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Mercato dell’auto usata: settima crescita consecutiva a marzo, +3,8%

Auto usate, un trend inarrestabile: settimo mese di crescita a marzo

Mercato dell’auto usata: settima crescita consecutiva a marzo, +3,8%
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Mario Brambilla
Mario Brambilla
Pubblicato il 26 mag 2025

Il mercato dell’auto usata in Italia continua a muoversi in territorio positivo. A marzo 2025, secondo i dati ancora in fase di consolidamento, sono stati registrati 497.573 trasferimenti di proprietà, con una crescita del 3,8% rispetto allo stesso mese del 2024, quando i passaggi furono 479.439. È il settimo mese consecutivo di segno più, a conferma di una dinamica che, pur con alcune variazioni interne, continua a mostrare una certa vitalità. Se confrontato con il 2019, anno pre-pandemia, il saldo resta lievemente negativo (-0,6%).

Il bilancio del primo trimestre dell’anno si attesta su un totale di 1.450.742 trasferimenti, in aumento del 3,4% rispetto allo stesso periodo del 2024. Anche in questo caso, resta una lieve distanza dai volumi pre-Covid, con un -0,7% sul 2019. Se si scorporano i dati, i trasferimenti netti crescono del 2,4% a marzo, mentre le minivolture, ovvero i passaggi temporanei verso i rivenditori, segnano un +5,6%.

DIESEL ANCORA AL TOP

Sul fronte delle alimentazioni, il diesel resta la scelta prevalente nel mercato dell’usato, ma continua a perdere quota: a marzo rappresenta il 42,5% dei trasferimenti, in calo di 2,7 punti percentuali rispetto allo stesso mese del 2024. Una flessione lenta ma costante, che avvicina il motore a benzina, ora al 38,6%, in lieve calo anch’esso. In terza posizione le ibride, ancora molto distanziate ma in crescita, con una quota del 9,6%. Seguono le auto a GPL (5,0%) e quelle a metano (2,0%). Le vetture elettriche pure (BEV) e le ibride plug-in si attestano rispettivamente all’1,0% e all’1,2%.


Per quanto riguarda la tipologia di contraenti, gli scambi tra privati o aziende costituiscono la forma prevalente, con il 57,5% dei passaggi totali, in aumento di 1,6 punti rispetto all’anno precedente. All’opposto, i trasferimenti da operatori commerciali a clienti finali scendono al 38,3%, in calo anch’essi di 1,6 punti. Le auto provenienti da auto-immatricolazioni si fermano al 3,3%, mentre quelle in arrivo dal noleggio salgono al 0,9%.

A livello geografico, la distribuzione regionale dei passaggi conferma il primato della Lombardia, con il 16,1% dei trasferimenti a marzo. Seguono il Lazio con il 9,7% e la Campania con il 9,2%. La Sicilia si colloca al quarto posto con l’8,2%, subito prima del Veneto (8,1%).

QUANTI ANNI MI DAI?

Cambia anche il volto dell’usato in termini di età: le auto con oltre 10 anni di anzianità calano leggermente, al 47,5% del totale (-0,3 punti percentuali su base annua). Aumentano invece le vendite di veicoli più recenti: le vetture con meno di quattro anni arrivano a coprire il 23,5% del mercato, in aumento di 1,4 punti percentuali. Crescono soprattutto le auto da 2 a 4 anni (12,3%, +1,2 p.p.) e quelle da 1 a 2 anni (4,6%, +0,2 p.p.), mentre rimane stabile la quota delle vetture con meno di un anno (6,6%).

BUSINESS

Sul fronte delle minivolture, si segnala una flessione della quota di permute da privati o società (57,5%, -0,6 p.p.) e una crescita degli acquisti diretti da parte degli operatori professionali, che salgono al 28,6% (+1,5 p.p.). Si riducono i ritiri dal noleggio a lungo termine (9,7%, -0,6 p.p.) e dalle auto-immatricolazioni (1,6%, -0,5 p.p.), mentre crescono quelli dal noleggio a breve termine, al 2,7% (+0,3 p.p.).


Anche qui, le alimentazioni riflettono un’evoluzione simile: il diesel è ancora dominante (44,1%) ma in calo marcato (-5,6 p.p.), mentre benzina e ibride guadagnano terreno, rispettivamente al 31,9% (+0,7) e al 13,0% (+4,3). Le ibride plug-in salgono all’1,8% e le elettriche all’1,6%, entrambe in aumento di mezzo punto.
Infine, l’età delle vetture in minivoltura conferma una progressiva “svecchiamento” del parco auto: le vetture con meno di 4 anni toccano il 32,4%, con un balzo di 5 punti rispetto al 2024. In particolare, crescono le auto da 1 a 2 anni (6,4%) e quelle fino a un anno (8,7%), mentre calano le fasce intermedie e quelle più anziane. Una dinamica che riflette una maggiore rotazione dell’usato giovane sul canale professionale.

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