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Addio carta d'imbarco: a Miami basta il riconoscimento facciale per volare

Il riconoscimento facciale arriva anche negli aeroporti. Primo test di imbarco a Miami

Addio carta d'imbarco: a Miami basta il riconoscimento facciale per volare
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Gabriele Congiu
Gabriele Congiu
Pubblicato il 7 feb 2019

"Avvisiamo i signori passeggeri di preparare la carta d'imbarco e un documento di identità prima di salire a bordo". Questa frase potrebbe essere una delle tante a diventare obsolete nel corso dei prossimi anni, grazie alla rapida evoluzione della tecnologia di riconoscimento facciale.

La sperimentazione parte dagli Stati Uniti, più precisamente da Miami, dove i passeggeri del volo Lufthansa 461 – destinazione Monaco – hanno potuto effettuare le procedure d'imbarco in maniera molto più rapida e scorrevole, grazie al nuovo gate basato sul riconoscimento facciale installato da Sita, l'azienda responsabile del suo sviluppo.

Niente più passaporto o carta d'imbarco, quindi: è sufficiente mostrare il proprio volto per poter essere identificati in meno di due secondi e con un livello di precisione del 99%, stando a quanto riportato. Questo test è stato possibile grazie alla partnership tra Sita, Lufthansa, la Polizia Doganale e di Frontiera e l'Aeroporto Internazionale di Miami, la cui direzione ha già fatto sapere che intende insistere in questa direzione e vuole siglare accordi con altre compagnie aeree nel corso del 2019.

Questo grazie alle apparecchiature realizzate da Sita, che possono essere facilmente installate in qualsiasi gate già esistente e richiedono lavori – quindi potenziali disagi per i viaggiatori – davvero esigui.

Ma il riconoscimento facciale non si limiterà ad assistere il passeggero solo nelle procedure d'imbarco; l'obiettivo finale è di implementare tale tecnologia nel corso di tutti i passaggi critici che caratterizzano la permanenza in aeroporto, dalla fase di check-in sino ai controlli di sicurezza, passando anche per la consegna/ritiro dei bagagli. 

Maggior sicurezza quindi, anche se questo potrebbe voler dire un monitoraggio costante del passeggero. Sia chiaro, questo avviene già (tutti i passaggi citati sopra, ad eccezione del ritiro bagagli, richiedono che il viaggiatore si identifichi continuamente attraverso un documento cartaceo), tuttavia l'utilizzo massiccio del riconoscimento facciale viene percepito con maggior diffidenza da molte persone e addetti ai lavori.

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