Toyota punta a spostare la produzione per gli USA interamente sul territorio
In un mondo ideale ogni auto destinata a un mercato locale sarebbe prodotta in quello stesso Paese, creando così occupazione, abbattendo i costi di trasporto e via dicendo. Purtroppo, economie di scala, costo del lavoro e via dicendo, costringono i

In un mondo ideale ogni auto destinata a un mercato locale sarebbe prodotta in quello stesso Paese, creando così occupazione, abbattendo i costi di trasporto e via dicendo. Purtroppo, economie di scala, costo del lavoro e via dicendo, costringono i produttori a non comportarsi così, fino all’esempio “estremo” della delocalizzazione.
Guardando all’Italia, ad esempio, sono ben note le polemiche a riguardo ma per quanto riguarda Toyota, invece, la tendenza è quella di spostare la produzione per il mercato USA interamente negli USA.
Premesso che gli interessi in gioco sono diversi per il mercato USA rispetto agli altri mercati locali, dato che si tratta di un parco di vendite potenziale enorme, Toyota ha già fissato l’obbiettivo di arrivare al 100% dei veicoli prodotti sul territorio.
Al momento il 70% dei modelli Toyota venduti in USA sono già prodotti in nord America ma per il 30% restante c’è ancora da fare uno sforzo. Si punterà innanzitutto sulla Prius che dovrebbe diventare “born in USA” nel 2015. Per quanto riguarda Yaris, FJ Cruiser e Land Cruiser, invece, ci vorrà più tempo poiché si tratta di modelli a scarsa redditività negli Stati Uniti e quindi con più contro che pro al trasferimento di produzione.
L’alternativa per questo “trio” è che si sposti in USA l’intera produzione mondiale, cosa però improbabile.