Tre settimane con Kia Sorento: il diario di viaggio | Andrea
Fine luglio, caldo, città che si svuotano, autostrade che si riempiono, spiagge che ci aspettano. Ecco il contesto dell'inizio di questo lunghissimo test drive che consentirà a me, per tre settimane e a Luca, per altrettante, di testare a fondo e in ogni
Fine luglio, caldo, città che si svuotano, autostrade che si riempiono, spiagge che ci aspettano.
Ecco il contesto dell’inizio di questo lunghissimo test drive che consentirà a me, per tre settimane e a Luca, per altrettante, di testare a fondo e in ogni condizione la nuova Kia Sorento che, già nelle prime impressioni invernali, ci era piaciuta.
Siamo in tre e il viaggio inizia caricando la Sorento. Apprezzo particolarmente il portellone posteriore che si apre elettricamente con un gesto del piede sotto al paraurti posteriore. Salva la vita (e la schiena) in caso di mani cariche di valigie, giochi, generi alimentari (che poi non ho mai capito perchè caricarsi di cibo per andare in vacanza…..come se non esistessero i negozi di alimentari all’infuori della nostra città di partenza…le donne….).
Il baule della Sorento è davvero grande, sopratutto in configurazione cinque posti (e si, volendo si possono sfruttare sette posti, con una terza fila tutto sommato comoda e climatizzata) e mi consente di caricare anche una montagna di giochi per la spiaggia (i nonni viziano sempre troppo i nipotini….). Sotto al piatto piano di carico troviamo un pozzettino, comodo per i barattoli di passata…sigh….e la ruota di scorta, che ci da una sicurezza in più visto che percorreremo anche strade di montagna dove nemmeno il buon vecchio segnale GSM sarà presente.
Nonostante acqua, rotoloni, borsoni frigo e rotoli di carta igienica come se non ci fosse un domani, riesco tranquillamente a far stare il carico sotto la soglia della tendina copribagagli. Record per me!
Altro record: dopo 10 km di tangenziale siamo già in fila. E’ vero che lo start&stop, che entra sempre, ma che è disinseribile, ci aiuta a risparmiare carburante, è vero che l’indicatore di quanto il motore sta spento ci fa passare qualche secondo spensierato, ma il pensiero che il viaggio verso il Gargano sarà un incubo inizia a far insorgere un certo panico. Fortunatamente Google ci da una mano e mai come in questo viaggio ho apprezzato il suo fantastico servizio traffico, in tempo reale, affidabile e con suggerimenti alternativi affidabilissimi (fortunatamente finiti i tempi in cui l’ondaverde ci diceva che c’era una coda quando era ormai esaurita o ci consigliava percorsi alternativi che ci avrebbero costretto a passare la notte in una sperduta piazzola di sosta di Roncobilaccio). Nota di merito anche per il navigatore integrato che, in finestra, ci fornisce indicazioni sulla distanza (in chilometri e in minuti) dalla prossima area di servizio.
E allora, tra un dribbling e l’altro, con solo un ora di ritardo sulla tabella di marcia, eccoci a Vieste.
La Sorento in autostrada si è comportata molto bene, silenziosa, sicura, stabile. Purtroppo la nostra non è la versione top e mi manca molto il cruise adattivo, optional che ritengo ormai imprescindibile per chi fa molta autostrada.
I panorami che regala il Gargano sono unici, la montagna che si fonde con il mare, la vegetazione spontanea, gli alberi che crescono in fessure della roccia a picco sul mare. E tra le curve, nonostante la mole, Sorento se la cava bene. Certo, non è una macchina sportiva, ma la tenuta c’è, la trazione in uscita di curva anche (abbiamo in test la versione a due ruote motrici).
Raggiungiamo il villaggio-masseria che ci ospiterà e, parcheggiata la Sorento tra il profumo della natura, ci concediamo, finalmente, bagni, sole, relax e……
….cibo! Vi lascio immaginare il profumo sprigionato dall’enorme griglia allestita all’esterno di una macelleria a Vieste. E si, avete letto bene, macelleria. Non ristorante. Si entra in negozio, si compra la carne, si esce ed ecco che gli addetti ce la grigliano a puntino. Fantastico!!!
Ma è ora di ripartire, il Salento ci aspetta!!!!
In autostrada, quando vedi il cartello Puglia, pensi “dai, manca poco, siamo arrivati"……. altre 5 ore di viaggio per raggiungere il tacco d’Italia. Cinque ore durante le quali apprezziamo i sedili comodi, rigidi il giusto, in stoffa antisudore (adoro la pelle, ma se non abbinata alla ventilazione, in estate, può diventare un calvario per la schiena). Anche il supporto lombare aiuta, mentre il clima non ci da problemi, mantenendo la temperatura costante, separata, anche ai sedili posteriori.
Finalmente arriviamo e veniamo ripagati da luoghi incantevoli e panorami mozzafiato.
Pur con due sole ruote motrici, l’altezza da terra e le sospensioni ci garantiscono accesso a spiagge nascoste e angoli incantevoli.
Ma vi confesso che se avessi avuto le quattro ruote motrici mi sarei spinto oltre le dune di sabbia……
E’ ora di altri bagni e altro relax….
Se doveste capitare in Salento non potete perdervi le città. Sono una più bella dell’altra, da Lecce a Otranto, passando per Gallipoli e Santa maria di Leuca. Noi le abbiamo girate tutte scoprendo architetture, sapori, tradizioni che hanno lasciato il segno.
Tra l’altro è una zona ricchissima di sagre, feste, iniziative. Insomma, non ci si annoia!!
Oi Oi…..era qualche giorno che mi chiedevo come potesse drenare l’acqua piovana in un parcheggio privo di caditoie (tombini per i meno tecnici). Ed ecco, al primo temporale, la risposta. NON DRENA!!!! E allora che fare? Passare o non passare?
Ma la Sorento è alta….e allora motoscafo sia. Con la gioia di Gabriele (mio figlio) che mi ha obbligato a un secondo passaggio.
Ah, per la cronaca, l’acqua ci ha messo quattro giorni ad asciugarsi!!!
Ma è l’ora della terza tappa del nostro tour. L’Abruzzo. E per la precisione ci dirigiamo nei borghi medioevali attorno a L’Aquila.
Navelli, Santo Stefano di Sessanio, Castel del Monte, e tanti altri ci affascinano. Qui il tempo sembra essersi fermato e l’immersione in luoghi storici è tutt’una con il fascino di immaginare la vita, qui, secoli fa.
Ma è Calascio, con la sua Rocca, che ci lascia incantati. Dopo una strada stupenda, che passa per campo imperatore sul Gran Sasso (consiglio a tutti di percorrerla almeno una volta nella vita!!), ci si arrampica fino al castello, protagonista di moltissimi film (il più famoso Ladyhawke), perfettamente ristrutturato (si è conservato sino ad oggi grazie alla struttura “inespugnabile").
Sulle stupende strade tutte curve e saliscendi ho apprezzato i 200cv a disposizione quasi quanto i panorami mozzafiato. Superare in scioltezza i camper sui pochi rettilinei a disposizione non ha prezzo. Avrei preferito un cambio automatico un po’ più veloce e incisivo in montagna, ma è comunque a fuoco per l’indole tranquilla della vettura, ed è un cambio che non soffre del fastidioso “effetto pullman", con cambiate abbastanza veloci e sopratutto senza effetto elastico tra acceleratore e trazione.
Anche la prova temporalone è stata superata brillantemente. Tergicristallo automatico e illuminazione Xeno efficienti, anche se stonano gli abbaglianti alogeni. Molto belle le luci diurne a led. Impagabili i panorami pre temporale sulle montagne aquilane.
……e purtroppo il nostro viaggio è finito.
Questo tramonto ne è la sintesi perfetta. Tre settimane intense, bellissime, ricche di emozioni che ci hanno riempito gli occhi di bellissime immagini.
E oltre 3.500km percorsi con un auto che ha superato brillantemente la prova, senza mai darci un problema o una preoccupazione, con una media consumi tutto sommato interessante. Abbiamo percorso mediamente 15 Km/litro che, per un suvvone sette posti da oltre due tonnellate non è niente male!
….ma potevo lasciarvi senza mostrarvi una delle chicche incontrate durante questo lungo viaggio su e giù per l’Italia? A voi i commenti!!!!