Per Trump le auto importate sono una minaccia per la sicurezza USA: rischio dazi
Il Presidente USA propone dazi sulle auto e la componentistica importate negli USA
Le auto e la relativa componenistica importate dall'estero costituiscono un rischio per la sicurezza nazionale USA: questo è quanto ha stabilito il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti in un report inviato domenica al Presidente Donald Trump dal Segretario Wilbur Ross, senza peraltro fornire valide argomentazioni per sostenere tale tesi. A riportare la notizia è Automotive News.
Una volta letto il rapporto, Trump avrà 90 giorni di tempo per decidere se applicare significativi dazi a tali prodotti d'importazione (che includono anche la componentistica relativa alla mobilità elettrica, autonoma e connessa), con punte del 20-25% sul prezzo di listino. Questo significa, secondo una stima effettuata lo scorso giugno dall'Unione Europea, che un'auto prodotta in Europa e importata negli USA potrebbe costare qualcosa come 10.000 euro in più.
Una previsione che preoccupa in particolar modo l'industria automobilistica tedesca, quella che più di ogni altro Paese europeo esporta i propri prodotti nel Nuovo Continente: secondo gli analisti, qualora dovessero entrare in vigore i dazi minacciati da Trump, le esportazioni tedesche negli USA subirebbero un calo stimato del 50%, con danni per 17 miliardi di euro.
Eppure, gli stessi colossi tedeschi dell'auto hanno cercato di ridurre ai minimi termini l'importazione negli USA di veicoli prodotti in Europa attraverso la costruzione di importanti stabilimenti in terra americani. A tal proposito, non si è fatta attendere la risposta del Cancelliere tedesco Angela Merkel, che si è detta "scioccata" del fatto che le auto tedesche prodotte in Europa siano diventate improvvisamente un pericolo per la sicurezza nazionale USA.
La Merkel ha ricordato, tra le altre cose, che il più grande impianto produttivo di BMW è proprio quello americano di Spartanburg. Qui, il costruttore bavarese produce gran parte dei propri SUV (X3, X4, X5, X6 e X7), destinati non solo agli USA ma anche al resto del mondo. La stessa Mercedes-Benz produce a Chattanooga i suoi SUV di lusso. Stabilimenti che hanno creato, secondo l'ente VDA, 113.000 posti di lavoro negli USA nel giro di pochi anni.
I dazi finirebbero infine per ritorcersi contro la stessa industria USA: oltre all'inevitabile perdita di posti di lavoro (per un totale di quasi 367.000 esuberi), si penalizzerebbero i Costruttori USA che hanno deciso di delocalizzare altrove la propria produzione | Dazi USA-UE: un duro colpo per FCA | ma anche quelli che producono in America, con un aumento medio del prezzo di un'auto di circa 2.750 dollari (dovuto alla componentistica straniera).