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Toyota lancia in Giappone i primi bus a idrogeno di serie

Libertà di movimento e zero emissioni si fondono nel nuovo Toyota Sora FC Bus, il primo autobus a idrogeno ad aver ricevuto la certificazione per la produzione in serie in Giappone

Toyota lancia in Giappone i primi bus a idrogeno di serie
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Simone Facchetti
Simone Facchetti
Pubblicato il 29 mar 2018

Si chiama Sora (acronimo di Sky, Ocean, River, Air, il ciclo di vita dell'acqua sul pianeta terra) il primo autobus a celle a combustibile ad aver ricevuto le certificazioni per la produzione in serie in Giappone. Il progetto di Toyota di portare nell'area metropolitana di Tokyo oltre 100 autobus alimentati a idrogeno in vista dei Giochi Olimpici e Paralimpici di Tokyo 2020 rientra nell'iniziativa aziendale "Start Your Impossibile", con la quale il costruttore giapponese vuole trasformarsi da un'azienda automobilistica a fornitore di servizi per la mobilità.

Al centro della campagna – che in Italia vede l'atleta paraolimpica Bebe Vio come brand ambassador – c'è il desiderio dell'azienda di contribuire "al miglioramento e alla valorizzazione della vita e della società dei clienti". Una mobilità più sostenibile è una delle tante soluzioni, a maggior ragione se ad un powertrain pulito si abbina un veicolo che offra libertà di movimento per tutti

 

Per questo Sora è un autobus a zero emissioni, che all'occorrenza si trasforma in generatore di energia in caso di emergenza. Il cuore del veicolo è il sistema Toyota Fuel Cell System (TFCS), lo stesso sviluppato per il la Toyota Mirai (prima auto a idrogeno ad essere prodotta in grande serie). Due i motori elettrici da 113 kW, per una coppia totale di 670 Nm. Il pacco batterie, come anticipato, è in grado di fornire 470 kWh di energia elettrica in caso di emergenza, tramite una presa esterna da 9 kW

Grande attenzione alla flessibilità degli interni, grazie a sedili che si ripiegano automaticamente quando non utilizzati, per liberare maggiore spazio e agevolare la circolazione a bordo di passeggini e sedie a rotelle. All'avanguardia anche i sistemi di sicurezza, grazie a numerose telecamere che tengono sotto controllo le aree periferiche, avvisando con degli allarmi sonori pedoni e ciclisti quando si avvicinano troppo alle zone critiche. 

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