Mini John Cooper Works 2025: con lei ritorna il go-kart feeling? | Video
Abbiamo provato su strada la nuova Mini John Cooper Works in un primo test drive. Ecco com'è andata

La Mini John Cooper Works è una di quelle auto che, mantenendo uno stile sempre sobrio e tipicamente legato alla tradizione del marchio, riesce a stupire una volta che ci si siede dietro al volante, proponendo come timbro caratteristico il cosiddetto go-kart feeling. La nuova versione è arrivata e si propone come soluzione per smentire i puristi della casa britannica sui pareri contrastanti arrivati sulla precedente F56 portando diverse modifiche estetiche, funzionali e riproponendo una dinamica di guida che per il segmento rimane invidiabile.
Abbiamo avuto modo di provarla nei pressi del Lago di Iseo cercando di cogliere, nonostante l’intenso traffico e strade non proprio adatte alle sue potenzialità, tutti i suoi punti di forza.
SCHEDA TECNICA
TECNICA:
- MOTORE: 2.0 Turbo benzina 4 cilindri
- POTENZA: 231 CV (170 kW)
- COPPIA: 380 Nm
- TRAZIONE: Anteriore
- TRASMISSIONE: automatico doppia frizione a 7 rapporti
DIMENSIONI:
- LUNGHEZZA: 3.876 mm
- LARGHEZZA: 1.744 mm
- ALTEZZA: 1.452 mm
- PASSO: 2.495 mm
- CERCHI: 17"
- PNEUMATICI: 215/45 R17
- PESO: 1.330 kg
- SERBATOIO: 44 litri
- BAGAGLIAIO: 210 – 725 litri
PRESTAZIONI:
- VELOCITA’ MASSIMA: 250 km/h
- ACCELERAZIONE: 0-100 km/h in 6,1 secondi
- EMISSIONI CO2: 147 – 154 g/km
- CONSUMI: 6,5 – 6,8 l/100 km
PREZZO: a partire da €39.900
DESIGN ESTERNO
Appena la si guarda, è chiaro che non si tratta di una Mini qualunque. La versione John Cooper Works (JCW) colpisce subito per la sua presenza grintosa e determinata: il frontale è dominato da un’enorme griglia nera, impreziosita dal badge JCW con i suoi iconici tre colori, e affiancata da prese d’aria col taglio deciso, che non lasciano spazio a dubbi sulle sue intenzioni sportive.
Il retro continua lo stile sportivo: diffusore sportivo, scarico singolo centrale e spoiler aerodinamico completano un design sicuramente riconoscibile. I fari LED con luci diurne orizzontali, realizzati nel tipico stile JCW, aggiungono un tocco High-tech, mentre le strisce decorative opzionali sul cofano e la verniciatura bicolore offrono già di serie un ampio margine di personalizzazione.
Le dimensioni compatte rimangono uno dei suoi principali punti di forza: con una lunghezza inferiore ai 3,9 metri e una larghezza sotto i 1,75 metri permette di muoversi con agilità in contesti urbani e danzare tra le curve quando si va ad esempio in un passo di montagna. Il peso contenuto di 1.330 kg la aiuta in questo ballo ma attenzione a non portare troppi zaini per la gita perchè il bagagliaio ha una capacità minima di 210 litri, estendibili a 725 abbattendo la seconda fila di posti.
INTERNI
Appena si varca la soglia dell’abitacolo, si capisce subito; è una Mini, ma con il cuore che batte ancora più forte. L’atmosfera è sicuramente identificativa del brand, fatta di dettagli iconici e richiami vintage, ma qui la sportività firmata John Cooper Works si respira in ogni angolo.
Il design interno è un mix ben calibrato di fascino retrò e tecnologia moderna: classici interruttori a levetta, rotore d’accensione dallo stile meccanico, e un grande tachimetro centrale che ricorda le Mini di un tempo, ora però reinterpretato in chiave Hi-Tech.
I dettagli JCW sono disseminati ovunque, dai tessuti retroilluminati agli inserti racing-style. Il volante a tre razze, con rivestimento trapuntato, trasette un elevato livello costruttivo ma, come ormai tradizione del Gruppo BMW, ha dimensioni un po’ troppo massicce che, a volte, possono rovinare il feedback di uno sterzo molto preciso.
I sedili sono sportivi e ben sagomati, offrono un buon livello di contenimento e si rivelano anche piuttosto comodi. Al centro della plancia trova posto il nuovo display OLED circolare il quale integra colori vivaci, animazioni dinamiche e un layout piuttosto all’avanguardia. Non tutto però è estremamente funzionale, infatti l’interfaccia multimediale può risultare poco intuitiva e abbastanza dispersiva, soprattutto durante la guida. Anche l’head-up display ha qualche limite in quanto, a causa della forte inclinazione del parabrezza, risulta sacrificato e non estremamente visibile.
PROVA SU STRADA
Solo quando si siede al posto di guida si può davvero apprezzare quanto questa JCW F66 ha da offrire: sotto al cofano rimane il noto 2.0 Twin Power turbo benzina 4 cilindri capace di sviluppare una potenza di 231 CV e la coppia massima arriva ora a 380 Nm (contro i precedenti 360 Nm), disponibili tra i 1.500 e i 4.000 giri. Modifiche anche sul cambio che diventa ora un doppia frizione a 7 rapporti che vanta una grande fluidità nella risposta e nella selezione.
Le prestazioni la collocano nel segmento delle sportive compatte con i suoi 6,1 secondi per lo scatto da 0 a 100 km/h e una velocità massima di ben 250 km/h.
Se la precedente generazione è stata tanto criticata per aver perso il tanto famoso “go-kart feeling", questa nuova versione torna per smentire le critiche: restituisce una dinamica di guida apprezzabile, sempre maneggevole e divertente, permettendo di non rinunciare a nulla. Bisogna sottolineare che se siete alla ricerca di una Mini grezza, ruvida e pura, forse la F66 non fa al caso vostro, in quanto a bordo di quest’auto sono state portate tante tecnologie che la rendono ancora più “connessa".
Sicuramente nella ricerca della massima velocità non esprime il meglio che ha da offrire ma quando si decide di portarla tra le curve tira fuori le sue vere potenzialità. Questa JCW mi ha dato l’impressione di voler danzare tra le curve in quanto, grazie ad uno sterzo molto preciso e diretto ed una capacità di rimanere sempre composta nei trasferimenti di carico, riesce sempre a garantire un feeling sorprendentemente atteso. Peccato però, come anticipato, che la corona così spessa del volante a volte rovini un feeling così preciso.
L’assetto è rigido, ribassato, e seppur in città risulti fastidioso, quando si vuole far giocare questa Mini, si fa valere e restituisce al conducente una sensazione di estrema aderenza all’asfalto dall’impronta racing.
L’impianto frenante maggiorato lavora bene, si dimostra preciso e adeguato all’esuberanza dell’auto e il pedale, permette di apprezzare maggiormente quanto ha da offrire.
Molto bene la risposta sull’acceleratore che si dimostra sempre pronta e decisa, nonostante io abbia notato che, piuttosto che affondare sul pedale dell’acceleratore, per godere della potenza a disposizione è molto più piacevole esercitare una pressione progressiva e lineare. Avrei apprezzato un lavoro migliore sul sound, che avrebbe esaltato non poco la sensazione di guida sportiva una volta esercitata una pressione sull’acceleratore.
Come sempre in un primo test drive non me la sento di parlare del funzionamento degli ADAS e della loro taratura perchè sarebbe abbastanza superfluo, così come trovo abbastanza inutile parare dei consumi; dati che non tarderemo ad approfondire in un futuro test drive.
PREZZO
La nuova Mini John Cooper Works è disponibile a partire da €39.900, una cifra sicuramente non esigua ma coerente con il contenuto tecnico che ha da offrire, mentre si sale a €43.900 per la variante Cabrio che mantiene le stesse caratteristiche aggiungendo il tocco della guida open air.