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Auto connesse: la Commissione Europea preferisce il Wi-Fi al 5G

La Commissione Europea sarebbe orientata a favorire le comunicazioni ITS-G5 Wi-Fi rispetto a quelle cellulari

Auto connesse: la Commissione Europea preferisce il Wi-Fi al 5G
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Simone Facchetti
Simone Facchetti
Pubblicato il 24 ott 2018

Wi-Fi (tecnologia ITS-G5) o 5G (tecnologia cellulare C-V2X)? Questo è il dilemma che attanaglia i costruttori automobilistici globali, attualmente impegnati nell'implementazione dei due standard di comunicazione tra veicoli e veicoli (V2V) e tra veicoli e infrastrutture (V2I) per la creazione di un ecosistema di mobilità connessa.

Da una parte ci sono Case come RenaultVolkswagen, concentrate nello sviluppo dello standard ITS-G5 (dal 2019 su tutte le nuove auto del gruppo tedesco sotto il nome di WLANp); dall'altra, invece, Daimler, Ford, Groupe PSA, Huawei, Intel e Qualcomm puntano all'implementazione dello standard C-V2X.

Secondo quanto riporta Automotive News Europe, in Europa potrebbe presto avere la meglio la fazione del Wi-Fi, dal momento che il prossimo mese la Commissione Europea si pronuncerà per annunciare nuove regole in grado di accelerare lo sviluppo e la commercializzazione dello standard ITS-5G (a sfavore del 5G C-V2X) sulle auto connesse a partire dal 2019. Una decisione attesa sia dai costruttori sia dagli operatori delle telecomunicazioni: il mercato dell'auto connessa, infatti, porterà nei prossimi anni a un giro d'affari di diversi miliardi di euro l'anno

La stesura di una nuova regolamentazione, tra le altre cose, metterà nero su bianco alcuni punti oggi poco chiari in merito ai vantaggi delle auto connesse nei confronti dei veicoli tradizionali, a cominciare dai benefici legati alle assicurazioni. 

La discussione tra i sostenitori delle due "fazioni" è aperta: i fautori dello standard ITS-G5 sostengono che questo abbia il vantaggio di essere già stato testato e standardizzato in Europa. In più, essendo focalizzato sulla comunicazione tra veicoli, risulterebbe più efficiente nelle comunicazioni tempestive (per esempio in caso di incidente o in presenza sulla strada di un ostacolo da evitare). Dall'altra parte,  i sostenitori dello standard C-V2X parlano di un sistema "a prova di futuro", in grado di connettere non solo le auto ma anche i dispositivi nell’ambiente circostante e offrire applicazioni nell’ambito intrattenimento, monitoraggio del traffico e navigazione con una maggiore garanzia di velocità di trasmissione e affidabilità del segnale. 

L'orientamento verso il Wi-Fi, infine, metterebbe l'Europa in una condizione di svantaggio rispetto a USA e Cina, che vedono nel 5G l'unica vera via per connettere le auto nei prossimi anni, anche in vista di una standardizzazione della guida autonoma.

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