In attesa del primo SUV della storia, previsto nel 2019, Aston Martin starebbe pensando ad una nuova sportiva, ma in salsa vintage: dopo DB11 e Vantage di nuova generazione, la Casa di Gaydon vorrebbe proporre una supercar dai fasti del passato. Come? Iniziando dall'adozione di un motore sei cilindri, unità che tra il 1950 e il 1969 costituì il centro nevralgico di tutte le Aston Martin, con la produzione che terminò nel 1998. L'ultimo modello ad equipaggiarlo fu la DB7.

Ma ora, grazie all'entrata in scena di AMG in qualità di partner tecnologico, le speranze sono aumentate. Ricordiamo che il marchio di Affalterbach motorizza già diverse vetture della casa britannica col 4.0 biturbo V8: la variante della DB11, la Vantage e la Vantage GTE AMR, l'auto con cui Aston Martin Racing prenderà parte al Mondiale Endurance e alla 24 Ore di Le Mans in classe GTE Pro.

Ad alimentare ulteriormente l'interesse dei tecnici Aston Martin è stata la Mercedes AMG CLS 53, presentata nel gennaio scorso al Salone di Detroit. La vettura, oltre all'avvento dello start-alternatore e di un compressore elettrico ausiliario, è infatti dotata di un propulsore sei cilindri in linea dalla cilindrata di 3.0cc, unità al quanto appetibile per il reparto di Gaydon.

Matt Becker, Ingegnere capo di Aston Martin, ha dichiarato a wheels:

L'ho guidata. Siamo riusciti a guidarne una nel loro laboratorio di prova alcuni mesi fa a Stoccarda, ed è sicuramente un motore impressionante. Con le normative sulle emissioni sempre più restrittive, dobbiamo considerare tutte le opzioni sul powertrain, e stiamo valutando il sei cilindri per il futuro. Le Aston del passato hanno montato il sei cilindri, e penso che in futuro quello della CLS 53 potrebbe adattarsi al marchio.