Ferrari SP38: perché si chiama Deborah?
Omaggio ad una donna legata al proprietario o alla proprietaria stessa? Ecco svelato (forse) il mistero dietro al nome Deborah
Ferrari SP38 Deborah: perché si chiama così? Se lo saranno chiesti in molti quando, in occasione del Concorso d'Eleganza Villa d'Este tenutosi lo scorso weekend, l'affascinante one-off di Maranello si è presentata di fronte al pubblico e alla giuria di esperti con un nome femminile, pratica comune a diversi marchi automobilistici ma non a Ferrari.
Fin da subito la curiosità di presenti e appassionati dalla rete si è fatta sentire a suon di hashtag e ricerche su Google, anche se nessuno è riuscito ad ottenere una dichiarazione ufficiale in merito.
Donna in carriera, amante delle corse e delle opere d’arte
Partiamo dall'inizio: Ferrari SP38 è stata ribattezzata Deborah per via del colore Rosso Deborah, una variante del Rosso Ferrari realizzata in esclusiva su commissione del facoltoso cliente. Esclusiva come del resto tutta la vettura, realizzata in un unico esemplare dal reparto Ferrari One-Off, disegnata da Flavio Manzoni e costruita a mano sulla meccanica della 488 GTB.
Il colore, a sua volta, dovrebbe riferirsi alla proprietaria, una signora – appartenente al mondo dell'alta finanza e amante delle corse – presente sulla sponda del lago di Como ma avvolta da un velo di mistero. Un velo, a dire la verità, davvero poco coprente: è bastato cercare tra i piloti del monomarca Ferrari Challenge per trovare Deborah Mayer.
Francese, amante delle competizioni e delle opere d'arte, Deborah Mayer corre con il team svizzero Kessel Racing non solo nel Ferrari Challenge, ma anche nella Michelin Le Mans Cup, a bordo della sua Ferrari 488 Challenge. La certezza che la Debora in questione sia proprio lei non c'è, anche se tutti gli indizi portano a questa soluzione.
Giulia, Giulietta e le altre auto con nomi di donna
Se così fosse, sarebbe una delle pochissime volte in cui una vettura prende il nome di una donna per iniziativa della stessa committente. Di solito, infatti, la scelta di un nome femminile nasce dalla volontà di un proprietario di omaggiare la propria signora: è successo di recente, per esempio, con la RG Nathalie, sportiva a idrogeno dedicata alla figlia del progettista Roland Gumpert.
Tante le vetture, recenti e passate, che hanno assunto una denominazione femminile: si parte dalle Alfa Romeo Giulia e Giulietta, passando per Citroen Dyane, Lancia Flavia, Lancia Fulvia, Nissan Serena, Nissan Silvia, Renault Clio, arrivando alla più recente Renault Zoe.