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Superbollo, in Senato un disegno di legge per l'abolizione

Un disegno di legge potrebbe finalmente abolire il "dannoso" Superbollo.

Superbollo, in Senato un disegno di legge per l'abolizione
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Matteo Milani
Matteo Milani
Pubblicato il 13 nov 2018

Si torna a parlare di Superbollo ma stavolta non per l'ennesimo aumento, bensì per una sua abolizione. Infatti, attraverso un documento portato in Senato, viene chiesta la sua abrogazione come indicato dal seguente comunicato: "Abolire superbollo introdotto dal governo Monti per i veicoli di potenza superiore ai 185 kW”.

Si tratta di un disegno di legge avanzato che porta la firma di Andrea de Bertoldi, senatore di Fratelli d'Italia e Segretario della Commissione Finanze, deciso ad abolire una tassa che in questi anni ha contribuito ad impoverire il parco auto di vetture con potenza superiore ai 185 kW (250 CV), che hanno trovato acquirenti al di fuori dei nostri confini. Senza dimenticare il duro colpo per tutto l’indotto (calo occupazionale per le officine specializzate e numerosi veicoli usati in cerca di nuovi proprietari).

La tassa più odiata dagli automobilisti italiani ammontava fino al 2011 a 10 euro per ogni kW in eccesso dopo i 225 kW di potenza massima. Cifre che sono aumentate a partire dal 2012 quando il Governo Monti ha inasprito la sovrattassa incrementandola a 20 euro e abbassando la soglia a 185 kW. Dal 2011 a fine 2014, il parco circolante oltre i 185 kW di potenza è sceso da 217.000 a 183.000 auto (dati UNRAE), mentre dei 168 milioni di euro di gettito previsti ne sono stati incassati solo 60. Le esportazioni, come dicevamo, sono invece cresciute del 115% nel primo anno del nuovo Superbollo (il 2012), del 57% nel 2013 e del 14% nel 2014.

Il testo del disegno di legge:

Onorevoli Senatori. – Il presente disegno di legge ha la finalità di abrogare la norma che prevede l’obbligo del pagamento della tassa automobilistica (cosiddetto superbollo) attraverso l’abrogazione del comma 21 dell’articolo 23 del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011, n. 111, che ha introdotto un’addizionale annuale erariale della tassa automobilistica per i veicoli di potenza superiore a 225 kilowattora. Si ricorda al riguardo, come l’addizionale erariale sulla tassa automobilistica era stata introdotta nel 2011, con un importo pari a 10 euro per ogni kW di potenza del veicolo superiore ai 225 kW, con effetto retroattivo e per tutto il parco circolante. Successivamente, dal 1° gennaio 2012, la sovrattassa è stata innalzata a 20 euro ed estesa alle vetture con potenza superiore a 185 kW. Pertanto la presente iniziativa legislativa si rende necessaria, in quanto le finalità iniziali che avevano generato l’introduzione della suddetta tassa, ovvero di incrementare il gettito erariale nelle casse dello Stato stimato all’epoca in 168 milioni di euro, in realtà hanno prodotto l’effetto contrario, penalizzando fortemente il mercato dell’auto e il suo indotto, ed anche le aspettative d’incasso per l’amministrazione tributaria. Le principali associazioni della filiera automotive evidenziano, a tal fine, come dal 2012 si è determinata una perdita complessiva, tra minori entrate fiscali e mancato introito, di circa 140 milioni di euro, così suddivisa: per lo Stato 93 milioni di euro di minori entrate di gettito IVA e 13 milioni di euro di super bollo; per le regioni 19,8 milioni di euro di mancato pagamento del bollo; per le province 5,2 milioni di euro di mancata IPT (imposta provinciale di trascrizione) e circa 9 milioni di euro di addizionale su RCA (responsabilità civile auto). A determinare ciò che può definirsi un danno erariale, derivante dal super bollo, sono stati una serie di fenomeni non previsti e controproducenti, innescati dall’introduzione di tale imposta, in particolare la forte riduzione delle nuove immatricolazioni di vetture con potenza eccedente i 185 kw. In relazione alle predette considerazioni, risulta pertanto necessario, ad avviso del legislatore, intervenire attraverso la presente iniziativa legislativa, nella convinzione che il super bollo ha fallito nella sua missione e solo eliminandolo si può ripristinare una domanda tale da assicurare un ritorno che compensi le sofferenze di un’area industriale d’eccellenza tipicamente italiana, in grado di generare sicuramente nuovi posti di lavoro. In attesa delle decisioni che avverranno in ambito europeo relative alle nuove regole sul bollo, che porteranno all’unificazione del bollo auto europeo per i Paese dell’Unione europea, il disegno di legge, attraverso l’abolizione Superbollo, rappresenta pertanto un primo passo opportuno, dal punto di vista economico e della domanda interna, auspicato fra l’altro da milioni di automobilisti, anche al fine di fornire al mercato dell’auto un primo segnale di rilancio che possa intervenire per ridurre il carico fiscale sul comparto.

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