A ottobre resta stabile il mercato dell’usato, con le ibride in aumento e il diesel in calo
Segnali di cambiamento in un mercato ancora dominato dalle auto più anziane.
Dopo quattro mesi di crescita, a ottobre il mercato dell’usata in Italia ha mostrato un andamento stabile. I trasferimenti di proprietà sono stati 542.722, un dato in linea con lo stesso mese del 2024 (anche se ancora provvisorio). La flessione rispetto a ottobre 2019 resta contenuta, attestandosi al 4,6%. I trasferimenti netti hanno registrato una lieve contrazione dell’1,5%, mentre le minivolture sono cresciute dello 0,8%. Su base annua, considerando i primi dieci mesi del 2025, il bilancio di quest’anno resta positivo con oltre 4,6 milioni di passaggi totali e una crescita del 3,2% rispetto all’anno precedente.
Le alimentazioni
Con una quota del 39,9% le auto a benzina consolidano il sorpasso registrato a settembre su quelle diesel. Il diesel scende al 39,2%, perdendo quasi quattro punti rispetto a dodici mesi fa. Continuano invece a crescere le motorizzazioni ibride, che raggiungono l’11,2% nel solo mese di ottobre e il 10,1% nel cumulato da inizio anno. Le auto a Gpl si attestano al 5,5%, mentre quelle a metano restano stabili al 2,1%. Le elettriche pure e le ibride plug-in, pur rimanendo su numeri ancora contenuti, mostrano segnali di crescita salendo rispettivamente all’1,3% e all’1,5% nel mese, mentre nel cumulato restano poco sopra l’1%.
Il tipo di acquirente
Per quanto riguarda la tipologia di acquirente, gli scambi tra privati o aziende rappresentano la quota maggiore, con il 56,2% del totale. In calo, invece, le compravendite da parte degli operatori professionali, che scendono al 38,5%. In lieve crescita le auto provenienti da auto-immatricolazioni (4,4%), mentre i veicoli provenienti da ex noleggio restano fermi all’1%.
Le differenze tra le varie regioni
Sul piano geografico, la Lombardia si conferma la prima regione per quota di trasferimenti (16,5%). Seguono il Lazio (10%) e la Campania (9%). La Sicilia mantiene l’ottavo posto (8,2%), mentre il Veneto si posiziona subito dopo (7,9%). Un dato interessante, e che riflette l’ennesima divisione nazionale, è che da sole le prime cinque regioni rappresentano quasi la metà del mercato italiano.
L’anzianità
Come rilevato anche da altre rilevazioni, il parco auto continua a essere troppo vecchio. Le vetture con oltre dieci anni di vita costituiscono il 48,6% dei trasferimenti netti, in aumento rispetto allo stesso mese del 2024. La fascia compresa tra sei e dieci anni si attesta al 17,1%, mentre le auto tra due e quattro anni rappresentano l’11,8%. Le vetture con meno di quattro anni raggiungono complessivamente una quota del 23,6%, in lieve aumento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Le minivolture
Nelle minivolture, crescono in modo significativo i ritiri da parte degli operatori, che raggiungono il 27,3%. Resta stabile al 53,9% la quota di chi permuta la propria auto. In calo le vetture provenienti dal noleggio a lungo termine, che scendono al 10,6%, così come quelle ex noleggio breve termine, in flessione al 6,3%. Le auto da auto-immatricolazione recuperano leggermente e raggiungono il 2%. Nelle minivolture il diesel rimane in testa ma cala sensibilmente al 40,5%, in flessione di oltre cinque punti rispetto a ottobre 2024. Le auto a benzina salgono al 32%, mentre le ibride si confermano in crescita arrivando al 16,5%. Le ibride plug-in raggiungono il 2,1% e le elettriche l’1,6%. Risultano stabili Gpl e metano, rispettivamente al 5,4% e all’1,9%.
Anche sul fronte dell’età media delle vetture oggetto di minivoltura si osserva un aumento delle auto con oltre dieci anni, che salgono al 35,4%. Crescono leggermente anche le auto tra sei e dieci anni, mentre calano le fasce intermedie più giovani, comprese tra uno e sei anni. Le vetture con meno di quattro anni coprono il 33,2% delle minivolture, in leggera flessione rispetto al 2024.
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