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Esenzioni Bollo auto: la scelta spetta alle Regioni

Una decisione della Corte Costituzionale consentirà alle Regioni di introdurre esenzioni per pagamento del Bollo Auto

Esenzioni Bollo auto: la scelta spetta alle Regioni
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Simone Facchetti
Simone Facchetti
Pubblicato il 21 mag 2019

Una recente sentenza della Corte Costituzionale ha stabilito che le Regioni sono libere di introdurre esenzioni fiscali sul bollo auto, non solo per quanto riguarda particolari categorie | Esenzione bollo e superbollo auto ibride: le agevolazioni regione per regione |, ma in generale, a loro completa discrezione. La Corte è tornata a esprimersi su una materia in cui si era già pronunciata in passato: attraverso la sentenza depositata dal giudice Luca Antonini è stata posta la parola fine ad un contenzioso emerso tra la Commissione tributaria provinciale di Bologna e la Regione Emilia-Romagna in merito al pagamento della tassa automobilistica regionale per i veicoli d'epoca, ovvero autoveicoli e motoveicoli con anzianità tra i 20 e i 30 anni ritenuti di interesse storico o collezionistico. 

Non si è fatto attendere il commento del Vice Presidente del Consiglio e Ministro dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio:

Una buona notizia perché il bollo auto è una tassa ingiusta. Se compri la macchina la macchina è tua.

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L'unico vincolo posto dalla Cassazione è quello di non alzare la pressione fiscale oltre il tetto fissato a livello statale, scelta che implicherebbe – tra le altre cose – un poco auspicabile malcontento popolare. La sentenza offre alle Regioni una maggiore autonomia nella riscossione di una tassa che alla fine dei conti è un tributo regionale, e a tal proposito si è espresso Davide Caparini, assessore in Lombardia e coordinatore degli assessori regionali al Bilancio (fonte Ansa):

La sentenza va nella direzione di quanto chiediamo con l'autonomia. Finalmente possiamo gestire anche se in parte quello che è un tributo regionale. Siamo quindi liberi di prevedere vari tipi di agevolazione, unico limite è ovviamente la compatibilità con il bilancio.

Secondo i calcoli effettuati su dati Istat dalla Uecoop, l'Unione europea delle cooperative, il bollo auto rappresenta un peso consistente nel bilancio di famiglie e imprese e una voce imprescindibile nelle entrate dello Stato: fra il 2013 e il 2017, le tasse pagate dagli italiani per il possesso di auto sono aumentate al ritmo medio di oltre 200 milioni di euro l'anno, pari a circa il 17,7% in più. Una tassa da molti considerata iniqua, su cui la politica non ha mai avuto il coraggio di intervenire: alla fine del 2018, il Ministro dell'Ambiente Sergio Costa ha proposto una revisione del bollo auto da tassa di possesso (che si paga a prescindere dall'utilizzo o meno del mezzo) a tassa sul consumo (proporzionata dunque all'effettivo utilizzo). Una proposta che tuttavia non ha avuto alcun seguito.

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