Voli aerei, per Qantas salirà a bordo solo chi è vaccinato contro il Covid-19
I viaggiatori internazionali diretti in Australia dovranno vaccinarsi prima di mettere piede a bordo di un aereo Qantas. O almeno, questa è l'intenzione dichiarata oggi dall'amministratore delegato della compagnia aerea, la principale del Paese, insieme al ministro della Salute del governo di Canberra.
I viaggiatori internazionali diretti in Australia dovranno vaccinarsi prima di mettere piede a bordo di un aereo Qantas. O almeno, questa è l'intenzione dichiarata oggi dall'amministratore delegato della compagnia aerea, la principale del Paese, insieme al ministro della Salute del governo di Canberra. D'altronde, la pandemia ha colpito duramente il settore aeronautico commerciale, che ha tentato di reinventarsi con fantasiosi voli verso il nulla (anche in versione romantica) e ristoranti che riproducono l'atmosfera di bordo, a terra.
La dichiarazione è avvenuta durante un'intervista alla tv locale Channel Nine, dove Alan Joyce, AD di Qantas, ha affrontato la questione in questi termini:
"Stiamo cercando di cambiare i nostri termini e condizioni per i viaggiatori internazionali in modo da chiedere alle persone di farsi vaccinare prima di poter salire sull'aereo, mentre a livello domestico dovremo vedere l'andamento della situazione Covid-19 all'interno del Paese. Pensiamo che per le persone che lasciano il Paese e per i viaggiatori internazionali sia necessario, e che sarà un argomento di discussione con gli altri colleghi in giro per il mondo".
Dunque per sbarcare in Australia potrebbero non servire solo passaporto e visto ma anche un qualche tipo di certificato che attesti l'avvenuta vaccinazione. La posizione di Qantas sembra in linea con quanto detto dal ministro australiano della Salute, Greg Hunt, il quale ha dichiarato in tv che la vaccinazione sarà una condizione necessaria per entrare nel Paese, in alternativa alla quarantena di due settimane.
Ad oggi l'Australia ha registrato un totale di 27.854 casi, di cui 25.355 guariti e 907 morti. Tuttavia, l'iniziativa ha trovato delle resistenze, a partire dalle altre compagnie aeree: Ryanair e Lufthansa hanno fatto intendere di non aspettarsi l'obbligo di vaccinazione come condizione necessaria per salire su un aereo, tanto che l'amministratore delegato della prima ha messo in guardia sulle possibili limitazioni alla libertà di circolazione prevista dalle norme comunitarie dell'UE.
Il fatto è, come ha evidenziato da Alexandre de Juniac, CEO della International Air Transport Association (IATA), che il modello australiano potrebbe non funzionare in altre aree, anche perché la disponibilità del vaccino non sarà omogenea in tutto il mondo. La soluzione alternativa, secondo de Juniac, potrebbe essere quella di puntare sui test rapidi in aeroporto – alla partenza e all'arrivo, come avviene sui voli tra Roma Fiumicino e Milano Linate – che permetterebbe di riaprire subito le frontiere senza attendere i vaccini.