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ZF: richiamo per il cambio a nove rapporti

In circolazione da più di due anni, il cambio automatico a nove rapporti di ZF affronta un richiamo importante. Dal lancio nei modelli di produzione, il cambio ZF è andato incontro ad un particolare e fastidioso problema, problema supportato anche dalle

ZF: richiamo per il cambio a nove rapporti
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Luigi Melita
Luigi Melita
Pubblicato il 11 ago 2016

In circolazione da più di due anni, il cambio automatico a nove rapporti di ZF affronta un richiamo importante.

Dal lancio nei modelli di produzione, il cambio ZF è andato incontro ad un particolare e fastidioso problema, problema supportato anche dalle lamentele dei proprietari. Il rischio a cui va incontro il nuovo cambio è quello del passaggio alla folle durante la guida e la causa sarebbe da ricercare in un problema di cablaggio, almeno secondo la dichiarazione ufficiale di ZF. L’errato accoppiamento tra cavi e sensore, ha portato anche a qualche raro caso di passaggio in folle anche durante il parcheggio, con utenti che hanno lamentato di essere stati investiti dalla propria auto proprio in questa circostanza.

Secondo il produttore, in USA, il difetto coinvolge 505.000 auto, la maggior parte delle quali appartenenti al gruppo FCA. Per risolvere basterebbe un aggiornamento software in grado di prevenire il passaggio casuale alla folle o, almeno, in grado di dare al conducente un margine adeguato di avviso prima di incappare in questo problema, così da permettere di adeguare la guida e non farsi trovare impreparati.

Ad oggi le auto equipaggiate con il cambio automatico ZF a nove marce sono il Jeep Cherokee (2014-2016), Jeep Renegade (2015-2016), Chrysler 200, Ram ProMaster City, Fiat 500X 2016, Range Rover Evoque (2014-2017), Land Rover Discovery Sport (2015-2017), Honda Pilot (2015-2016) e la versione a sei cilindri di Acura TLX (2015-2017).

Il difetto è relativo ai modelli 9HP48 e 948TE, versioni prodotte in Germania e in USA e poi distribuite su vari modelli. Con l’intervento di ZF la campagna di richiami abbraccerà quindi anche i modelli diversi da quelli del gruppo FCA che, a luglio, aveva convocato in officina ben 410 mila auto del gruppo. Nei prossimi tempi, quindi, dovrebbero arrivare i dettagli del richiamo che potrebbe “sbarcare" anche in Europa.

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