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Jeep Grand Commander: il SUV a 7 posti solo per la Cina

Prime immagini ufficiali per il nuovo Jeep Grand Commander, SUV a 7 posti sviluppato appositamente per la Cina ed erede del concept Yuntu presentato la scorsa primavera

Jeep Grand Commander: il SUV a 7 posti solo per la Cina
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Simone Facchetti
Simone Facchetti
Pubblicato il 23 gen 2018

La fame di SUV non conosce confini. Così capita anche che un costruttore globale come Jeep inizi a progettare un modello specifico per un solo mercato. Non un mercato qualunque, ma il primo mercato al mondo per numero di auto vendute, ossia la Cina. Grazie alla collaborazione con Guangzhou Automobiles, nasce Jeep Grand Commander, il nuovo SUV sviluppato e prodotto in Cina per la Cina.

Erede della concept car Yuntu – presentata allo scorso Salone di Shanghai – il nuovo Grand Commander si presenta con qualche dettaglio meno scenografico rispetto al prototipo, ma a sentirsi è l'assenza del powertrain ibrido plug-in, che dovrebbe comunque arrivare in un secondo momento.

L'auto è imponente, con i suoi 4,87 metri di lunghezza, ma non esagerata. Del resto, la piattaforma dovrebbe essere uno "stretch" di quella che oggi è alla base di Renegade e Compass, come si può evincere dal montante anteriore simile in tutto e per tutto a quello di Compass. Alcuni componenti, tuttavia, sono stati sviluppati secondo le esigenze del mercato e dei fornitori locali. 

Design occidentale, produzione orientale

Le forme ricordano quelle del recente restyling di Cherokee, con fari full-LED dal disegno sottile ben integrati con la griglia anteriore a sette feritoie, qui leggermente smussata alla base e dotata di cromature, tanto amate dai clienti cinesi. Non mancano dettagli preziosi, come la cromatura che sottolinea la linea dei finestrini, o gli scarichi ben integrati nel paraurti posteriore. Inconfondibilmente Jeep la fiancata, sia come disegno sia come trattamento delle superfici, con gli immancabili passaruota trapezoidali.

Sotto al cofano troverà posto un motore 2.0 turbo benzina (probabilmente quello già visto su Wrangler e Cherokee), mentre non mancheranno i propulsori a gasolio 2.0 Multijet II, uniti naturalmente alla trazione integrale di Jeep. La destinazione di questo modello, più che all'offroad, pare però quella degli sterrati leggeri, con predilizione per gli ambienti urbani non troppo trafficati. Un'auto per la classe media, con dotazioni di sicurezza di classe superiore, come si evince dal radar per il cruise control adattivo e la telecamera nel parabrezza.

La produzione, come anticipato, sarà curata dalla Joint Venture FCA-GAC, e inizierà entro la metà del 2018. Assai improbabile il debutto in Occidente.

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