
18 Gennaio 2022
La prova del nuovo Renault Captur Blue dCi 115: grazie al design personale e moderno, l’abbondante tecnologia, la qualità della vita a bordo, lo spazio in più, le finiture e la tanta sicurezza di serie potrà convincere chi già aveva scelto Captur a fare il bis e anche nuovi clienti.
La prima generazione di questo crossover di segmento B è stata per tanto tempo in vetta alle classifiche di vendita italiane, ma soprattutto europee: è stata venduta in circa 1,6 milioni di esemplari in tutto il mondo e l’Italia si era rivelata il secondo mercato dopo la Francia; ci era proprio piaciuta tanto. Ce la farà a ripetere questo successo incredibile?
In un mercato sempre più agguerrito, la Casa transalpina ha deciso di cambiare, di dare vita a una seconda, totalmente nuova generazione di Captur.
È più moderno, è più attuale: ora ha decisamente un’immagine più importante e più aggressiva, più dinamica. Davanti è inconfondibilmente Renault ma dietro il cambiamento è più evidente. La presenza c’è, sottolineata dai gruppi ottici a Led con firma luminosa a C, ma non solo, tutto contribuisce all’effetto finale: il nuovo profilo del cofano, la griglia frontale più grande e ancora la linea di cintura rialzata e il tetto spiovente.
Dietro il design è cambiato in modo deciso: fari più sottili e slanciati, un aspetto più elegante e raffinato nella zona del portellone.
Nell’insieme ora è più equilibrata e non è un risultato da poco, anzi.
Il nuovo Captur è offerto in 5 allestimenti: questo della prova è uno dei più ricchi, l’INTENS. Di meglio c’è solo l’Initiale Paris.
Così si presenta molto bene: molto curato nei dettagli, maniglie in tinta carrozzeria, i fari posteriori sono Full Led 3D con l’ormai classica firma luminosa dinamica C-Shape (qui sono di serie). La combinazione di colore è il Be Style Malaga: bicolore Blu Iron con il tetto Grigio Magnete per 810 Euro in più; belli anche i cerchi in lega da 18'' diamantati.
È cresciuto molto e le dimensioni ora sono più importanti: è 11 centimetri più lungo di prima e siamo a quota 4,23 metri, e anche più largo di un paio di centimetri. Anche il passo è aumentato di circa tre centimetri, per un totale di 2,64 metri: quindi più spazio per passeggeri e bagagli
Dentro il cambiamento è radicale: ora è rifinita molto meglio, con modanature e superfici che la rendono più importante, per un layout di grande effetto. La qualità dei materiali è cresciuta molto rispetto a prima: la parte superiore della plancia e delle portiere è rivestita in plastica morbida, molto più piacevole al tatto. L’enorme cassetto portaoggetti scorrevole davanti al passeggero c’è ancora: è comodo e ci sta tanta roba però potevano renderlo un po’ più solido. Come per la Clio di ultima generazione, la percezione della qualità dell’abitacolo nell’insieme non manca.
Quattro persone di statura normale viaggiano ancora più comode di prima, i pochi centimetri in più fanno la differenza. E dietro ora si viaggia meglio con le bocchette del clima e due prese USB.
Captur è sempre piaciuto per la sua versatilità: non l’hanno dimenticato e c’è ancora il divano posteriore che può scorrere longitudinalmente per 16 cm, per lasciare più posto a chi è seduto dietro o ai bagagli; all’occorrenza è frazionabile. La capacità del vano bagagli, dotato di pianale rimovibile, è salita a quota 536 litri, un record per la sua categoria, e si arriva fino a ben 1.275 abbattendo i sedili.
La zona centrale, con un particolare design che chiamano “Flying Consolle”, ospita il display dell’infotainment. Per chi ama la tecnologia c’è un sistema di alto livello: display touch fino a 9,3” (è un optional), leggermente orientato verso chi guida.
E’ dotato di una connessione 4G, per avere così uno scambio continuo di informazioni con il sistema Easy Link, con aggiornamenti regolari e funzioni di ricerca online.
E’ compatibile con lo smartphone con Apple CarPlay e Android Auto. Vanta funzionalità come la chiamata automatica di emergenza e la ricerca di indirizzi con Google.
La grafica delle schermate è ben curata, è abbastanza semplice e intuitivo da usare e le mappe sono di TomTom. Il vano di ricarica wireless per smartphone è un optional, mentre di serie nell’abitacolo ci sono 2 prese 12V e 4 USB.
La versione scelta per questa prova è spinta dal 1.5 dCi, un 4 cilindri a gasolio, qui nella versione con 115 cavalli, omologato Euro 6d-temp, dotato di un sistema di riduzione catalitica selettiva, che funziona con l’AdBlue per abbattere le emissioni, che potrete guidare per molti anni in tutta tranquillità. In questo esemplare è abbinato a un cambio manuale a 6 rapporti, che mi è piaciuto per la fluidità degli innesti. Ma, visto che chi sceglie un’auto come Captur di sicuro cerca il comfort, si può avere anche con il cambio automatico doppia frizione, l’ormai collaudato EDC della Casa francese. Si tratta di un miglioramento importante nell’offerta: con il vecchio 110 cv a gasolio non era disponibile.
Il Captur è molto migliorato: bastano pochi chilometri per capire che il crossover transalpino è cresciuto, migliorato.Il motore è piuttosto pronto e vivace: può contare su una coppia massima di 260 Newton per metro a nemmeno 2000 giri e le migliorie apportate al cambio manuale l’hanno reso decisamente più piacevole da guidare, grazie anche a una buona elasticità mostrata durante il test.
L’ergonomia nell’insieme non è male, anche per chi è di taglia XXL come me. La seduta è alta, piuttosto comoda e garantisce un buon supporto; potrete affrontare anche viaggi lunghi senza stancarvi troppo: i sedili avvolgono abbastanza, sostengono piuttosto bene fianchi e zona lombare. Per chi è seduto al vostro fianco non c’è la maniglia superiore, però si fa perdonare per alcuni dettagli come le alette parasole che nascondono due luci di cortesia.
Con il display da 7” (che può arrivare fino a 10,2”) davanti a voi avete quasi tutto sotto controllo: prima di tutto, i comandi sul volante multifunzione sono molto comodi e retroilluminati, ma non sono così intuitivi. La grafica è bella, molto accattivante, ma a volte non è tutto così chiaro e immediato, anche perché nel frattempo bisognerebbe anche guidare…
Come nella tradizione delle Renault, la radio si gestisce con il classico satellite sul piantone dello sterzo alla destra dietro al volante. Per cambiare la modalità di guida non c’è nessun tasto fisico però per raggiungerlo dovete entrare nel menù dell’infotainment, e con il display touch arrivare alla schermata dedicata, distraendovi un po’ troppo.
La visibilità è un po’ limitata: come nella serie precedente i montanti anteriori hanno dimensioni un po’ importanti e tolgono la visibilità negli incroci e sui tornanti. Il lunotto è ancora piuttosto piccolo: meno male che per i parcheggi più difficili qui ci sono i sensori davanti e dietro, e tra gli optional c’è anche la camera a 360°.
Il comfort, già migliorato nel restyling di metà vita della prima serie, ora sul nuovo Captur è stato migliorato ulteriormente, in particolare per l’isolamento acustico: è ben insonorizzato e il motore non è mai invadente, quasi non lo si sente. Giusto appena un po’ se spingete più a fondo. Ma qui non serve: la coppia vi aiuta ad usare davvero poco il cambio. Solo in sesta fatica un po’ a riprendere ma è normale: è un rapporto pensato per farlo girare in basso, per consumare poco. In autostrada a 130 ronfa in basso, così si viaggia comodi e si consuma meno. Tornando al comfort, solo se andate in autostrada oltre la velocità da codice sentirete qualche fruscio aerodinamico causato dagli specchi, che sono piuttosto grandi. Hanno fatto un buon lavoro e anche il rumore di rotolamento delle gomme si sente poco.
Condivide la più moderna e leggera piattaforma Cmf-B con la nuova Clio, ma gli hanno conferito un temperamento decisamente diverso rispetto alla “sorella” più piccola. E’ stato migliorato ulteriormente l’assetto a favore della comodità a bordo: le sospensioni, ben tarate, assorbono bene, e anche con i cerchi da 18”, ma con gomme dalla spalla molto alta, non si sacrifica nulla. Ora le buche si sentono ancora meno di prima, anche dietro. Con i 18 pollici è un po’ più preciso in curva e lo sterzo, molto leggero in manovra, trasferisce un buon feedback; adatto al temperamento del Captur, è comunque un po’ più preciso rispetto a prima. Nella modalità Sport è più diretto e si indurisce all’aumentare della velocità.
Nonostante le maggiori dimensioni, non ha perso l’agilità che già lo contraddistingueva anche nel traffico cittadino più caotico ed è maneggevole. Motore e cambio lavorano alla grande insieme e anche la frizione va molto bene, forse un po’ leggera, ma non ha mai dato problemi. Nei lunghi viaggi autostradali apprezzerete il cruise control adattivo con funzione stop&go e il mantenimento della corsia.
La trazione rimane sempre e solo anteriore, è ancora facile da guidare, e l’assetto è morbido. Se spingete al limite non si scompone troppo però si corica un po’, ma il rollio non è mai esagerato e molto ridotto rispetto alla versione precedente. Viaggiate pure tranquilli perché l’elettronica è lì sempre pronta ad aiutarvi e non preoccupatevi, è sicuro e tiene bene la strada.
Con quella precedente non c’è proprio confronto: è stato fatto un grande passo in avanti.
Al capitolo sicurezza vanta assistenze alla guida al top del suo segmento: si è guadagnato le 5 stelle Euro NCAP proprio per i sistemi ADAS che offre e si parla di guida autonoma di Livello 2 e Luigi ve ne ha dimostrata la grande efficacia nell'anteprima. I freni sono a disco all’anteriore e dietro invece a tamburo: una scelta a dir poco discutibile, però non se la cava male, diciamo che l’impianto non è mai andato in crisi…
Questo turbodiesel consuma davvero poco: in città si fanno più di 18 km con un litro, che sulle strade extraurbane diventano anche 22 - 23. In autostrada, a velocità da codice, si fanno più dei 18. In media ci aggiriamo sui 20.
Questo 1.5 a gasolio si può avere anche nella versione con 95 cv, ma se viaggiate spesso a pieno carico, oppure avete a che fare di frequente con strade di montagna, valutate bene quale scegliere.
Tre motori a benzina: un tre cilindri turbo da 100, e i 4 cilindri sempre turbo con 130 e 155 cv. Il più piccolo si può avere anche nella versione a GPL, interessante per il nostro mercato e per chi deve dare priorità ai costi di gestione. E poi c’è l’ibrido plug-in con il 1.6 benzina abbinato a due motori elettrici e a una batteria da 9,8 kWh, per una potenza totale di 160 CV.
I prezzi sono cresciuti un po’ e ora si parte da 17.950 Euro per la versione entry level LIFE con il 3 cilindri turbo a benzina TCe 100 cv con cambio manuale a 5 rapporti, ma offre anche di più. Su tutte Fari Full Led anteriori e posteriori, per esempio, Radio con DAB di serie e soprattutto tanto per viaggiare sicuri: assistenza alla frenata d'emergenza, l’avviso superamento linea con Lane Keep Assist, la frenata di emergenza attiva con riconoscimento pedoni e ciclisti, l’avviso della distanza di sicurezza. E questo vuol dire tanto perché questa è la priorità quando si viaggia.Questo allestimento è destinato alle versioni meno potenti a benzina e gasolio.
Per la versione più ricca ZEN si parte da 20.200: maniglie in tinta carrozzeria, volante in pelle, Driver display da 4,2'' e EASY LINK da 7'', retrovisori elettrici e riscaldati con sensore di temperatura ripiegabili automaticamente, climatizzatore manuale. C’è l’allestimento pensato per chi la usa per lavoro, per le flotte aziendali: si chiama BUSINESS ha un buon rapporto qualità – prezzo e parte da 21.450 per il piccolo TCe 100.
L’esemplare in prova è l’INTENS e parte da 22.050 con il propulsore più piccolo. Di serie? Cerchi in lega da 17'', Sedili con inserti in pelle, Volante in pelle, Clima automatico, il display è da 7” così come quello dell’infotainment, l’Easy Link, Sensori di parcheggio anteriori e posteriori e Parking camera, Accensione automatica fari e sensori pioggia, Retrovisori elettrici e riscaldati, Illuminazione interna a LED davanti e dietro, il comodo Easy Access System, per aprirla e chiuderla anche se le mani sono impegnate con valigie o pacchi, e tanto altro ancora. Con questo dCi 115 cv e manuale si parte da 25.150: qualche optional in più e ci si avvicina ai 30.000…
Il più ricco INITIALE PARIS parte da 29.450 ed è destinato a questo turbodiesel più potente, alle versioni a benzina da 130 e 155 cv e all’ibrida plug-in. Di serie: volante e sedili anteriori riscaldati, Privacy Glass, Navi EASY LINK 9,3'' BOSE, Accensione automatica fari e sensori pioggia, sedile del conducente elettrico a 6 vie, Parking camera, clima automatico, EASY ACCESS e tanto altro. Se state considerando l'acquisto di Captur o una qualsiasi Renault, ecco le novità appena annunciate dai francesi sul processo di vendita e assistenza.
Riuscirà a ripetere il grande successo della prima generazione? Ora la concorrenza è ancora più difficile da contrastare: il T-Roc, la Renegade, la 500X, la nuova arrivata Puma, e non solo. Se l’avete già acquistato o almeno provato, fateci sapere cosa ne pensate di questo nuovo Captur.
Recensione 70Mai Omni: la Dash Cam a 360° con ADAS ci è piaciuta! | Video
USA e Europa compatte contro la Cina, mai visto un Bing così | HDrewind 10
Al MWC innovano i vecchi, Xiaomi uragano su Barcellona | HDrewind 9
L'AI spaventa e affascina, l'Italia litiga con la tecnologia | HDrewind 8
Commenti
ho sbagliato a scrivere, volevo scrivere freni, corretto.
scusate volevo scrivere FRENI !! :(
I dischi a tamburo vanno urlati in silenzio
Magari se li tengono come riserva per un futuro restyling
Grazie ....
Ancora auto a gasolio? Ma basta, lasciate sta roba ai trattori!
assolutamente,se non fosse stata diesel ci avrei fatto anche un pensierino con questi saldi estivi. ma ormai mi sono fissato col gpl e con il fatto che mi serve per pochi anni una seconda auto e quindi spingo per polo o sandero
Beh io faccio testo per l'auto dell'articolo, come bagagliaio e altezza da terra c'è una sostanziale differenza dalla relativa berlina (Clio).
Il gpl che ho io veniva 17k circa nell'allestimento prestige, che comunque rispetto alla sandero é un altra auto
non so i prezzi del duster, io ho guardato solo sandero stepway che non ha il modello prestige cmq appena passo vedró. la duster non rientra in ecoincentivi (over 110g) salvo il diesel che parte da 17500€ per il comfort e 18500 per il prestige. per me troppi per quella qualitá ma cmq perfetta per chi cerca un muletto spazioso
Con l'allestimento prestige sono di serie
I vetri scuri aftermarket li avevo sulla 147, però quelli di serie sono tutta un'altra cosa
Ma non solo per il gpl, anche per la benzina non hai dato, cmq io con il duster ho già quasi tutto quello che Citi, per ricaricare il telefono hai la presa accendisigari nel vano davanti al cambio, ma non la uso in quanto ho un attacco magnetico aukey sopra il medianav per Android auto e li sei costretto al cavo
Per il duster gpl non hai nessun dato di consumo, né nello schermo davanti al volante né sul.medianav
neanche nel quadro?
Il kadjar aveva delle funzioni in più legate alla guida e alle impostazioni del cruscotto, ad esempio il duster con il medianav non ha nessun computer di bordo per quanto riguarda il consumo
Ah ecco, perché ho provato sia captur che kadjar e sono differenti non solo esteticamente
Ho provato l'r-link l'anno scorso e sinceramente a livello software mi sembrava più completo rispetto al dacia, che abbia l'etichetta renault é normale, quasi qualsiasi cosa sul mio duster ha la scritta renault sopra
? che io sappia é identico tranne per i colori. l'accesso al menu di servizio é uguale. infatti le mod le hanno portate da quello al modello dacia(basta vedere i siti renault clio/captur). quello dacia ha anche l'etichetta renault all'interno.
il software di base+hw é cambiato tra medianav e medianav evolution.
Non é lo stesso sistema almeno a livello software...
questo é del vecchio captur
https://uploads.disquscdn.c...
Si, ma qui si parlava di captur che non ha il medianav della dacia, poi non so se sia lg anche questo
in sotto il logo dacia c'é quello LG
Esatto quella è la plancia della sandero
https://uploads.disquscdn.c...
Il medianav é dacia
in compenso ha i tamburi a disco davanti
E fanno bene! Squadra vincente non si cambia. Il 1.5 diesel Renault è un motore veramente ben fatto.
Io ti ritirerei la carta di circolazione di qualsiasi veicolo a tuo nome e la patente. DISCHI A TAMBURO?!?
"dischi a tamburo" è bellissima!!!
Direi che è una gradevole conseguenza per loro...
Fanno benissimo, notavo solo il costo maggiorato senza giustificazione
i consumatori le vogliono, loro le producono
1,5 cm. Di altezza in più da terra (vedasi troc e golf) non fanno alcuna differenza, bagagliaio identico, è solo moda. Nn c'è niente di cui vergognarsi se si preferisce un suv, ma resta il fatto che i 3000 euro in più non sono giustificati
La macchina non mi dispiace, ma quel tablet messo li in verticale al centro della plancia per me non si può vedere, preferisco qualcosa di più "integrato" nel cruscotto
Mi sembra assurdo che la Clio abbia dotazioni più ricche
ma é sempre il medianav by Lg?
Non so cosa ti abbiano raccontato ma il filtro è tra motore e scarico. Se gli levi le rigenerazioni via software e lo lasci montato, si intasa e resti a piedi., hai solo peggiorato la situazione. Quindi, o lo togli o lo fori, una delle due. Nota: la Fiat sui 1.3 mjtd con dpf che si intasava di continuo e lasciava a piedi gli acquirenti aveva emanato una circolare riservata alle officine con cui di consigliava di fargli 3 fori da 8mm per risolvere il problema :-)
Ogginon funzionerebbe più perché è molto più integrato nel software, ma una volta bastava togliere il sensore di pressione in uscita ed eliminare il filtro, o bucarlo.
Si se fai la revisione umma umma,se fai la revisione come deve essere fatta,una volta inserito il sondino nella marmitta e dopo aver dato due sgasate,vedrai come risulta tutto ok.....
Fino alcuni anni fa il 1.5dci aveva un quinto iniettore posto nel tubo di scarico a monte del fap,nella rigenerazione si attivava questo quinto iniettore spruzzando gasolio direttamente nello scarico,in questo modo non c’era rischio di diluizione dell’olio e la rigenerazione era più semplice anche in città,ora per questioni di costi è stato tolto,dalla versione con 260nm di coppia,effettuando la rigenerazione tramite iniezioni supplementari di gasolio dagli iniettori principali,nel blue dci c’è ovviamente adblue per le rigenerazioni!per il resto il diesel odierno è per chi fa molti chilometri specialmente fuori città,se si usa prevalentemente nel traffico cittadino e magari per tragitti non lunghissimi,i problemi ci saranno sempre!
85% della frenata è tutta a carico dell’anteriore,quindi i dischi posteriori non sono così necessari,lavorando in officina macchine di oltre 100.000km hanno ancora pasticche originali al posteriore,mentre quelle anteriori necessitano la sostituzione anche 2 volte,questo già dice tutto di quanto lavorano le pasticche posteriori!dischi posteriori e sicurezza sono le solite leggende dei blog!
Esatto neanche su quella. Solo su Plug In Hybrid.
dischi a tamburo posteriori anche sulla versione top gamma? Perchè risparmiare sulla sicurezza? No grazie.