
01 Ottobre 2021
La crisi dei chip sta colpendo duramente anche Toyota. Dopo l'annuncio di agosto in cui il costruttore aveva comunicato di essere costretto a tagliare la produzione di settembre di 360 mila auto, la casa automobilistica ha, adesso, rivisto l'obiettivo di produzione per l'anno fiscale che termina il 31 marzo 2022. Se in precedenza il costruttore stimava di arrivare a produrre 9,3 milioni di vetture, adesso, il marchio giapponese prevede di costruirne 9 milioni.
Per il momento non sono state riviste le stime dell'utile operativo grazie ad una politica di controllo delle spese. L'obiettivo è sempre pari a 2,5 trilioni di yen (poco più di 19 miliardi di euro). Appare evidente, però, che se i problemi di fornitura dovessero peggiorare, anche le stime economiche potrebbero essere riviste.
Ad impattare sulle stime, anche il nuovo taglio della produzione annunciato per il mese di ottobre. Il costruttore produrrà 330 mila auto in meno. Il taglio sarà di 180 mila unità nelle sue fabbriche estere e di 150 mila negli stabilimenti giapponesi. E pare che settembre andrà peggio del previsto in quanto oltre alle 360 mila auto in meno previste, se ne costruiranno ulteriori 70 mila in meno. Insomma, una situazione certamente non positiva sebbene il costruttore punti a recuperare parte della produzione persa prima della fine dell'anno.
Questi annunci sono un segnale che nessuna casa automobilistica può dirsi immune dalla crisi di fornitura dei semiconduttori. Sino ad ora, Toyota era riuscita ad avere meno problemi degli altri marchi in quanto ha capito dopo il terremoto del 2011 e il disastro nucleare di Fukushima, l'importanza di disporre di magazzini adeguatamente provvisti di quanto necessario. I numeri della produzione riguardano solo Toyota e Lexus e non Daihatsu o Hino.
Secondo Kazunari Kumakura, dirigente di Toyota, i problemi di approvvigionamento riguardano le fabbriche di semiconduttori del Vietnam e della Malesia le cui attività vanno a singhiozzo a causa di continui scoppi di focolai di coronavirus. La domanda di auto rimane, comunque, elevata e se i problemi di fornitura dovessero risolversi, Toyota potrebbe recuperare la produzione persa. La situazione è, comunque, molto fluida e non è oggi possibile fare alcuna previsione certa per i prossimi mesi.
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