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Tesla: la Gigafactory di Berlino sarà un banco di prova per le nuove tecnologie

La Model Y che sarà prodotta in Germania sarà realizzata utilizzando molte delle novità annunciate da Tesla durante il Battery Day.

Tesla: la Gigafactory di Berlino sarà un banco di prova per le nuove tecnologie
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Filippo Vendrame
Filippo Vendrame
Pubblicato il 8 ott 2020

Elon Musk aveva più volte fatto sapere che la Model Y, che sarà costruita presso la futura Gigafactory di Berlino, avrebbe presentato delle precise differenze con il modello attualmente prodotto in America. Il CEO di Tesla non era mai entrato nei dettagli, almeno sino ad ora. Rispondendo ad una domanda di un utente su Twitter, Musk ha comunicato che il SUV elettrico che sarà prodotto in Europa disporrà di molte delle novità annunciate durante il Battery Day.

In particolare avrà le nuove celle 4680 e il pacco batteria sarà strutturale. Inoltre, la Model Y sarà prodotta utilizzando la "Giga Press", una macchina per la fusione per la stampa di parti in alluminio che permette di costruire in un unico pezzo più parti dell'auto per semplificarne la produzione. Infine, Tesla adotterà all'interno della fabbrica tedesca un nuovo sistema di verniciatura. In breve, l'idea del CEO di Tesla è quella di trasformare la Gigafactory di Berlino in una sorta di banco di prova per le nuove tecnologie sviluppate dalla società.

Questo significa che ci saranno dei rischi da affrontare come ha sottolineato lo stesso Musk. Solo se tutto andrà bene, circa due anni dopo queste tecnologie saranno utilizzate anche all'interno delle fabbriche americane e cinesi (Fremont e Shanghai). Una scelta probabilmente dovuta al fatto che i mercati americani e cinesi sono quelli più importanti per il costruttore americano. In questi luoghi, la produzione continuerà senza cambiamenti tecnici.

Questo non significa che l'Europa sia marginale per Tesla. Nel caso qualcosa non andasse per il verso giusto, la società americana potrebbe tranquillamente fornire ai clienti le Model Y prodotte nelle sue altre fabbriche. Una strategia che, però, nasconde anche altri rischi. Se le auto prodotte in Europa dovessero dare problemi, i clienti potrebbero iniziare a rivolgersi altrove e di questi tempi, la concorrenza non manca di certo.

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