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Tesla Navigate on Autopilot: come funziona in video e il futuro della guida autonoma

In autostrada Autopilot gestisce interamente la navigazione, cambiando corsie e affrontando le rampe di scambio da una tratta all'altra richiedendo comunque sempre l'attenzione del conducente

Tesla Navigate on Autopilot: come funziona in video e il futuro della guida autonoma
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Luigi Melita
Luigi Melita
Pubblicato il 23 apr 2019

Tesla Autopilot si evolve ancora con Navigate on AutoPilot, la tecnologia annunciata a ottobre 2018 e ora ufficialmente disponibile. Il video pubblicato dal produttore è infatti in grado di mostrarci sia la navigazione completamente automatica da rampa a rampa di cui si era parlato, sia un tratto dove l'auto gestisce automaticamente sosta e ripartenza agli stop in un contesto simil urbano. 

Qualcuno potrebbe obbiettare che la parte cittadina riguarda in realtà una periferia poco trafficata che si può inquadrare in un extra-urbano, fatto sta che la prova di oggi conferma le vecchie dichiarazioni di Elon Musk per cui, con l'hardware già utilizzato per l'attuale generazione, Autopilot sarebbe stato in grado di evolversi verso i livelli superiori: sono state infatti le auto già in commercio il banco di prova (intesa come raccolta dati e simulazioni senza che l'utente ne fosse disturbato) per il lancio odierno.

In autostrada Autopilot gestisce interamente la navigazione, cambiando corsie e affrontando le rampe di scambio da una tratta all'altra richiedendo comunque sempre l'attenzione del conducente. Il recente test ci fornisce anche qualche ulteriore feedback sulla sicurezza: la CNN riporta di una prova in cui un veicolo ha attraversato di colpo tre corsie in autostrada attivando l'anti-collisione della Model 3 che ha chiesto al conducente di frenare. Ovvio che nel caso estremo sarebbe stata l'auto ad intervenire, ma nessuno degli occupanti ha voluto affrontare un rischio inutile dato che si tratta sempre di sistemi per eliminare lo stress della guida piuttosto che rimpiazzare il conducente. 

Nel resto del percorso la Model 3 ha seguito il tragitto impostato sul navigatore tenendo la corsia, cambiandola e affrontando le rampe senza necessità di input come l'attivazione della freccia. 

L'ultima versione di Tesla Autopilot, l'aggiornamento che arriverà agli utenti, utilizza il classico sistema di avviso che ricorda al conducente di mettere le mani sul volante mentre i piedi possono essere sempre staccati da acceleratore e freno: con le mani sul volante l'auto gestisce anche il sorpasso automatico e il cambio di corsia, cosa che non accade invece se l'utente non risponde (la Model 3 resta nella sua corsia in quel caso, aspettando un ok dal conducente).

Tramite le impostazioni si possono disattivare funzioni come il cambio di corsia e sorpasso, operazione che avviene in autonomia lasciando al computer di bordo la decisione di rallentare o di accelerare a seconda della situazione ambientale. Sempre tramite le impostazioni, si può scegliere il livello di "aggressività" della guida autonoma.

In questa prima fase, Navigate on Autopilot si disattiverà con la pioggia lasciando comunque attive le vecchie e rodate funzionalità di semi-automatismo e sicurezza attiva.

IL FUTURO DELLA GUIDA AUTONOMA PER TESLA

Durante un evento per gli investitori, Elon Musk si è lasciato nuovamente andare in una serie di dichiarazioni sul futuro della guida autonoma di Tesla, ipotizzando l'arrivo del completo automatismo entro la fine del 2019. Chiave delle novità è il Full Self Drive Chip che lancia la sfida a NVIDIA e Intel, un aggiornamento già in corso dato che si è partiti più di un mese fa con le spedizioni per Model S e Model X (da una decina di giorni sono in corso quelle per la Model 3).

Il nuovo hardware farà da base a questa evoluzione e verrà incluso in ogni nuova auto: si tratta di una versione speciale prodotta da Samsung su specifiche Tesla, ottimizzato così da processare senza problemi la mole di dati ricevuti dai sensori e farlo ancora più velocemente: la capacità è di 36 trilioni di operazioni al secondo (per due visto che si tratta di un design con reti neurali gemelle per la ridondanza) ma è accompagnata da un costo ridotto e da un assorbimento limitato se consideriamo l'incremento di prestazioni rispetto alla vecchia generazione (72W).

La ridondanza, fondamentale per i Livelli 4 e 5 della guida autonoma, è sempre tenuta in considerazione, dall'alimentazione alla verifica finale, con il sistema che si affida ad una doppia verifica anche quando deve confrontare i risultati di entrambi i processori prima di inviare il comando al servmeccanismo.

Speciale ADAS e i Livelli della guida autonoma

Numeri alla mano, Musk ha dichiarato che la probabilità che questo sistema fallisca è più bassa di un ordine di grandezza rispetto alla probabilità che un conducente perda conoscenza

Non sarà però l'ultima evoluzione perché Musk ha anunnciato già di essere a metà strada verso la fine del design del nuovo hardware, tre volte migliore rispetto a quello attuale.

Tutto questo porta ad una dichiarazione interessante: entro la metà del 2020, Autopilot sarà talmente perfezionato da consentire agli utenti di arrivare al Livello 5, quello scenario "hands off, eye off" che riassume la fine della necessità per il conducente di prestare attenzione alla strada.

IL ROBOTAXI NEL 2020

Sempre in tema di futuro, che dalle dichiarazioni di Musk sembra molto prossimo piuttosto che remoto, Tesla avvierà un servizio di taxi autonomi negli USA consentendo ai proprietari di aggiungere le loro auto al network. La filosofia sarà la stessa di Uber o Airbnb, solo che in questo caso l'auto farà autonomamente il lavoro al posto del conducente.

Si arriva così alla dichiarazione finale: ci saranno un milione di robotaxi Tesla su strada entro un anno, auto di Livello 5 senza limitazioni territoriali (il geofence che quindi restringerebbe ad una città/tratta il campo d'azione della vettura) che saranno in grado di guidare in autonomia ovunque e in ogni condizione ambientale, senza limitazione.

Tutto questo porterà ovviamente ad un nuovo modello di business che i proprietari di Tesla potranno sfruttare e che consentirà, secondo Musk, di generare fino a 30.000$ di introiti all'anno per ogni vettura, cifra riferita al profitto del solo proprietario.

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