Cerca

Peugeot 104: la piccola francese che diede il via alla passione per il motorsport

La Peugeot 104 è stata per il marchio del Leone una vettura di rottura che venne presentata al Salone di Parigi, ecco la sua storia

Peugeot 104: la piccola francese che diede il via alla passione per il motorsport
Vai ai commenti
Gabriele Lupo
Gabriele Lupo
Pubblicato il 27 ott 2025

Nel lontano 1972, in occasione del Salone di Parigi, Peugeot presenta una vettura destinata a lasciare un segno discreto ma profondo nel mondo automotive: la Peugeot 104. Disegnata da Paolo Martin, che all’epoca ricopriva il ruolo di designer di punta per Pininfarina, viene annunciata come la più piccola quattro porte del mondo.

Misurava appena 3,58 metri, che si accorciano a 3,30 metri nella variante a tre porte, e si fece conoscere per una sorprendente compattezza, agilità e vivacità, merito di un rapporto peso-potenza esemplare.

La gamma motori si apriva con un 954 cm3 da 46 CV per un peso di appena 760 kg, ma poi nel tempo si arricchì di propulsori da 1.124 cm3, 1.219 cm3 e addirittura 1.360 cm3, quest’ultimo capace di sviluppare ben 93 CV. Grazie a queste caratteristiche, la piccola 104 divenne un simbolo per il pubblico alla ricerca di praticità e brillantezza, diventando inoltre la base per progetti ben più ambiziosi. Nel 1975, debuttò la “serie Z"  a tre porte, una vettura che riuscì ad esprimere il lato più frizzante della Peugeot: maneggevolezza e leggerezza la resero una candidata ideale per un futuro nel motorsport.

Peugeot colse quindi l’occasione per mettere grinta alla sua gamma e, al Salone di Parigi, presenta la 104 ZS affiancandola alla ZL. Si trattava di un 1.124 di cilindrata, 66 CV e solo 780 kg di peso. Quanto basta per spingerla a 155 km/h di punta e scattare da 0 a 100 km/h in 12,4 secondi. Prese vita quindi la “piccola pepata" della Casa del Leone, pronta a sfidare nei rally e a infiammare un trofeo monomarca seguitissimo in tutta Europa.

Il punto più alto arrivò con la ZS 2, versione pensata per l’omologazione in Gruppo 2: vernice grigio Vulcan, adesivi laterali rossi, cerchi Amil a stella da 13", volante a tre razze forate e, soprattutto, un cuore nuovo. Sotto al cofano pulsava infatti un 4 cilindri da 1.360 cm3 con doppio carburatore Solex, lo stesso montato su Visa Chrono e Talbot Samba, capace di sviluppare 93 CV. Le prestazioni infatti parlavano per lei: 173 km/h di punta e 0-100 km/h in 10,5 secondi. 

Dal 1980 il motore venne depotenziato a 72 CV per la versione commerciale della ZS, ma nel 1982 torna a 80 CV, con cambio a 5 rapporti e velocità massima fissata a 164 km/h. Per gestire la grinta extra, Peugeot dotò la ZS di una barra antirollio posteriore, rinforzi all’avantreno e impianto frenante a doppio circuito.

Chi oggi ha tra i 40 e i 60 anni ricorda il Leone per icone come 205 GTI, 309 GTI 16 V, 405 Turbo 16 e le imprese leggendarie della T16 alla Dakar e a Pikes Peak. Ma prima di questi trionfi sportivi, Peugeot era sinonimo di eleganza e comfort. Tutto cambia con la 104: piccola, accessibile e trasformabile in una vera “bombinette", capace di animare i rally, lanciare nuovi talenti e aprire la strada a un’intera generazione di piccole sportive Peugeot che ancora oggi emozionano gli appassionati.

Ti potrebbe interessare:
Commenti Regolamento