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KTM riparte: l'intervento di Bajaj Auto da 566 milioni scongiura la crisi

L'ancora di salvezza di Bajaj Auto: 566 milioni per la ripresa di KTM

KTM riparte: l'intervento di Bajaj Auto da 566 milioni scongiura la crisi
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Mario Brambilla
Mario Brambilla
Pubblicato il 23 mag 2025

Dopo settimane di indiscrezioni e segnali preoccupanti, arriva la conferma ufficiale: KTM è fuori pericolo. A garantire la sopravvivenza dell’iconico costruttore motociclistico austriaco è stato l’intervento decisivo del gruppo indiano Bajaj Auto, socio di minoranza ma da anni partner strategico di lunga data. La manovra, di proporzioni significative, si concretizza attraverso un prestito da 566 milioni di euro, pari a circa 632 milioni di dollari, erogato da un pool di istituti finanziari internazionali tra cui JPMorgan Chase, DBS Bank e Citigroup.

La somma è stata immediatamente destinata a coprire una parte cruciale del debito di KTM, in linea con il piano di ristrutturazione approvato dai creditori e condizione indispensabile per proseguire con le attività industriali e commerciali. La cifra si inserisce in un piano di rilancio più ampio, che prevede il reperimento complessivo di altri 600 milioni di euro per rafforzare le fondamenta finanziarie dell’azienda, oltre ai 200 milioni già precedentemente stanziati.

LE PAROLE

In una nota ufficiale, Gottfried Neumeister, amministratore delegato di KTM AG, ha dichiarato: “Oggi si apre una nuova fase che ci consente di dare continuità alla storia di KTM. Insieme al nostro partner Bajaj abbiamo definito una strategia che ci permetterà di consolidare la nostra presenza, mantenendo come fulcro gli stabilimenti esistenti, in particolare quelli di Mattighofen e Munderfing, che resteranno la base del nostro successo futuro.”


Il salvataggio da parte di Bajaj non è solo un’operazione finanziaria, ma un passaggio strategico destinato ad avere ricadute anche sugli equilibri interni al gruppo. La casa indiana, che già controllava il 49,9% di KTM AG tramite la holding Pierer Mobility AG, rafforza la propria posizione e con ogni probabilità acquisirà un peso crescente nelle scelte direzionali e industriali.

MOMENTO DI DIFFICOLTA’

KTM paga il prezzo di una fase economica estremamente complessa, caratterizzata dalla flessione della domanda post-pandemica e da una marcata pressione sui costi operativi, aggravata dalle tensioni internazionali e dalle incertezze nella filiera produttiva. Il nuovo supporto finanziario apre ora la strada a una ristrutturazione profonda, che punta a consolidare i conti, riattivare la piena capacità produttiva e riportare sul mercato le novità rimaste in stand-by.

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