Nuova Scenic: Renault l´ha reinventata davvero | HDtest
Dopo averne prodotti cinque milioni di esemplari, il brand francese ha reinventato completamente la sua monovolume. Alla crisi degli ultimi anni delle auto di questo tipo, a cui ha contribuito anche la crescita inarrestabile nel mercato di SUV e
Dopo averne prodotti cinque milioni di esemplari, il brand francese ha reinventato completamente la sua monovolume. Alla crisi degli ultimi anni delle auto di questo tipo, a cui ha contribuito anche la crescita inarrestabile nel mercato di SUV e crossover, Renault risponde così: con una Scenic decisamente più attraente, pratica e tecnologica, proprio ciò che ci voleva. Abbiamo provato la BOSE Energy dCi 110.
Ammetto che è riuscita a convincere anche me, che sceglierei una monovolume solo se la mia famiglia si allargasse troppo: l´hanno proprio fatta bella. Diciamo la verità, per molti anni chi aveva esigenze di spazio extra era spesso costretto a scegliere auto sicuramente comode ma dove l´aspetto estetico finiva inevitabilmente in secondo piano. Del resto non è proprio facile coniugare design e spazio. Il brand francese ci ha sempre provato e ci ha messo qualcosa di speciale, di originale, in tutti i modelli della sua gamma: dalla prima mitica Espace, passando per la citycar di successo Twingo, fino alla Megane Scenic, lanciata ufficialmente nel 1996 e considerata il primo veicolo della categoria delle monovolume compatte.
Il destino di queste auto è stato decisamente segnato dall´arrivo sul mercato di SUV e crossover, che hanno messo in crisi anche le station wagon, ma il brand francese ha voluto e saputo reinventarla. Pur mantenendo le caratteristiche vincenti che l´hanno portata al successo negli anni: modularità, spazio, ergonomia e piacere di vita a bordo.
Questa quarta generazione della Scenic l´hanno pensata per chi ha bisogno di un´auto con dentro tanto spazio, pratica, con molta tecnologia, ma mettendoci anche un po´ più di emozione, soprattutto nel design.
Questa nuova Scenic presenta proprio un design completamente rivoluzionato rispetto alle precedenti generazioni, capace di sedurre anche i più scettici. La silhouette slanciata, la carrozzeria bicolore e le grandi ruote da 20´´, che riempiono perfettamente i passaruota come su un´auto sportiva, le conferiscono un notevole appeal. Ispirata alla concept-car R-Space, vista sei anni fa al Salone di Ginevra, riesce a conciliare funzionalità e sportività, per chi vuole un´auto pratica ma anche bella. Questa nuova generazione è più larga, più alta e anche il passo è aumentato migliorandone l´abitabilità interna. Si è ridotto invece lo sbalzo posteriore, esaltando così l´equilibrio della sua nuova linea. A ricordarne l´appartenenza al marchio transalpino c´è la cosiddetta firma luminosa (in linea con il resto della gamma), con i fari anteriori a forma di C.
La Scenic non ha dimenticato che deve essere anche pratica: sono tanti i vani portaoggetti presenti nell´abitacolo, inoltre introduce elementi innovativi come la consolle centrale scorrevole o il sistema One Touch Folding (ripreso dall´Espace) per ripiegare con un semplice gesto i sedili posteriori e ottenere un pianale piatto, ampliando ulteriormente la sua capacità da record. Il comando può essere attivato dal tasto presente nel vano bagagli o dallo schermo del sistema R-LINK 2. I nuovi sedili sono più confortevoli e vantano anche un migliore contenimento laterale.
Vanta anche un´ampia offerta di motorizzazioni, a gasolio e a benzina: l´esemplare in prova con il 1.5 Turbodiesel da 110 cavalli era abbinato al cambio manuale a 6 rapporti, ma la scelta giusta è l´automatico EDC a doppia frizione. Questo propulsore ha coppia, è regolare nel funzionamento e consuma poco; l´unico difetto più evidente è la scarsa capacità di riprendere con le marce più alte: con il manuale si è costretti a scalare più spesso e l´automatico dovrebbe fare gli straordinari. Ecco perché sono un po´scettico in merito alla versione da 95 cv, con il cambio manuale: il peso c´è ed è normale, soprattutto su un´auto che immagino più spesso a pieno carico. Rimane il neo dell´assenza dell´EDC sul millesei da 130 CV, già riscontrata su altri modelli della gamma: una versione decisamente penalizzata. Se il vostro budget ve lo consente, credo che il dCi da 160 cavalli con l´EDC 6 rapporti sia la scelta giusta: per poter viaggiare con un filo di gas, ma con la giusta reattività e vivacità quando è necessario. Credo che lì si possa parlare anche di piacere di guida, senza dimenticare le esigenze di chi sceglie una monovolume. Se non macinate tanti chilometri, c´è il 1.2 turbo benzina a iniezione diretta, abbinato al manuale a 6 marce, in due step di potenza, 115 o 130 cavalli. Ci incuriosisce anche l´idea di provare la versione Hybrid Assist, con il dCi 110: sulla carta promette una guida più piacevole, riducendo consumi e emissioni.
Il passo allungato le conferisce una buona tenuta di strada, a cui contribuiscono anche le ruote da 20 pollici, che la rendono più stabile e sicura anche in frenata: quest´ultima è migliorata rispetto alla generazione precedente. Come ho detto nel corso del nostro test il comportamento stradale è sicuro, senza sorprese. L´unica perplessità è sull´efficacia delle sospensioni: le gomme hanno una spalla alta eppure le asperità dell´asfalto e le buche si sentono un po´ troppo dentro l´abitacolo, e non è ciò che ti aspetti su una vettura del genere.
La tanta tecnologia, derivata dal segmento superiore, migliora la sicurezza e il comfort di guida: il cruise control adattivo, per esempio, regola automaticamente la velocità per mantenere una distanza predeterminata rispetto all´auto che vi precede ed è attivo tra i 50 e 160 km/h. Una vibrazione del volante vi avvisa se avete superato la linea di carreggiata: è attivo dai 70 km all´ora e si attiva in caso di superamento involontario della linea di carreggiata, continua o discontinua. Visto quanto siamo sempre più distratti al volante, è utilissimo il sistema di Frenata di Emergenza Attiva con riconoscimento dei pedoni, che è presente su tutti i livelli di equipaggiamento. Altrettanto utile è il rilevatore di stanchezza (il Tiredness Detection Warning) che può evitare un bel po´ di incidenti.
Tutto questo è ovviamente disponibile anche sulla Grand Scenic, la versione a 7 posti per chi ha bisogno di ancora più spazio.
Insomma, oltre a ciò che abbiamo evidenziato nel nostro test, questa nuova Scenic ha tutte le qualità necessarie per riprendersi il posto che merita sul mercato e così reinventata saprà sedurre nuovi clienti, anche quelli che non hanno mai scelto una monovolume. La risposta di Renault è quella giusta per chi le dava per finite.
Nicola Villani