Infiniti presenta il motore con rapporto di compressione variabile
Infiniti ha presentato l'anteprima del suo motore VC-T, che prevede l'uso di rapporti di compressione differenti in base ai carichi di lavoro richiesti dal conducente. La soluzione prevede la variazione tra 14:1 e 8:1 per garantire massima efficienza o
Infiniti ha presentato l’anteprima del suo motore VC-T, che prevede l’uso di rapporti di compressione differenti in base ai carichi di lavoro richiesti dal conducente. La soluzione prevede la variazione tra 14:1 e 8:1 per garantire massima efficienza o massime prestazioni rispettivamente a seconda delle condizioni.
Si chiama VC-T e sarà un motore a rapporto di compressione variabile, il che non è semplice da comprendere per chi non vive di libri di ingegneria meccanica ed anche in quel caso farebbe comunque fatica. Gli ingegneri Infiniti però dicono di essere riusciti a trovare una soluzione alle emissioni inquinanti con la possibilità di variare il rapporto di compressione da 8:1 per la massima potenza a 14:1 per la massima efficienza possibile. Infiniti lo presenterà ufficialmente al prossimo Salone di Parigi e potrebbe essere il primo passo verso un nuovo modo di pensare i motori a combustione interna.
Ultimamente si sono riviste tecnologie in grado di disattivare i cilindri del motore in base alle esigenze di carico: a basse velocità e senza eccessivo peso da trasportare alcuni cilindri si disattivano e permettono il risparmio di carburante chiudendo le valvole di aspirazione. L’idea di Infiniti arriva in anticipo rispetto a quello che sembrava avere in preparazione anche Honda, che ha registrato un brevetto presentato nel 2014 per l’uso di una tecnologia simile.
In poche parole, come mostra il disegno, il motore di Infiniti prevede un attuatore elettrico che è collegato con un braccio oscillante alle bielle dei cilindri. Quando l’attuatore ruota, il braccio oscillante porta il pistone a scorrere maggiormente, abbassando il rapporto di compressione e permettendo una maggiore efficacia nella combustione. Nel momento in cui il poco carico a bordo lo consenta, l’attuatore spinge di nuovo il pistone verso l’alto abbassando il rapporto di compressione e garantendo maggiore efficienza e penalizzando le prestazioni.
Inoltre i rapporti 8:1 e 14:1 sono i due estremi che il sistema permette di raggiungere, il che significa che il rapporto varia tra i due estremi garantendo anche fluidità di marcia. Questo sistema permetterebbe di ottenere, secondo quanto dichiara la Casa, la stessa efficienza di un diesel con un motore a benzina ed inoltre la stessa fluidità di un V6. A proposito di V6, questo sistema potrebbe sostituire il V6 3.5 nei prossimi mesi. Vedremo se davvero le premesse saranno rispettate.