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Porsche, il nuovo SUV di punta non sarà più elettrico: benzina e Plug-in

Porsche sta attuando un piano di riallineamento, riprogrammando anche alcuni nuovi BEV, per trarne benefici sul medio-lungo periodo

Porsche, il nuovo SUV di punta non sarà più elettrico: benzina e Plug-in
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Gabriele Lupo
Gabriele Lupo
Pubblicato il 21 set 2025

Porsche sta portando avanti con determinazione il suo ampio riallineamento. Il Consiglio di Amministrazione e il Consiglio di Sorveglianza hanno deciso importanti adeguamenti al portafoglio prodotti nel medio lungo periodo. L’obiettivo del produttore tedesco è quello di ottenere un impatto positivo sui dati finanziari nel medio-lungo periodo.

L’Amministratore Delegato di Porsche, Oliver Blume, ha dichiarato:

Oggi abbiamo fissato gli ultimi passi nel riallineamento della nostra strategia di prodotto, stiamo attualmente vivendo grandi cambiamenti nel mondo automotive, motivo per cui stiamo riallineando Porsche a tutto campo. Così miriamo a rispondere alle nuove realtà di mercato e alle esigenze in evoluzione dei clienti.

La gamma prodotto della casa di Stoccarda verrà integrata con modelli di veicoli dotati di motore a combustione. Per fare un esempio, l’imminente arrivo della nuova serie di Porsche Cayenne, inizialmente annunciata come solo elettrica, in un primo momento sarà offerta con motori a combustione e ibridi plug-in. 

PRODUZIONE ELETTRICA POSTICIPATA


A causa del ritardo nella mobilità elettrica, il lancio sul mercato di alcuni modelli 100% elettrici è previsto in una fase successiva. In particolare, lo sviluppo della nuova piattaforma pensata per i veicoli elettrici nel 2030 sarà riprogrammato. Si sa inoltre che sarà una piattaforma ridisegnata tecnologicamente in coordinamento con altri marchi del Gruppo Volkswagen. Porsche risponde al rallentamento della domanda di veicoli 100% elettrici continuando ad aggiornare la propria gamma BEV, che comprende Taycan, Macan, Cayenne e la futura sportiva a due porte del segmento 718.

Secondo il CEO Oliver Blume, le nuove decisioni consentono di costruire un portafoglio equilibrato, capace di unire motori a combustione, ibridi plug-in ed elettrici a batteria, garantendo flessibilità e competitività in un contesto instabile. Tuttavia, l’azienda prevede ulteriori pressioni dovuti ai dazi USA, calo del lusso in Cina e rallentamento della mobilità elettrica. Il nuovo piano strategico potrà compensare solo in parte questi fattori, motivo per cui Porsche riduce le proprie aspettative a un margine operativo medio attorno al 10-15%, ossia al limite inferiore della precedente stima.


La riprogrammazione della piattaforma per i veicoli elettrici comporterà svalutazioni e accantonamenti fino a 1,8 miliardi di euro, incidendo sull’operativo 2025. Per questo, Porsche ha rivisto le previsioni:

  • Fatturato: 37-38 miliardi
  • Margine operativo: fino al 2% (contro il 5-7% precedente)
  • Flusso di cassa netto automotive: 3-5%
  • Margine EBITDA automotive: 10,5-12,5% (contro il 14,5-16,5% precedente)
  • Quota BEV: 20-22% invariata

Il CdA proporrà un dividendo con payout ratio superiore al 50%, ma in valore assoluto inferiore rispetto al 2024; l’ammontare definitivo sarà deciso dai comitati competenti. Secondo il CFO Jochen Breckner, queste misure, pur pesando sui risultati a breve termine (spese straordinarie stimate in circa 3,1 miliardi di euro nel 2025), sono fondamentali per rafforzare l’identità del marchio, rendere i prodotti più desiderabili e aumentare la resilienza dell’azienda. Ulteriori esborsi sono previsti negli anni successivi.

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