Guida autonoma, la California vieta le derive del marketing: serve chiarezza
Nel mirino Tesla e la sua Full Self-Driving.
La California va giù duro sulla pubblicità ingannevole sulla guida autonoma, caratteristica che produttori quali Tesla pubblicizzano da tempo utilizzando talvolta delle espressioni ambigue, come veicoli a guida completamente autonoma. È in questi casi che si configura la pubblicità ingannevole, quando uno slogan induce a ritenere realizzabile qualcosa che invece non lo è per limiti tecnologici, strutturali o di legge.
Dal 2023 in poi in California saranno vietate sia per i rivenditori che per i produttori espressioni ambigue in virtù della legge firmata a settembre dal governatore Gavin Newsom. Tesla, il principale destinatario della novità, sul suo portale scrive che le funzionalità di guida autonoma avanzata – Full Self-Driving – richiedono la supervisione attiva del conducente e "non rendono il veicolo autonomo". Il passaggio della legge cruciale per Tesla e compagnia è:
Produttori o concessionari non devono menzionare o descrivere alcuna funzione di guida autonoma parziale nei materiali di marketing utilizzando un linguaggio che ragionevolmente implichi o induca una persona a credere che la funzione consenta al veicolo di funzionare come veicolo autonomo, come definito nella Sezione 38750, o altrimenti ha funzionalità non effettivamente incluse nella caratteristica. Una violazione di questa suddivisione sarà considerata una pubblicità ingannevole ai fini della Sezione 11713.
Quindi Tesla da un lato scrive che l'incedere del veicolo richiede la supervisione del conducente anche per le vetture con la tecnologia più avanzata disponibile, dall'altro però la chiama Full Self-Driving, che letteralmente significa guida completamente autonoma. La California vuole porre un ulteriore argine a questo genere di derive del marketing. Si dice che di recente Tesla abbia siglato un accordo con TSMC per la fornitura di chip prodotti dai nuovi stabilimenti a stelle e strisce.