Tesla ottimizza la produzione di Model X e S: previsti 100.000 esemplari l'anno
Dopo aver fermato la produzione di Model 3, Tesla ha riorganizzato quella di Model S e Model X per migliorarne l'efficienza: ora il target sale a 100.000 unità annue
È tempo di "make or break" per Tesla che, a fronte di mesi e mesi di ritardi per la consegna dei propri modelli – vecchi e nuovi – ha messo in piedi negli ultimi mesi un massiccio piano di riorganizzazione delle proprie attività produttive. Obiettivo: ottimizzare la produzione dei propri modelli "di nicchia" per agevolare, al contempo, quella del modello destinato a fare la parte del leone nelle vendite.
Model 3, la cui produzione è iniziata a luglio 2017 non senza difficoltà e continui intoppi, è ora destinata ad un volume produttivo di 2.500 unità a settimana (che diventeranno 5.000 entro la fine di giugno) grazie ad una serie di stop programmati alla produzione che hanno migliorato le sinergie con i fornitori e reso più agevole l'assemblaggio delle vetture.
Model S e Model X, dall'altro lato della fabbrica di Fremont, hanno subito anche loro un processo di ottimizzazione: come riporta Reuters, le ore di lavoro necessarie per la produzione e l'assemblaggio dei due modelli di punta del marchio si sono "ridotte considerevolmente" e questo potrebbe portare Tesla a confermare il target produttivo annuale di 100.000 unità con due turni, contro i tre turni (più straordinarie) necessari finora.
In buona sostanza, nonostante l'arrivo di Model 3 – che ha letteralmente messo in ginocchio lo stabilimento di Fremont nei primi mesi di produzione – non dovrebbe pregiudicare le performance produttive dei due modelli di alta gamma, che nel 2017 sono stati prodotti in poco più di 100.000 unità.
Le risorse di tempo risparmiate nel processo produttivo di Model X e S, dunque, saranno indirizzate verso la piccola di casa, finora prodotta in poco meno di 3.000 esemplari a fronte di qualcosa come 500.000 ordini da evadere. La commercializzazione di Model 3, intanto, è entrata nel vivo solamente negli USA, mentre gli automobilisti europei che l'hanno preordinata (alcuni dei quali nell'ormai lontano aprile 2016) dovranno attendere i primi mesi del 2019.