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Retromarcia di Salvini sui fondi per la manutenzione delle strade: restituiti 350 milioni

Saranno ripristinati i fondi per la manutenzione stradale

Retromarcia di Salvini sui fondi per la manutenzione delle strade: restituiti 350 milioni
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Filippo Vendrame
Filippo Vendrame
Pubblicato il 4 giu 2025

La decisione di tagliare i fondi per la manutenzione delle strada a carico delle Province aveva fatto molto discutere. Dopo le polemiche, arriva adesso la retromarcia da parte del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini. Nella girata di ieri si è infatti tenuto un incontro a Roma tra i rappresentanti dell’Unione italiana Province (Upi), il ministro Salvini e i dirigenti del ministero dell’Economia e delle Finanze. A quanto pare, è stata trovata un’intesa e i 350 milioni di euro che era stato tagliati dal fondo di 500 milioni di euro per gli anni 2025 e 2026, destinati alle Province dalla legge di Bilancio 2018 per la messa in sicurezza e la manutenzione straordinaria delle strade, saranno ripristinati.

I TAGLI, LE POLEMICHE E IL PASSO INDIETRO

L’annuncio del taglio di una consistente parte delle risorse destinate alle Province per la manutenzione stradale aveva creato non poche polemiche, visto che questi fondi servono per opere importanti per la sicurezza stradale. A peggiorare la situazione l’ipotesi che queste risorse fossero indirizzate al progetto altrettanto molto discusso del Ponte sullo Stretto di Messina. Gli enti locali avevamo poi lanciato l’allarme che questo taglio che in alcuni casi poteva raggiungere addirittura il 70% avrebbe messo a rischio diversi progetti di manutenzione fondamentali per garantire la sicurezze delle strade.

A seguito della riunione, è arrivato il dietrofront del ministro dei Trasporti che s’impegna a ridare agli enti locali le risorse destinate alla manutenzione delle strade. C’è però un “ma” importante. Il ministro Salvini ha deciso di imporre dei paletti precisi. Arriverà il ripristino dei fondi per gli anni 2025 e 2025, tuttavia dovranno essere utilizzati tutti e quanto invece non sarà speso, tornerà indietro. Inoltre, gli enti locali dovranno rispettare delle scadenze tassative e dimostrare la capacità di spesa, il tutto per evitare che le risorse vadano perdute. Insomma, tornano i fondi ma a precise condizioni.

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