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Ferrari SF70H: la monoposto del settantesimo

Maggiori prestazioni aerodinamiche e più aderenza meccanica: queste le novità introdotte dal nuovo cambiamento regolamentare che ha consentito ai tecnici della Scuderia Ferrari di dare libero sfogo alla propria esperienza, realizzando la 63esima

Ferrari SF70H: la monoposto del settantesimo
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Simone Facchetti
Simone Facchetti
Pubblicato il 24 feb 2017

Maggiori prestazioni aerodinamiche e più aderenza meccanica: queste le novità introdotte dal nuovo cambiamento regolamentare che ha consentito ai tecnici della Scuderia Ferrari di dare libero sfogo alla propria esperienza, realizzando la 63esima monoposto per il mondiale Formula 1, nonché la vettura celebrativa per i primi 70 anni di storia della casa di Maranello.

Figlia dell’aerodinamica. Bastano queste tre parole per descrivere il lavoro svolto dagli ingegneri e dai designer della Scuderia Ferrari per realizzare la monoposto più prestazionale mai realizzata per la Formula 1. Una vettura che è in grado di supportare maggiori sollecitazioni grazie alle nuove regolamentazioni sull’aerodinamica introdotte proprio in vista della stagione 2017.

In questa ottica, tutto il gruppo della Gestione Sportiva ha lavorato sulla ricerca del giusto compromesso tra deportanza (ovvero carico) e resistenza aerodinamica. Un esempio? Le nuove gomme Pirelli sono significativamente più larghe che in passato: 6 cm (ciascuna) all´anteriore, 8 al posteriore. Non solo, la maggiore sezione frontale costituisce un “freno" all´avanzamento, così come lo stesso maggior carico derivante dall´ala anteriore, per una maggiore aderenza e quindi velocità in curva.

Di contro, il muso allungato e l’ala a freccia, così come la “pinna" sul cofano motore, rendono più agevole la penetrazione aerodinamica. La stessa funzione è svolta dall’archetto di protezione (roll-hoop) posto alle spalle del pilota, che ingloba la presa dinamica del motore. Rispetto alla SF16-H dello scorso anno, inoltre, sono stati rivisti l’alloggiamento delle sospensioni, i mozzi e dadi ruota (per agevolare i cambi gomme durante la gara), oltre alla servoguida e all’impianto frenante.

Meno significative ma comunque importanti le modifiche al propulsore: la novità principale è la variazione della quantità di benzina utilizzabile da ciascuna vettura durante la gara, in base all’incremento prestazionale: si passa da 100 a 105 Kg totali, mantenendo però la stessa portata massima di carburante (100 Kg/ora). Come avvenuto anche per la Mercedes presentata ieri, anche la nuova Ferrari è pensata per incentivare lo sviluppo continuo dell’auto in corso di stagione.

Infine il nome, SF70H, che riunisce le iniziali della Scuderia Ferrari, la sigla H che indica il powertrain ibrido e, ovviamente, i 70 anni di questo marchio leggendario che fa sognare appassionati e non solo dal 1947.

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