Ford: anche in Europa si studia la comunicazione tra auto autonome e pedoni
Arriva anche in Europa la sperimentazione sui segnali luminosi per agevolare la comunicazione tra auto autonome e utenti della strada
Nel corso degli anni gli utenti della strada – che siano automobilisti, pedoni o ciclisti – hanno sviluppato diversi modi per comunicare tra loro: i gesti delle mani, i cenni della testa e le posizioni dei pollici. Ma cosa succederà quando gli automobilisti saranno sostituiti dai veicoli a guida autonoma? Una risposta in questo senso arriva da Ford, che da diversi mesi sta sperimentando una segnaletica luminosa per indicare le diverse manovre di guida del veicolo.
Dopo aver iniziato a circolare negli USA con un Transit Connect a guida manuale – in cui guidatore e passeggero vengono nascosti alla vista degli altri utenti della strada mediante una particolare tuta (la Human Car Seat) che simula il disegno dei sedili – Ford sbarca ora in Europa per proseguire i test anche nel Vecchio Continente. Il principio è sempre lo stesso: valutare le reazioni ai segnali luminosi trasmessi da una barra montata sul tetto (non più nella parte alta del parabrezza). Ogni colore corrisponde ad un segnale: il bianco indica la marcia, il viola la sosta e il turchese il dare precedenza.
Durante i test, condotti in Germania insieme Chemnitz University of Technology, i ricercatori hanno ottenuto nuove informazioni sui colori, simulando inoltre situazioni di maggiore distanza tra il veicolo e l’utente, per rendere le luci comunque visibili fino a 500 metri. Il risultato? Il 60% delle 173 persone intervistate, dopo aver incrociato il Transit Connect, ha pensato si trattasse di un veicolo autonomo.
Sommando i feedback di altre 1.600 persone, è emerso che il turchese sia il colore preferito, in quanto più evidente del bianco e meno facilmente confuso con il rosso rispetto al viola. Non solo: Ford ha condotto un’altra serie di test insieme allo specialista dell’illuminazione ed elettronica automotive HELLA, durate i quali i ricercatori hanno valutato ulteriori posizioni per le luci, come a esempio, sulla griglia e sui fari: in questo caso, da parte degli utenti non è emersa una chiara preferenza.
Ford ha collaborato con il Dipartimento di Psicologia dell'Università di Chemnitz – coordinato dal dottor Matthias Beggiato – per il progetto InMotion, finanziato con un investimento di 1 milione di euro dal ministero tedesco dei trasporti e dell'infrastruttura digitale, nell'ambito del programma di ricerca sull'automazione e la connettività nel trasporto stradale. Queste le dichiarazioni del Prof:
Il contatto visivo è importante, ma il nostro studio ha dimostrato che la prima cosa fondamentale per gli utenti della strada è capire cosa stia facendo un veicolo. Il passo successivo, per noi, è guardare come potremmo garantire che i segnali luminosi possano essere resi più chiari e più intuitivi per tutti.
La Casa dell'Ovale Blu ha obiettivi precisi per la guida autonoma: si comincia dal Nord America, quando nel 2021 verrà introdotto il primo veicolo progettato per la guida senza conducente. Ma la strada è ancora lunga: prima di tutto occorrerà convincere passeggeri, pedoni e altri utenti della strada a fidarsi dei veicoli a guida autonoma, e il contatto visivo è uno dei primi passi. Come Mercedes-Benz | Mercedes, con la luce l'auto a guida autonoma comunica con i pedoni | anche Ford sta collaborando con diverse realtà industriali, tra cui l'International Organization for Standardization e la Society of Automotive Engineers, per creare uno standard comune in questo senso.