24 ore di Daytona: trionfo per Cadillac
La 55esima edizione della Rolex 24 di Daytona si è conclusa con un'inaspettata doppietta da parte della rinata Cadillac, mentre Ford si è aggiudicata la vittoria nella categoria GT. Il tutto nonostante un clima davvero poco ospitale. Una 24 ore senza
La 55esima edizione della Rolex 24 di Daytona si è conclusa con un’inaspettata doppietta da parte della rinata Cadillac, mentre Ford si è aggiudicata la vittoria nella categoria GT. Il tutto nonostante un clima davvero poco ospitale.
Una 24 ore senza esclusione di colpi, quella che si è disputata questo weekend sul circuito di Daytona. Freddo e pioggia hanno reso la gara di endurance più lunga di quanto non fosse già, ma allo stesso tempo piena di sorprese, tra cui un debutto scoppiettante per Cadillac, al suo ritorno in pista dopo quasi 15 anni di assenza.
Le vetture Cadillac DPi-V.R hanno infatti trionfato, con i primi due posti, nella categoria Sport Prototipo, che quest’anno ha visto il debutto di auto tutte nuove. Il titolo IMSA WheaterTech SportsCar Championship è dunque più vicino, grazie al podio conquistato dal team Action Express.
In particolare, il team 10, con alla guida Jeff Gordon, Jordan Taylor, Ricky Taylor e Max Angelelli, ha conquistato il primo posto, seguito dal team 5 composto da Christian Fittipaldi, Filipe Albuquerque e Joao Barbosa, in prima posizione fino a 7 minuti dalla fine. Poi, un sorpasso a Albuquerque con tanto di tamponamento da parte di Ricky Taylor ha decretato l’inversione dell’ordine. Si tratta comunque di una vittoria assoluta, dato il distacco di soli 0,671 secondi tra i due team.
La 24 ore di Daytona è stata un’ottima gara anche per chi è abituato a non perdere, Ford, che si è aggiudicata il primo posto nella categoria GT con la super-pubblicizzata supercar GT. L’incertezza ha regnato comunque sovrana fino alla fine, con Ford, Porsche e Ferrari armate fino ai denti. La vittoria è andata alla Ford numero 66 guidata da Dirk Muller, Joey Hand e Sabastian Bourdais, seguiti dalla Porsche numero 911 di Pilet-Werner-Makowiecki. Terzo posto per la Ferrari numero 62 di Fisichella, Vilander e Calado.