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Toyota e Uber svilupperanno un servizio di ride sharing a guida autonoma

Toyota e Uber collaboreranno per sviluppare un servizio di ride sharing a guida autonoma

Toyota e Uber svilupperanno un servizio di ride sharing a guida autonoma
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Simone Facchetti
Simone Facchetti
Pubblicato il 28 ago 2018

Uber e Toyota hanno deciso di espandere la propria collaborazione dopo aver stretto nel 2016 una partnership nell'ambito dei leasing dedicati alle flotte, con l'obiettivo comune di accelerare l'industrializzazione su larga scala dei servizi di ride sharing a guida autonoma.

Presto, infatti, le tecnologie sviluppate da entrambe le parti troveranno il loro punto d'incontro in una flotta di veicoli (costruiti ad hoc da Toyota sulla base del minivan Sienna) che verranno poi utilizzati come base per il servizio di ride sharing di Uber

Per Shigeki Tomoyama, executive vice president di Toyota nonché della sussidiaria Toyota Connected, questa collaborazione, che si accompagnerà ad un investimento di 500 milioni di dollari nella società di San Francisco,

segna un importante passo in avanti nella nostra trasformazione in un fornitore di servizi di mobilità, dal momento che stiamo tracciando un percorso per un'espansione controllata e sicura dei servizi di ride sharing che interessano veicoli e tecnologie Toyota.

In particolare, Uber installerà la propria piattaforma per la guida autonoma (un "pacchetto" hardware e software collegato ad un cloud proprietario con la possibilità di aggiornamenti OTA) sui veicoli Toyota dotati a loro volta del sistema Guardian, una suite di sistemi di assistenza alla guida connessi anche loro ad una piattaforma online dedicata ai servizi di mobilità (Toyota MSPF), sulla quale verranno raccolti dati utili per lo sviluppo del servizio.

La collaborazione tra i due partner sfocerà in un sistema di controllo unificato, che prevede anche un'interfaccia utente per la gestione dei veicoli. La flotta "Autono-MaaS" (autonomous-mobility as a service), che opererà tramite l'app Uber, sarà su strada con un progetto pilota a partire dal 2021. Una volta sul mercato, anticipa il costruttore giapponese, la gestione della flotta senza conducente potrebbe passare direttamente ai vari operatori dei parchi auto.

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