Motorsport e sostenibilità: come Michelin reinventa gli pneumatici da gara
Michelin presenta i suoi nuovi pneumatici Pilot Sport Endurance 2026, con oltre 50% di materiali sostenibili.

Gli attuali pneumatici Michelin Pilot Sport Endurance stanno offrendo ottimi risultati: sono costanti, durano a lungo e funzionano bene su qualsiasi pista. Il mondo delle corse però cambia in fretta. Con l’introduzione delle Hypercar, le prestazioni delle vetture migliorano ogni anno, quindi anche le gomme devono tenere il passo.
Per Michelin, innovare non significa risolvere problemi, ma cercare di anticipare le novità del futuro. E’ un modo di pensare che accompagna l’azienda da oltre 100 anni, sia per le gomme da strada che per quelle da gara. Ora questa spinta all’innovazione serve anche per affrontare una sfida più grande: la sostenibilità.
Le corse sono un banco di prova perfetto per sperimentare tecnologie che poi possono finire sulle auto di tutti i giorni. Ed è proprio da qui che parte il nuovo progetto di Michelin: creare pneumatici endurance che abbiano almeno il 50% di materiali rinnovabili o riciclati, senza rinunciare alle prestazioni.
Per farlo, non basta ritoccare quello che c’è già: bisogna ripensare tutto, dai materiali al modo in cui si lavora. E’ un lavoro ambizioso, ma l’azienda sostiene che sia questo l’obiettivo: spingere tutta l’industria a fare meglio, dimostrando che prestazioni ed ecologia possono andare nella stessa direzione.
Mentre il Mondiale Endurance 2025 entra nel vivo con la 24 Ore di Le Mans, Michelin si prepara a introdurre una nuova generazione di pneumatici per le Hypercar. Ma non è solo questione di prestazioni: l’obiettivo è rendere le corse – e l’automotive – più sostenibili. I nuovi pneumatici slick includeranno il 50% di materiali rinnovabili e riciclati e quelli da bagnato arriveranno fino al 56%.
I pneumatici Michelin Pilot Sport Endurance hanno già dimostrato di essere affidabili, longevi e versatili. Eppure, invece di adagiarsi sui risultati ottenuti, l’azienda ha scelto di rimettere tutto in discussione. Dietro la nuova gamma di Hypercar 2026 c’è un ripensamento radicale dei materiali, delle mescole e dei processi produttivi. Il salto non è da poco: si passa dal 30% al 50% di materiali sostenibili, tappa fondamentale sulla rotta di Michelin verso pneumatici interamente sostenibili entro il 2050.
Al fine di realizzare questi nuovi prodotti, Michelin ha attinto dall’esperienza maturata con il prototipo “demo" contenente il 71% di materiali sostenibili. La nuova gamma include componenti innovativi come:
- gomma naturale
- nero di carbonio riciclato
- resine naturali
- silice biologica
- olio di girasole
- acciaio riciclato
Tutti i materiali vengono selezionati non solo per la loro origine, ma anche per la tracciabilità e il basso impatto ambientale, valutato con analisi del ciclo di vita. Michelin non si accontenta di “compensare" le emissioni: vuole ridurle davvero.
L’intero processo di sviluppo si basa su simulazioni digitali, test simulatori e prove i pista, prima si crea il prototipo virtuale, poi si valuta con piloti professionisti, e solo in un secondo momento si passa alla produzione fisica. Questo approccio ha già dato buoni risultati: nei test di maggio a Le Castellet, i team partner hanno riscontrato ottime prestazioni in termini di grip, costanza e velocità di messa in temperatura. L’ultimo test è previsto a giugno Watkins Glen, con la produzione finale prevista per agosto 2025. Le simulazioni aiutano anche a ridurre il numero di prototipi fisici e i test su pista, abbattendo costi e impatto ambientale.
I nuovi pneumatici saranno riconoscibili anche a occhio nudo grazie alla livrea in velluto “Race To Vision", ispirata al concept futuristico Vision presentato da Michelin nel 2017. Questo design speciale sarà riservato solo ai pneumatici che superano il 50% di materiali sostenibili, un modo per rendere tangibile l’impegno del marchio.
Tutti gli pneumatici usati nel WEC verranno recuperati e riciclati tramite pirolisi, un processo che consente di recuperare materie prime riutilizzabili. Questo sistema chiude il cerchio e riduce l’uso di risorse fossili, segnando un passo importante verso un’economia circolare anche per gli pneumatici da competizione.