Alcuni dei più grandi gruppi automobilistici europei hanno accusato un duro colpo per quanto riguarda le vendite registrate nel mese di settembre, ovvero da quando sono entrati definitivamente in vigore i nuovi standard di omologazione WLTP. Alcuni costruttori - in particolar modo quelli dotati dei listini più ampi - hanno avuto difficoltà ad omologare tutti i modelli con il nuovo standard, che avvicina i consumi dichiarati a quelli riscontrabili nella vita quotidiana.

In molti casi, le Case hanno dovuto sospendere la commercializzazione di alcuni modelli: invece che ri-omologare quelli esistenti, si è preferito attendere l'introduzione del Model Year successivo con nuovi motori/allestimenti. Questo - unito ad un clima di incertezza verso il diesel (che in Europa ha ancora una grande porzione del mercato) - ha avuto ripercussioni sulle vendite di alcuni brand.

Secondo quanto diffuso da ACEA, il Gruppo Volkswagen, Fiat Chrysler Automobiles e Renault sono i costruttori ad aver accusato il peggior calo nelle vendite in un mercato europeo che, a settembre 2018, ha registrato un -23% rispetto allo stesso mese del 2017: 1,12 milioni di auto vendute contro 1,47 milioni.

I tre colossi sopracitati, consapevoli di questo "handicap", hanno cercato di contenere i danni spingendo il più possibile le vendite ad agosto con forti promozioni (ottenendo buone performance) salvo poi crollare a settembre. Il Gruppo Volkswagen, primo in Europa, ha registrato un calo del 48% (-52% da VW, -67 da Porsche e -60% da Audi), seguito dal -31% di FCA (-33% da Fiat, -59% a Alfa Romeo, -7,3% da Jeep), e dal -27% di Groupe Renault (-32% da Renault e -15% da Dacia).

Groupe PSA, il secondo gruppo automobilistico europeo dopo l'acquisizione di Opel/Vauxhall, ha subito un calo decisamente più leggero (-8%): in questo caso, il fatto di avere l'intero portfolio modelli (passeggeri) in regola con gli standard WLTP ha aiutato. Lo stesso si può dire di Toyota, le cui vendite sono calate dell'1,2%.