OMODA 9: la prova dell’ammiraglia super-ibrida | Video
Abbiamo provato il nuovo SUV super ibrido: ecco come va

Omoda 9 rappresenta il meglio della tecnologia e dello stile della casa automobilistica cinese. I numeri sono da prima della classe: 537 cavalli, fino a 180 km di autonomia in elettrico (in ambito urbano), 4 motori di cui tre elettrici, trazione integrale intelligente e uno scatto da 0-100 km/h bruciato in 4,9 secondi. Come ciliegina sulla torta un listino molto semplice: un solo allestimento completo di ogni accessorio possibile ed immaginabile, ad un prezzo di 51.900 euro.
Nell’universo delle auto made in Cina, Omoda, in meno di due anni, si sta ritagliando una fetta di mercato sempre più grande. Il segreto di questo successo si nasconde dietro un prodotto molto attento alle esigenze di noi europei. Motori sofisticati e una ricca dotazione tecnologica sono requisiti necessari per ricevere consensi al di fuori della Cina. Dopo averla provato posso dirvi che quest’auto è la prima vera premium cinese.
Un vero D-SUV
Con una lunghezza di 4,80 metri la Omoda 9 è il suv ideale per le famiglie che hanno bisogno di spazio, spazio assicurato anche da un passo di 2,80 metri. Il bagagliaio ha una capacità di carico di 650 litri che salgono a 1.783 litri abbattendo gli schienali dei sedili posteriori, schienali che sono regolabili elettronicamente anche per la seconda fila di sedute. Lo stile rappresenta al meglio la massima espressione del design secondo Omoda, con linee tese e ben definite che mostrano un family feeling abbastanza evidente con gli altri modelli Omoda, uno su tutti la Omoda 5. Unici appunti i terminali di scarico finti e la soglia di carico del bagagliaio un po’ alta.
Si viaggia in business class
Saliti a bordo si viene accolti in un ambiente curato, arredato con materiali di alta qualità e anche morbidi al tatto. A dominare la scena ci sono due schermi da 12,3 pollici, uno per la strumentazione e l’altro per il sistema infotainment che è super connesso e ricchissimo di funzioni. Tra le “chicche” dell’abitacolo c’è l’impianto audio firmato Sony con ben 14 altoparlanti di cui due posizionati all’interno del poggiatesta del guidatore in modo da non far ascoltare agli altri passeggeri telefonate private o compromettenti. Sul tunnel centrale troviamo un ampio vano portaoggetti e non mancano ulteriori piccoli vani disseminati all’interno dell’abitacolo.
La dotazione di serie prevede la presenza anche di due pad per la ricarica wireless degli smartphone. I sedili anteriori dispongono di regolazioni elettriche. Inoltre, sono riscaldabili e presentano la funzione di ventilazione. Omoda 9 mette a disposizione anche un sistema d’illuminazione ambientale completamente personalizzabile con diverse tonalità.
Una super-hybrid
La nuova Omoda 9 sfrutta un powertrain Plug-in, abbastanza complesso nel suo funzionamento, composto da un motore termico da 1.5 litri turbo 4 cilindri a ciclo Miller da 142 cavalli, questo lavora insieme ad altri 3 motori elettrici. Due di queste unità sono montate sull’asse anteriore, di cui una ha la funzione di generatore, e una singola al posteriore (da oltre 240 cavalli). A fornire energia ai motori elettrici provvede una batteria LFP da 34,46 kWh che garantisce anche una percorrenza media in elettrico, ma solo in città fino a 180 km; la ricarica invece, avviene anche in corrente continua fino ad una potenza massima di 65 kW. Diventa così possibile fare un pieno di elettroni in una mezz’oretta d’attesa. La cavalleria totale tocca i 537 CV con 650 Nm di coppia, numeri che assicurano di raggiungere i 180 km/h di velocità massima (limitata) e di scattare da 0 a 100 km/h in 4,9 secondi.
Alla guida
Ammetto che ero molto curioso di provare questa Omoda 9 da oltre 500 cavalli, anche perché avevo molte riserve da sciogliere su questa motorizzazione. Il primo aspetto che mi è piaciuto è il grandissimo comfort che si vive a bordo di quest’auto: l’ottima insonorizzazione, la marcia fluida, e la comodità offerta dai sedili è di alto livello. Il paragone con i marchi premium non è avventato, anzi, è molto realistico, soprattutto dopo aver provato questo lussuoso suv dagli occhi a mandorla. Davvero impressionante lo spunto e la reattività del powertrain super ibrido, che è sempre pronto non appena si sfiora il pedale del gas. La Omoda 9 va molto forte, ma non è considerabile come un auto sportiva, si viaggia veloci ma è sempre il comfort a dominare la scena. L’autonomia promessa combinando le due propulsioni è di oltre 1.100 km, purtroppo essendo stato solo un primo contatto, non ho potuto constatare la parsimonia di questo sistema ibrido. L’assetto l’ho percepito abbastanza sostenuto, una scelta che è andata a privilegiare le dinamiche di guida, e che tiene in considerazione un peso sulla bilancia superiore ai 2.200 kg.
Di tutti i sistemi di ausilio alla guida, sono 30, il mantenimento attivo della carreggiata lavora con tanta delicatezza, il cruise control adattivo invece, l’ho percepito ancora un pochino grezzo in fase di decelerazione. Aspettiamo di avere in prova l’Omoda 9 per un paio di settimane, così da scaricare la batteria e vedere se i 7 litri ogni 100 km di consumo medio (a batteria scarica) dichiarati dalla Casa corrispondono a realtà. Dopo questa prima prova il mio pensiero va alle case automobilistiche europee: vedendo i prodotti che arrivano dalla Cina, fossi in loro, non dormirei sogni tranquilli pensando ad un mercato che apprezza, a ragion veduta, sempre più auto come l’Omoda 9.
Quanto costa
La gamma semplicissima: una sola motorizzazione e un solo allestimento. La Omoda 9 costa 51.900 euro, con una dotazione di serie che dire completa è riduttivo. Di serie troviamo i sedili in pelle (ecologica) anteriori regolabili elettricamente, ventilati, riscaldati e con funzione massaggio, stereo Sony con 14 speaker, tetto panoramico apribile, doppio schermo da 12,3 pollici, fari a matrice Led, cerchi in lega da 20 pollici, l’head-up display e la suite completa di tutti gli Adas.