MDI fa sul serio: nel 2013 arrivano le prime auto ad aria compressa!
Il mercato dell'auto sta vivendo più di tutti una vera rivoluzione, chi sta investendo da anni su innovazione e soluzioni eco-compatibili, sia con l'ambiente che con il portafoglio, ne sta traendo ovvi benefici, ci riferiamo ad esempio a Toyota che da
Il mercato dell’auto sta vivendo più di tutti una vera rivoluzione, chi sta investendo da anni su innovazione e soluzioni eco-compatibili, sia con l’ambiente che con il portafoglio, ne sta traendo ovvi benefici, ci riferiamo ad esempio a Toyota che da molti anni ha puntato sulle ibride e si trova adesso a guidare un segmento importante. I prossimi anni sembrerebbero destinati ad accogliere sempre più veicoli elettrici, ammesso che il percorso sia incentivato dalla costruzione di adeguate infrastrutture di ricarica, ma nel futuro ci sarà spazio anche per una “vecchia idea” dell’ingegnere francese Guy Negre, fondatore insieme al figlio Cyril della MDI.
Il progetto fu presentato addirittura ben 11 anni fa durante l’edizione 2001 del Motor Show di Bologna, e vede lo sfruttamento della sola aria compressa per “alimentare i cilindri” e fornire la spinta necessaria ad un veicolo. Un’iniziativa estremamente ambiziosa, che ha raccolto tanto scetticismo nei primi anni e che ha avuto una svolta solo nel 2007 quando il colosso indiano Tata ha fiutato l’affare ed è entrato nel progetto insieme alla MDI.
Cyril Negre ha così rotto gli indugi in questi giorni ufficializzando la vendita entro metà del prossimo anno delle prime auto ad aria compressa, un percorso che comincerà con piccoli veicoli dal design stravagante per poi continuare con una gamma completa che va dalla berlina, al bus, al veicolo commerciale fino ad arrivare ai trattori. Tutti spinti da motori ad aria compressa con consumi pari a 1 euro ogni 100 km (anche se i modelli più grandi come la AirOne hanno un motore a benzina/gasolio ausiliario), un sogno che fa letteralmente impallidire noi consumatori e grandi compagnie petrolifere.
In realtà anche per comprimere l’aria a 248 bar serve comunque una buona dose di energia, più di quanta ne serva per ricaricare delle batterie di un veicolo elettrico, ma gli ingegneri della MDI sviluppato a questo scopo dei veicoli estremamente leggeri, in grado di consumare molto più lentamente il “carburante" ed offrire autonomia maggiore. Le bombole adottate (20 mila cicli per 2 milioni di km) non avranno nulla di diverso rispetto a quelle utilizzate ad oggi nelle auto a metano.
I modelli a disposizione saranno dunque molteplici: le piccole AipPod (immagine di apertura) e One Flow Air saranno dedicate ai minorenni e spinte dal solo motore ad aria compressa, da 7 Kw e 80 km/h per il primo e 15 Kw e 100 km/h per il secondo (omologate come quadriciclo leggero). La AirCity (25 Kw e 130 km/h) segna il salto alla categoria delle “vere auto", con pesi maggiori che necessitano l’ausilio di motori termici a benzina/gasolio per attivare il sistema detto a doppia energia: il motore a scoppio riscalda l’aria fino a 600° triplicando di fatto l’autonomia fino a 350 km.
Innovativo e rivoluzionario sarà anche il metodo di vendita. Ciryl Negre ha infatti annunciato che saranno attivate tante “officine", piccole fabbriche sparse in Europa (25 pianificate in Francia e ben 20 previste per l’Italia) dove si passerà dalla produzione di circa 7000 veicoli annui alla vendita diretta ai consumatori, senza intermediari e spedizioni intra-continente per aggiudicarsi un modello piuttosto che un’altro.
Discorso a parte per i distributori. Se ricaricare a casa tramite la comune presa elettrica necessiterà solo 1 euro per 100 km di autonomia, di contro serviranno alcune ore per completare il processo. Se a “fare il pieno" di aria compressa ci si recherà in una stazione autorizzata serviranno il doppio dei soldi (pensate, ben 2 euro) e soli 2 minuti. Da sottolineare che i motori funzionano anche da compressori, motivo per cui il processo non necessita di dispendiosissimi sistemi di ricarica (si parla di soli 39 mila euro per stazione).
I prezzi rimarranno assolutamente bassi e competitivi sin dal debutto, si parla di 7.000EUR per la AirPod. Il principio della MDI è proprio quello di fornire un veicolo accessibile, senza molti fronzoli e con il minimo numero di componenti per ridurre drasticamente le spese di manutenzione. Che stia davvero per cominciare una rivoluzione?