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FCA, Marchionne lascia l'azienda per problemi di salute. Ecco chi è il nuovo CEO

21 Luglio 2018 30

Le condizioni di salute di Sergio Marchionne, come anticipato poche ore fa, si sono aggravate nelle ultime ore in seguito a "complicazioni inattese durante la convalescenza post-operatoria. Per questi motivi - spiega un comunicato FCA - il dottor Marchionne non potrà riprendere la sua attività lavorativa".

L'operazione in questione, un intervento chirurgico alla spalla destra, è avvenuto alla fine di giugno, e da quel momento il manager italo-canadese è ricoverato in una clinica svizzera. Questa situazione ha portato i vertici di FCA e Ferrari (marchio di cui Marchionne era Presidente e CEO) a convocare un consiglio d'amministrazione straordinario per decidere i nomi dei suoi successori.

Confermato l'arrivo di Louis Camilleri (presidente di Philip Morris e membro del CDA di Ferrari) alla guida della casa di Maranello, di cui John Elkann diventa Presidente. Ma il nome più atteso è stato quello del nuovo CEO del Gruppo FCA: a guidare il colosso italoamericano sarà Mike Manley, uomo chiave di FCA, responsabile del marchio Jeep fin dal 2009.

Chi è Mike Manley, il nuovo CEO di FCA

Mike Manley, classe 1964, era tra i papabili per sostituire Marchionne fin dall'annuncio della sua dipartita dal Gruppo entro la fine del 2018. Inglese, laureato in ingegneria con un master in Business Administration, Manley è entrato nel gruppo DaimlerChrysler nel 2000 e da quel momento la sua carriera lo ha portato ai vertici del colosso americano, anche dopo la fusione con Fiat avvenuta nel 2009.

Da quel momento, alla guida di Jeep, Manley ha contribuito all'exploit di vendite del brand di fuoristrada e SUV, cresciuto esponenzialmente negli ultimi 8 anni. Così, in un'intervista, Manley descriveva il suo operato in Jeep:

Il marchio aveva grandi potenzialità di crescita e le abbiamo sfruttate bene, in meno di un decennio siamo passati da poco più di 300 mila veicoli venduti l’anno a 1,4 milioni e l’obiettivo è di salire ancora.

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Commenti

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Aster

Non lo dico solo io,lo dicono in molti tra qui addetti ai lavori,vedremo.

liuc

lo so che la fanno altrove, ma non ho capito il senso del tuo discorso, non credo che l'addio di S. Marchionne diventi pretesto per spostare Jeep Renegade in US. Anzi le voci sono tutt'altre perchè se il successo di Compass aumenterà ci sarebbe l'opportunità di costruirla anche in Europa.

Aster

Chi ha detto che è italiana?!la linea di produzione come e stata fatta in brasile o cina si fa anche altrove non ti preoccupare.

liuc

Da quando Jeep è italiana? ..e che devono trasferire la Renegade che è fatta sullo stesso pianale e linea della 500X a Melfi, quindi aumentando i costi.

Aster

si come e successo per la masserati,nessuno si e lamentato nei media

Francesco Renato

Questo si, ma come dicevo prima, la riduzione della manodopera in Italia sarà graduale per non suscitare reazioni eccessive, si farà ricorso, come sempre, al trucco della cassa integrazione. .

Aster

No io sono tranquillo,sono i lavoratori che dovranno preoccuparsi

Francesco Renato

Stai sereno, anche se dovessero scattare i dazi, ci sarebbe solo uno spostamento incrociato di produzioni, in particolare le Renegade destinate al mercato americano verrebbero assemblate in Usa con componenti prodotti in Italia e viceversa le grandi Jeep destinate all'Europa verrebbero assemblate in Italia con componenti prodotti in Usa.

Aster

Hmmm ho paura che la prima ad andare via sara la jeep

Francesco Renato

La politica industriale di FCA rimarrà immutata, quindi il marchio fiat continuerà ad essere trascurato, l'occupazione in Italia continuerà a ridursi in modo graduale per non suscitare reazioni eccessive, verranno valorizzati i marchi di prestigio ed in particolare il marchio Jeep, l'unico in grado di fare volumi elevati, la produzione della piccola Renegade può rimanere in Italia perché modello premium.

Aster

Si ma passiamo alle cose formali:)la jeep continuera a fare auto qui o si spostera per i dazzi negli usa

Francesco Renato

Marchionne ispirava fiducia agli americani perché era di cultura anglosassone, esattamente come Fresco prima di lui, è proprio per questo che la famiglia Agnelli ha scelto ora un amministratore delegato inglese preferendolo ad un italiano, Altavilla, sconosciuto in USA.

Aster

eh:)Non c;entra niente di dove sei,l'importante e saper fare il tuo lavoro,e ispirare fiducia o gestire i compromessi,marchionne era bravo in queste cose.Speriamo lo sia anche questo.

Francesco Renato

Perché mai Trump dovrebbe essere lusingato da un italo canadese e non da un inglese purosangue?

Aster

Meglio cosi allora,è inutile che tiri ad indonvinare una diagnosi di uno che non te ne frega niente e come ho detto prima e una questione di privacy non complotto.

Garrett

E chi ha mai detto che vuole sapere qualcosa? Ho altre cose da fare.
Agli azionisti interessa poco cos'ha. Gli basta sapere che non potrà tornarfe. Infatti le nuove nomine sono tute legate a banche d'affari...
Se marchionne non fosse stato "l'uomo azienda", evuidentemente in borsa il titolo non avrebbe perso quello che sta perdendo.
Basta vedere chi è ora il presidente Ferrari. Il buon giorno si vede dal mattino....

Aster

Con tutto il rispetto per te ma nessuno e tenuto a dirti niente sulla cartella clinica di un sconosciuto,al massimo si possono lamentare gli azionisti fiat.

Aster

Non hai messo in conto il fattore trump,L'unico che lo lusingava era marchionne,ora ho un po di dubbi

Francesco Renato

Nessun ostacolo è mai esistito, fu il patriarca Gianni Agnelli a decidere che la Fiat doveva, per sopravvivere, farsi acquistare dagli americani, fu per questo che vennero assunti amministratori di cultura anglosassone, prima Fresco poi Marchionne, ora il percorso delineato dal patriarca va avanti con il nuovo amministratore delegato inglese.

Garrett

Rispetto è non èprendere per il UU la gente.
Bastava dire "è stato operato". PUNTO
Non muoio certo dalla voglia di sapere cos'ha ma la storia della Spalla è ridicola. Quindi ho mi dai una notizia vera oppure non mi dici nulla. A me va bene uguale.

Francesco Renato

L'operazione alla spalla potrebbe riguardare un tumore osseo, comunque qui non è in gioco semplicemente il ritorno al lavoro bensì, purtroppo, il ritorno in famiglia, è in fin di vita.

Aster

Forse e caduto anche l'ultimo ostacolo per trasferire jeep negli USA(:

Aster

Ma rispetto no è?!Fare gli affari tuoi mai!

Top Cat

Cacchio e nessuno lo dice.
Tu come lo sai?

Top Cat

Lo è dagli anni '80 grazie 'All'Ideona' di Sig.Romiti.
Lo sai?
Io c'ero.

ciko

Chissà se avrà diritto all'indennizzo grazie all' art. 18

Elio

Beh certo è difficile credere alla storia dell'operazione alla spalla che t'impedisce di tornare al lavoro in maniera così definitiva.

utente

Se è davvero così non posso darti torto.

Garrett

Ho letto quello che sarebbe il nuovo riassetto societario, andando a spulciare le nomine. Di Fiat c'è poco. Tanto establishment finanziaro con i soliti esponenti dei poteri forti.
Non è una casa produttrice di automobili ma una finanziaria.

Garrett

Ma quale convalescenza. Parte che abbia un tumore si polmoni. Altro che operazione alla spalla.
Mi dispiace per Sergio ma per onesta devo dire che se l'è cercata. Uno che fuma come un turco mette anche in conto che possa accadere una cosa simile.
Almeno l'ha fatto con coscienza.
Certo che decidere di autoterminarsi così giovani è assurdo.

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