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Mercato auto 2025: aumenta l'usato e diminuisce il nuovo, ecco la situazione

Analisi del Q1 2025: flette il nuovo e cresce l'usato. Aumenta la richiesta di finanziamenti a lungo termine

Mercato auto 2025: aumenta l'usato e diminuisce il nuovo, ecco la situazione
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Gabriele Lupo
Gabriele Lupo
Pubblicato il 22 lug 2025

I primi quattro mesi del 2025 restituiscono un’immagine contrastante del mercato automobilistico italiano. Secondo l’Osservatorio Credit & Mobility di Experian e UNRAE, il comparto delle auto nuove mostra segnali di rallentamento: le immatricolazioni sono diminuite dell’1,2% e, in modo più marcato, le richieste di finanziamento hanno registrato un calo del 12% rispetto allo stesso periodo del 2024.

In controtendenza, il mercato dell’usato continua a crescere, con un aumento del 2,6% nei passaggi di proprietà e un +5,2% nelle richieste di finanziamento. Un trend sostenuto anche da una maggiore propensione verso formule di finanziamento a lungo termine.

Tra le alimentazioni, le auto ibride (HEV) si confermano protagoniste del mercato del nuovo, coprendo il 44,9% delle immatricolazioni, e guadagnano consensi anche nel segmento dell’usato. Crescono significativamente anche le auto elettriche pure (BEV), con un balzo del 79,2% e una quota del 5,1% e le ibride plug-in (PHEV), salite del 41,4% al 4,6%. Tuttavia, la loro diffusione resta contenuta, frenata da infrastrutture ancora insufficienti e da incentivi spesso incerti o ritardati.


Un altro dato rilevante riguarda la fascia di prezzo delle auto acquistate: nel 2025 si è registrata una maggiore richiesta di finanziamenti per veicoli di valore superiore ai €25.000, sia nel nuovo che nell’usato. Questo riflette un cambio nelle abitudini dei consumatori, sempre più orientati verso modelli di fascia medio-alta, anche grazie a soluzioni di finanziamento più flessibili.

Il mercato automobilistico italiano sta vivendo una fase a due velocità“, spiega Armando Capone, CEO di Experian Italia. “La contrazione del nuovo e il dinamismo dell’usato delineano un’evoluzione del settore, dove emerge una preferenza per auto di maggior valore, anche nell’ottica di una mobilità più sostenibile."
Anche Andrea Cardinali, Direttore Generale URNAE, sottolinea l’importanza dei dati congiunti su immatricolazioni e finanziamenti: “Il primo quadrimestre dell’anno mostra un’accelerazione della transizione energetica, ancora però distante dagli standard europei. Il ritardo nell’erogazione degli incentivi frena il potenziale del mercato, e rischia di rallentare ulteriormente il cambiamento se i fondi recentemente annunciati – circa 600 milioni di euro per veicoli elettrici – non verranno attuati rapidamente". 

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Nel primo quadrimestre del 2025, il mercato automobilistico italiano evidenzia dinamiche contrastanti. Il nuovo registra un rallentamento: immatricolazioni in calo dell’1,2% e un netto -12% nelle richieste di finanziamento. A influire sono fattori come l’instabilità economica, le incertezze legate agli incentivi e la revisione delle politiche europee. In particolare, cala l’accesso al mercato da parte dei più giovani: Gen Z e Millennial segnano forti contrazioni, sia in termini di acquisti sia di finanziamenti.
In controtendenza, il mercato dell’usato mostra segni di solidità: +2,6% nei passaggi di proprietà e +5,2% nei finanziamenti. Aumenta anche la richiesta di finanziamenti di durata maggiore e per veicoli di fascia medio-alta, confermando una maggiore attenzione al valore nel tempo e alla sostenibilità dell’investimento.
Dal punto di vista delle motorizzazioni, le ibride (HEV) si confermano al vertice, mentre le plug-in (PHEV) e le elettriche pure (BEV) crescono, ma restano marginali a causa della scarsa diffusione delle infrastrutture di ricarica e dei ritardi nell’attuazione degli incentivi.
A livello territoriale, il Nord domina nel nuovo (con Lombardia in testa), mentre il Sud conferma la centralità dell’usato, soprattutto nelle regioni con reddito pro capite più basso.
In sintesi, il mercato si sta orientando verso auto più sostebinili e di fascia più alta, ma la transizione rischia di rallentare senza interventi tempestivi sul fronte degli incentivi e dell’accessibilità al credito.

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