
30 Gennaio 2023
25 Gennaio 2023 34
In Italia, il mercato dei ciclomotori, scooter, moto e quadricicli elettrici sta continuando a crescere. ANCMA (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori) ha scattato una fotografia dell'andamento di questo settore nel 2022 che ha chiuso con una crescita del 59% rispetto al 2021. Si tratta, complessivamente, di oltre 23.300 immatricolazioni. A titolo di confronto, l'associazione evidenzia che nel 2018, le immatricolazioni di tali veicoli erano state appena 4.200.
Crescita favorita, racconta ANCMA, anche dagli incentivi statali e dal progresso dei servizi di sharing. Il 2022 registra un segno positivo in tutti i segmenti. L'associazione, infatti, aggiunge che i ciclomotori elettrici hanno ottenuto una crescita del 53,3% con 5.904 mezzi messi su strada. Gli scooter elettrici, invece, sono cresciuti del 56,9%, pari a 9.896 veicoli immatricolati. Più contenuto, invece, il progresso del segmento delle moto elettriche con 540 unità immatricolate pari ad un +7,5%.
Nel 2022 c'è stato, invece, un vero e proprio boom dei quadricicli elettrici con 7.043 veicoli immatricolati, pari ad una crescita del 74,1%. Il modello più venduto di questa categoria è la Citroen Ami. A seguire, la XEV Yoyo.
Guardando i dati sulla distribuzione nel territorio italiano, l'associazione evidenzia che Roma, Milano e Trento sono le tre città con la più alta densità di questi veicoli elettrici. Catania e Palermo sono, invece, le province dove il mercato è cresciuto maggiormente in termini percentuali negli ultimi due anni.
Sud Italia protagonista anche nell’incremento (tra il 2020 e il 2022) del mercato dei quadricicli con Palermo, Catania e Napoli che hanno fatto segnare i migliori risultati di crescita. Torino è invece la città dove si è assisto alla maggiore crescita percentuale nel mercato moto, seguita da Firenze e Palermo.
Catania, Bergamo e Trento si prendono le prime tre posizioni per il segmento dei ciclomotori. Su questi risultati, Paolo Magri, presidente di ANCMA, ha commentato:
Il nostro è il settore che cresce di più nell’ambito della mobilità elettrica, siamo di fronte a numeri significativi, che dicono molto anche della capacità delle aziende che rappresentiamo di produrre veicoli sempre più innovativi e fruibili. E che confermano l’importanza di continuare a sostenere questo ambito per fargli raggiungere quella maturità che merita non solo in termini percentuali. È un momento molto interessante per le due ruote: oggi l’elettrico è arrivato a rappresentare poco più dell’8% dell’intero mercato e affianca un’offerta termica complessiva sostenibile ed avanzata, che fa del nostro Paese il leader nella vendita e nella produzione in Europa.
Commenti
Idem, anche io iniziato con il VIC 20, poi ho avuto per un breve periodo un C16 di un amico, e poi il mitico c64, prima con il datasette e poi con il floppy e infine chiaramente l'Amiga, si che tempi sigh
Amiga, che ricordi, pensa ch ho avuto il VIC 20 Il commodore 64 e l'Amiga 500 con l'espansione lettore di Floppy e Xcopy a manetta!!!! Che bei tempi...
Chi ad una cifra, chi a frazioni di essa...il mondo è vario!
E sconsiderati
Dipende come sposti il peso
Si certo è una normale statale
UAUH!
Dove è stata fatta la foto di copertina?
Mi ricorda una città tedesca dove sono andato in vacanza
simpatica l'AMI!!!
Qi ad una cifra?
Sopra i 50 non si impenna più?
Non comprendo la tua obiezione: gli scooter/quadricicli elettrici hanno forse corsie preferenziali rispetto a quelli a combustione interna per evitare il traffico?
Forse ragioni solo sui monopattini?
Io andavo a 110 kmh con un Malaguti f10 modificato malossi e a 240 kmh con una uno turbo IE da 200cv ma erano altri tempi, eravamo più temerari :)
Io ho fatto comprare a mia mamma un anno fa uno scooter Askoll che usa solo in città rottamando quello vecchio.
Lei è super contenta, ovviamente ha zero pretese di velocità ecc.
Per una persona dai 50 in giù direi che - salvo possibilità di caricarlo in ufficio o con pannelli - non ha ancora nessun senso
Ma qualcuno qui ha comprato un motociclo elettrico?
E quale sarebbe il ragionamento?
Il dolce piacere del restare imbottigliati nel traffico la mattina?
È ancora poco, considerando quanto lo stanno spingendo praticamente ovunque tra incentivi statali, minacce di non poter circolare con veicoli a combustione interna, pubblicità su siti/blog/social, articoli compiacenti sui giornali ecc.
Aggiungerei, in controtendenza: per fortuna qualcuno che non si è fatto ancora abbindolare dalla propaganda e che ragiona c'è ancora.
Ovviamente penso ad una ami quadriciclo pesante che arrivi a 90.
Sempre che la statale da te permetta Accesso ai cicli e quadricicli, la variante del Brennero da me no, nonostante abbiano ridotto il limite da 90 a 50
Beh...
Diciamo che in ottica traffico non sarebbe l'ideale.
Comunque...
Vedo l'ami come uno scooter coperto, la sua utilità può averla
Veramente quando è uscita costava poco di più, conta che ha avuto anche volumi inferiori di vendita ed era pure più spartana, no portiere, zero clima e zero stereo e ha più autonomia
Concordo, infatti la Dacia spring, nonostante i suoi grossi limiti, risponde a questa necessita e sta vendendo un sacco. Speriamo la seguano anche altri marchi.
Grazie per il confronto pacato ed educato.
La Twizy nasce per sostenere velocità differenti e poi esiste una versione depotenziata, infatti costa più del doppio della AMI... e torniamo al discorso di prima.
Io lavoro a 5 km da casa, per me sarebbe perfetta, peccato che sono 5km di statale e a 45 orari mi asfaltano
Ma è una m1nch14t4 quella che hai scritto, la twizy ad esempio ha entrambe le versioni omologate
Si hai ragione, però servirebbero delle macchine da città/ strade extraurbane che non costino uno sproposito e vadano bene per la maggioranza delle persone come seconda auto. Però siamo sempre alla solita che bisogna avere il box per ricaricarla tutte le sere e molti non ce l’hanno.
Più di 50 Km/h per una macchinetta da città non servono.
Quello è il suo target.
Fare andare un aggeggio del genere a 90 Km/h è una follia, sempre non si metta mano a sospensioni, telaio, freni, motore, insonorizzazione... insomma arrivi ad una cifra ed un mezzo di un'altra categoria.
Ci sono altri prodotti, ma ovviamente cambiando di categoria cambiano anche di prezzo e lo stesso sarebbe per l'AMI.
Sarebbe l'ideale per lo sharing senza la speculazione di quel residuo medievale e clientelare dei Comuni e quindi a prezzi adeguati, considerando il prezzo di partenza (e l'acquisto in blocchi di centinaia per volta), tipo a 2 euro l'ora frazionabili e con autorizzazione a livello provinciale (che non obbliga a fare grandi percorsi, ma permette di passare da Comuni vicini senza problemi) e magari con strade quasi dedicate per cui se ci devi andare a 30, (usi questi mezzi poco protetti ma anche il suv andrebbe a 30 e non ti distrugge mentre chi guida è ubriaco, strafatto e guarda il cellulare).
Si torna lì però, ormai ci sono interessi precostituiti molto diffusi, e come cambi qualcosa vai a toccare qualcuno di questi, che a differenza del cittadino comune (mediamente un idi---) si attiva, protesta ed organizza il voto e quindi fa paura al politicante di turno e non si fa la scelta migliore per tutti, poi quale sindaco rinuncerebbe ad una ricca mangiatoia?
Ad un prezzo congruo sarebbe sicuramente un veicolo interessante ed apprezzato, ma per chiunque è un po' esagerato.
Già se hai due figli da scarrozzare diventa inutile.
Se solo non fosse una trappola mortale in caso di incidente anche solo a 70km/h sarei d'accordissimo.
Concordo
Che poi proprio sul sud grazie al suo clima e con il riscaldamento globale alle porte si dovrebbe puntare per spingere su pannelli fotovoltaici e mezzi elettrici.
L'ideale sarebbe una versione della Ami da 90 km/h, in città e nei paesi andrebbe bene per chiunque.