Dyson premia Roadfix: il ripara buche "sponsorizzato" è made in Italy
Le casse dei Comuni festeggiano.
Si chiama Roadfix, e come dice il nome stesso è uno strumento per riparare le strade. É il progetto che ha vinto il James Dyson Award 2020 per l'Italia, concorso che Dyson organizza ogni anno a livello internazionale per "incoraggiare e ispirare le prossime generazioni di ingegneri". I vincitori per ciascuna nazione che vi partecipa sono stati annunciati oggi, e il 17 novembre prossimo sarà decretato il miglior progetto in assoluto a livello internazionale. Insomma, si tratta dell'ennesima dimostrazione di come l'azienda inglese punti sull'innovazione: non solo robot aspirapolvere – l'ultimo in ordine di tempo è il V15 Detect con laser che abbiamo anche messo alla prova – e nemmeno auto (qui il progetto è naufragato, purtroppo), ma anche soluzioni smart dedicate al miglioramento ed alla semplificazione delle attività quotidiane. Con la differenza che in questo caso Dyson dà voce (e supporto) alle idee di altri, ricercatori e studenti in primis.
Roadfix è frutto del lavoro di Alessio Puleo, Silvana Migliozzi e Luca Grosso del Politecnico di Milano, e consiste in un piccolo macchinario "che rivoluziona il modo in cui si riparano i difetti stradali, offrendo nuove opportunità estetiche e commerciali guidate dal valore sociale". Sì, perché non solo sistema le piccole buche sull'asfalto – gli incidenti causati dalla scarsa manutenzione delle strade rappresentano la principale voce di costo per i Comuni – ma apre anche "nuove frontiere per il marketing" consentendo alle aziende di apporre il proprio logo sulla buca riparata. Insomma, alla praticità della sistemazione della strada si unisce un'opportunità di business con la creazione di un inedito spazio pubblicitario che consente alle aziende stesse di sponsorizzare il lavoro di ripristino.
L'ispirazione viene dall'arte giapponese del Kintsugi, ovvero riparare oggetti rotti con l'oro per esaltare le crepe e donare loro nuova vita. Il concetto è quello di valorizzare i difetti stradali per renderli risorse per la città.
COME FUNZIONA
Lo strumento dotato di ruote integra un contenitore che viene riempito di acqua e polvere di cemento. Un motore elettrico ospitato nella ruota posteriore aziona una pala che miscela i componenti per ottenere un impasto di malta. Man mano che Roadfix si sposta in avanti, la ruota posteriore stenderà la malta, mentre attraverso il battistrada personalizzabile sarà possibile incidere il logo sull'asfalto.
Dunque le casse del Comune possono festeggiare? I costi di riparazione delle piccole buche per le strade delle nostre città saranno sostenuti dalle aziende private, a patto che ci sia un ritorno d'immagine con un marchio inciso per terra? L'idea è particolare, ma già ci sono casi simili nella manutenzione urbana: si pensi ad esempio alle rotonde, che sempre più spesso vengono curate da soggetti privati che si auto-sponsorizzano affiggendo un cartello con il proprio nome.
I piccoli difetti stradali vengono spesso riparati con metodi non sempre convenzionali, ad esempio posando bitume freddo o caldo che viene livellato con una pala. Questi metodi […] hanno una durata nel tempo molto limitata ed offrono un risultato estetico poco gradevole. Roadfix permette di effettuare riparazioni più precise e sicure anche grazie all'utilizzo della malta bituminosa e non del classico catrame.
Gli ingegneri che hanno contribuito a rendere Roadfix realtà hanno già annunciato la prossima realizzazione di un nuovo prototipo ancora più avanzato che verrà poi sottoposto a test con la collaborazione di società esterne. Per scoprire tutti gli altri vincitori vi invitiamo a consultare il link in FONTE.