Benzina o Ibrido plug-in? Consumi, costi ed emissioni. La mia esperienza

05 Settembre 2020 892

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7 anni di onorato servizio e quasi 200.000 km, la mia Ford Fiesta è ancora un’ottima compagna di viaggio ma è giunto il momento di cominciare a pensare ad una degna sostituta. Siamo nel 2020 e ormai quando ci si accinge a prendere una decisione riguardo l’acquisto di una nuova auto è praticamente impossibile non pensare ad una motorizzazione alternativa ai classici benzina o diesel.

Ibrido? Ibrido Plug-In? Elettrico? Quali vantaggi ci sono? Si consuma davvero meno? E i costi di mantenimento e di acquisto? Gli interrogativi sono tanti, anzi tantissimi, e spesso non è facile rispondere affidandosi soltanto ai dati dichiarati dalle case automobilistiche. Ho quindi pensato che il modo migliore per iniziare a schiarirsi le idee fosse una prova sul campo. Approfittando della disponibilità di Hyundai, che mi ha permesso di guidare per un paio di settimane una nuova Ioniq Plug-in Hybrid ho deciso di mettere a confronto i consumi di quest’ultima e della mia Ford Fiesta nel tragitto casa ufficio.

Non si tratta ovviamente di un esperimento scientifico, anche se è stato condotto cercando di simulare le stesse identiche condizioni di utilizzo delle due auto, quanto più di un racconto di un’esperienza personale che mi ha comunque aiutato ad avere qualche elemento in più su cui basare la mia decisione.

LE “SFIDANTI” E LO SCENARIO

Come vi dicevo si tratta di un racconto della mia esperienza e quindi si basa su quelle che sono le mie condizioni attuali, sia per quanto riguarda l’auto in mio possesso che la tipologia di utilizzo che ne faccio. Parliamo però di una combinazione di elementi facilmente assimilabile a quella di molte altre persone. La mia auto è una utilitaria abbastanza diffusa e comunque paragonabile ad un molte di auto dello stesso segmento che probabilmente si apprestano al pensionamento.

Allo stesso modo il percorso che effettuo tutti i giorni per andare e tornare dall’ufficio è sovrapponibile per tipologia di strada e km percorsi a quello di molti pendolari. Il mio tragitto è composto infatti per l’80% circa da autostrada e tangenziale e per il restante 20% da strade cittadine. La distanza casa ufficio è di circa 50km e il percorso è pressochè identico sia all’andata che al ritorno.

L’esperimento si è inoltre svolto nel corso del mese di giungo, poco dopo la fine del lockdown e con molte persone ancora in smart working. Fortunatamente, quindi, anche le condizioni di traffico (praticamente nullo) sono state le medesime per tutta la durata del test e quindi non hanno in alcun modo influenzato i risultati ottenuti con l’una e con l’altra auto.


Ed eccoci a parlare delle due contendenti. La prima settimana ho raccolto i dati derivati dai tragitti compiuti con la mia Ford Fiesta 1.0, di fine 2013, con motore tre cilindri da 80 CV e 188.000 km di onoratissimo servizio! Devo dire di essere assolutamente soddisfatto da questa auto, soprattutto per il suo rapporto qualità-prezzo. Solida, mai un intervento meccanico importante in 7 anni, solo classici tagliandi e cambi gomme e dotata di un motore con uno spunto sufficiente e consumi tutto sommato buoni.


Dall’altro lato troviamo invece, come anticipato, una nuova Hyundai Ioniq Plug-in Hybrid dotata di un motore 1.6 GDI Plug-in da 141 CV con cambio automatico DCT. Il motore termico è quindi un benzina da 105 CV supportato da un elettrico da 44.5kW con una batteria agli ioni polimero di litio da 8,9 kWh.

Si tratta di auto di segmento totalmente differente ma comunque utile per cominciare a farmi un’idea di quelle che possono essere le differenze nei consumi, nella tipologia e nell’approccio alla guida. Beh, volete sapere come è andata? Ve lo racconto subito.

LA SETTIMANA CON FORD FIESTA

Qui di seguito trovate mostrati in maniera molto schematica quelli che sono stati i dati della percorrenza rilevati durante la settimana nella quale ho coperto il tragitto casa-lavoro e ritorno con la mia Ford Fiesta. Nella tabella avete lo spaccato giorno per giorno e, nell’ultima riga, la media su tutta la settimana con il totale dei km percorsi.

Numeri dispari viaggi di andata, numeri pari viaggio di ritorno.

Come si vede dalla tabella ci sono stati dei viaggi di andata e di ritorno con un tragitto più lungo del solito. Si tratta di giorni in cui ho dovuto allungare la strada per commissioni varie.

LA SETTIMANA CON HYUNDAI IONIQ PLUG IN HYBRID

Qui di seguito trovate mostrati in maniera molto schematica quelli che sono stati i dati della percorrenza rilevati durante la settimana nella quale ho coperto il tragitto casa-lavoro e ritorno con Hyundai Ioniq Plug-in Hybrid. Nella tabella avete lo spaccato giorno per giorno e, nell’ultima colonna, la media su tutta la settimana con il totale dei km percorsi.

Numeri dispari viaggi di andata, numeri pari viaggio di ritorno. In verde i giorni in cui ho potuto sfruttare il motore elettrico dopo aver la batteria al 100% la sera del terzo giorno.

I consumi che vedete qui sono stati registrati considerano una ricarica completa della batteria ogni pieno di benzina che è anche il parametro utilizzato da Hyundai per i dati dichiarati come riferimento riguardo consumi ed emissioni. Una ricarica per pieno di benzina è anche, a mio modo di vedere, quello che potremmo definire come il rapporto minimo per quello che potrebbe esser l’utilizzo di un’auto con questa tipologia di motorizzazione. Con un rapporto inferiore la convenienza verrebbe meno per un utilizzo “scorretto” e non per incapacità dell’auto. Detto ciò, aumentando il numero delle ricarica per pieno i dati che vedete qui sopra e il risparmio finale non possono che variare in positivo.

NUMERI CONSIDERAZIONI E ALBERI

Andiamo quindi a tirare le somme di questa esperienza commentando un pochino quelli che sono stati i risultati e cercando di definire quello che può essere poi il risparmio in termini monetari e di emissioni rispetto ad un’auto di pari livello acquistabile oggi.

Con la mia Ford Fiesta ho percorso un totale di 547 km con un consumo medio, da computer di bordo, di 21,2 km con un litro. Siccome sappiamo bene che il computer di bordo non è mai infallibile e precisissimo, alla fine della settimana ho rabboccato il serbatoio e ho rifatto i calcoli sul consumo reale che è stato di 27.5 litri, per una spesa di 39,66 euro (1.439 €/l). Considerando questo dato il consumo medio sale a 20.2 km/l che, tenendo conto dell’età della macchina e delle sue caratteristiche mi sento comunque di definire molto buoni.

Stesso procedimento per la Hynudai Ioniq: 515,4 km percorsi e 18.18 litri di consumo reale al termine della prova, per un totale di 26,16 euro spesi (1.439 €/l). Il consumo medio è quindi stato di 28.6 km con un litro che è un valore comunque ottimo se consideriamo il segmento. La differenza, a favore della Ioniq è quindi di circa 8.6 km con un litro che non sono affatto pochi se pensiamo che si tratta di un’auto più pesante, 1450 kg contro 1050kg (in ordine di marcia), più spaziosa e teoricamente più potente.


A questo punto, considerando i dati raccolti, e tenendo come parametro il costo della benzina al momento del test, abbiamo una spesa complessiva per un anno di tragitto casa-lavoro pari a 1920 euro circa per la mia Ford Fiesta e 1375 euro (comprese ricariche nell'ordine di una a settimana) per la Hyundai Ioniq Plug-in di cui sopra. Un risparmio di circa 550 euro all'anno.

A questi vanno aggiunti i costi fissi come ad esempio il bollo auto, per il quale la Ioniq come tutte le ibride, e in generale le auto che stanno sotto una certa soglia di emissioni, possono godere di alcune esenzioni o sconti che possono variare a seconda della regione. Considerando l'attuale situazione in Italia (qui il nostro specchietto regione per regione) abbiamo stimato uno sconto medio del 50% del costo del bollo su 10 anni di vita, che portano così la cifra da sborsare a 100 euro all'anno, contro i 150 della mia Fiesta.Il risparmio sale quindi a 600 euro l'anno.

Capite però che se i ragionamenti che stiamo facendo nascono dall'esigenza di cambiare auto, confrontare queste cifre ci può dare un'idea di massima di quello che sarà il risparmio ma non ci permette di calcolare in quanto tempo rientreremo della differenza di prezzo di acquisto tra questa Ioniq e un'auto di pari categoria.

Abbiamo quindi cercato un competitor all'altezza e, considerando il segmento, le prestazioni, la dotazione di bordo e dei consumi che fossero paragonabili a quelli della mia auto per mantenere comunque validi i calcoli appena fatti, abbiamo trovato una alternativa nella Peugeot 308. Quest'ultima ha un prezzo di listino, al netto degli incentivi attualmente disponibili, circa 26.000 euro. A parità di allestimento e optional la Hyunai Ioniq Plug-In ha un prezzo di listino, sempre al netto degli incentivi, di circa 31.000 euro.

CONFIGURATORE IONIQ PLUG-IN

In questo momento la differenza di prezzo tra le due sarebbe di 5000 euro che, tenendo conto dei 600 euro di risparmio annuale su consumi e bollo, possiamo ammortizzare in circa 8 anni. Ricordiamo però che tutti i calcoli sono stati fatti arrotondando per difetto e che, se avete la possibilità di ricaricare il motore elettrico di Ioniq più volte a settimana, il risparmio può essere decisamente più alto e quindi il tempo per ammortizzare la differenza di prezzo risulterebbe più breve.

In tutto ciò non abbiamo poi preso in considerazione il fattore ambientale e quindi le emissioni di CO2 all'anno. Sempre immaginando di percorrere il mio tragitto tutto l'anno avremo un quantitativo di CO2 emesso da Ioniq Plug-in pari a 624 Kg, contro i 2520 della Peugeot 308. Tradotto in soldoni, o meglio in alberi, servono 126 alberi per assorbire i 1896 Kg di CO2 emessi in più con un'auto a motore esclusivamente termico. Un motivo in più, oltre al risparmio economico, per scegliere una motorizzazione green.

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Commenti

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KingArny89

Domanda da ignorante...ma è necessario sempre percorrere un minimo di 20-25.000km con un diesel Hybrid o può essere considerato anche per percorrere 10-12.000km all'anno?

Parolin88

Cosa rimpiangi e/o non funziona della plugin?

Parolin88

Se non puoi ricaricare a casa lascia stare l’elettrico.

Mark MILLER

in generale EV costa meno assicurarla, poi dipende da vari fattori e dall'assicurazione scelta...

costo corrente dipende dal gestore scelto e dalla capacità batteria... mediamente euro 0,20 / kWh a casa, euro 0,40 / kWh nelle colonnine d ricarica

Massimo

Metano e GPL non sono green? E cosa sarebbe green? L'energia elettrica prodotta da carbone e petrolio per ricaricare le tue batterie che inquineranno mezzo mondo sia per smaltirle che per ricaricarle?

Kamgusta

a!

Kamgusta

Quello che ha scritto è plausibile, l'ibrido è veramente la soluzione migliore

Kamgusta

Assolutamente vero però nessuno lo dice mai... ci se ne accorge solo dopo che la si ha sotto al cuIo!

Kamgusta

in realtà metano e gpl non sono green. sono solo economici per gli italiani perché diesel e benzina sono pieni di accise che ne triplicano il costo. se non ci fossero le immense accise e/o le stesse ci fossero anche su metano e gpl questi non saranno per nulla convenienti. infatti siamo l'unico paese a usarli così tanto.

Hégésippe Simon

A parte che tutta questa differenza di classe non ce la vedo, le auto elettriche hanno uno sconto sull'assicurazione di circa il 20%. Probabilmente l'assicurazione delle due auto costa più o meno lo stesso

micky.mm

Con a differenza di classe delle due auto basterebbe il costo assicurazione a far pendere l'ago della bilancia verso il benzina

micky.mm

Differenza di costo dell'assicurazione? Penso a favore della tua vecchia macchina. Costo corrente per ricaricare?

al3xb3rg

Davide, ti dò un consiglio da amico: meglio che fai recensioni su smartphone...

Giulk since 71'

Sarebbe stata meglia una comparativa stra la fiesta è una full hybrid e basta, plug in presuppone che l'auto la ricarichi e quindi hai dove caricarla, chiaro che a batterie cariche consumi molto meno

Merluz

L'articolo è interessante ma mi pare si stia paragonando mele e pere dato il segmento diverso delle auto, e il fatto che la Fiesta 1.0 3 cilindri al suo acquisto dubito sarebbe potuta mai costare 31.000 euro.
Poi se vogliamo dirci che qualunque cosa non sia un normale motore a combustione può avere qualunque prezzo d'acquisto iniziale ma esser comunque paragonabile a qualunque altro veicolo di fascia economica, allora ok.

Aristarco

non è che siamo tutti creator che possiamo lavorare da casa senza contatto fisico con l'azienda dove si lavora

Aristarco

il cambio gomme è troppo soggettivo, dipende da come guidi, dalla tipologia di percorso e dal tipo di gomme, in vita mia con la stessa auto ho cambiato gomme dopo 20k e dopo 50k, cambiando solo la marca

Andrea M.

non è l'auto il problema, ma il settore energia.

Lucy Horne
il Gorilla con gli Occhiali

E tra 10 anni si pensa...

Andrea M.

le multinazionali pianificano a 5/10 anni le loro strategie, altrimenti sarebbero fallite al primo cambio del mercato. Per ora ti conviene la benzina certo, ma tra 10 anni non sarà più così.

Andrea M.

butti prima l'auto, le batterie dopo 10 anni hanno ancora 80% di carica utilizzabile secondo i dati raccolti negli ultimi 20 anni.

il Gorilla con gli Occhiali

Tra 10 anni non sappiamo se esisterà ancora il mondo quindi conviene la benzina.

Andrea M.

anche no, il metano inquina eccome, tra l'altro è un gas serra.

Andrea M.

non è così, nei prossimi 10 anni è prevista una inversione totale di rotta nel settore energetico. Grosse compagnie come ENI stanno già ora riconvertendosi alla green economy. Questo perchè prevedono che tra 10 anni il petrolio non sarà più la fonte primaria di energia, anche se i pozzi non si esauriranno per altri 100 anni almeno.

Andrea M.

articolo interessante, ma anche le plug-in ibride hanno lo stesso problema delle full electric, devi avere un box o posto auto privato per ricaricarle, altrimenti diventano poco pratiche.

Pirullo

a quanti KM hai sostituito le gomme?

Nathan994

200k chilometri per una fiesta 3 cilindri è un successone, quando è uscita questa tecnologia si pensava non superassero i 100k. Io comunque ho preferito prendere la 1.5 diesel e dopo 150k è ancora immacolata mai un intervento

Random

La soluzione a tutti i conteggi è lo smartworking. Bisogna togliere la necessità dell'auto alla maggior parte dei pendolari, e oggi si può.

TheRaptus

E' così per tutti i motori.
Io ho un diesel di due anni, mi è capitato di fare un pezzo in coda, a belocità ridotte (ca 90km/h) e mi ha fatto i 21.2
Ma è un 2.2 da 210 cv, integrale

Andrea17982

La soluzione momentanea sarebbe vivere in una città tappezzata di Supercharger Tesla (quindi NON Napoli), avere un piccolo capitale iniziale da investire, un box proprio dove ricaricare l'auto la notte e tenerla lontano dai ladri, darsi un pizzico sulla pancia e acquistare una Tesla sfruttando incentivi e ecobonus vari... Cosa ASSOLUTAMENTE non facile.
Speriamo in una possibilità futura di poter fare del bene all'ambiente e al nostro portafoglio con auto elettriche efficienti, diffuse, a prezzi abbordabili e di qualità.

Masashi Obata

Il pdf si riferisce alla sola CO2

Marco

Ehh si.. Solo tu hai valutato bene... Mah

Io ti ho spiegato a quanto ammontano le perdite non tu.. Come ti ho detto che quel 10% lo si ha in BT e di certo dove si hanno diverse colonnine non ci arriva con la BT.
Ti invito ad informarti sulle perdite degli oleodotti da migliaia di km (scabrezza dei tubi, efficienza delle pompe, possibili perdite di carico localizzate) da quello che so possono arrivare anche al 3,5-4% dell'energia potenziale trasportata.
Ho detto che trasportare l'energia elettrica su elettrodotti non comporta la produzione di CO2, CO, NOx, SOx, HC, PMx etc... Mentre il trasporto dei carburanti su gomma, pompaggio etc comporta la produzione di inquinanti. Per me vuoi capire quello che ti fa comodo.
Ehh certo è proprio come dici tu... Le batterie si scaricano in una settimana e poi si buttano in fondo agli oceani... Bell'iperbole.
... Allora evviva i rendimenti dei termici e la produzione di FAP, SCR, EGR, additivi per pulirli, ricambi, etc etc.

Federico
Marco

Io non la penso allo stesso modo... Visto che il T.R.E di un modulo fotovoltaico è massimo di 5 anni, dunque nel caso peggiore dopo 5 anni il modulo produce energia green (chiaramente non valuto l'esposizione a Nord).

Ti invito a fare delle simulazioni con modelli climatici.. Con i tuoi consumi, senza tener conto dell'efficienza round-trip del sistema di accumulo, 0,6kWp non sono sufficienti in inverno tranne se non consumi massimo 1kWh/giorno.

Penso che, per una persona in grado di fare qualche calcolo basilare, sia nota la non convenienza attuale del sistema di accumulo tranne in casi rari... Esempio circa 7.000€ per la Tesla PowerWall 2 (dovrebbe adottare le celle con tecnologia NMC) da 14kWh senza funzione di back-up; alcuni la montano per motivi di tensione altalentante e possibili problemi di black-out ma ciò implica che ci sia la funzione back-up a norma CEI 021.

Si, vero ogni concessionaria si trova tonnellate di batterie in condizioni buone.. Ma sono al piombo (che poi sia ad acido libero o AGM S&S o Ni-MH come per i pacchi batteria HV di Toyota) dunque con tutti i loro svantaggi quali densità energetica molto bassa, efficienza round-trip bassa e man mano che il C rate aumenta l'efficienza cala idem i cicli di vita.
Poi non so fino a che punto è felice di regalare le batterie visto il mercato del piombo.

Si vero anche che la quasi totalità della produzione delle celle fotovoltaiche è in Cina.. Però qualcosa, seppur poco, c'è anche in Italia vedi esempio Trienergia dove non troppo distante da dove abito c'è lo stabilmento di produzione. Se non ricordo male mi avevano proposto 6,6kWp per circa 7.000€ con i moduli Trienergia.
Anche io mi ritengo fortunato dato che ho conoscenze ed esperienza in abito elettrotecnico, infatti realizzerò il sistema di accumulo del camper.. Come ho realizzato impianti Hi-Fi etc. Nel mio caso visto l'impianto fotovoltaico mi affido a Solaredge il quale offre efficienze elevate, monitoraggio per 25 anni e garanzia di 25 anni a costi non proibitivi.

Finchè i grandi impianti fotovoltaici sono quelli sopra ai capannoni ben vengano visto il T.R.E e l'energia in eccesso stoccarla in bacini idrici (da questi l'Italia ha prodotto circa 45TWh nel 2019) o altri sistemi tipo volani, sfruttare l'energia potenziale gravitazionale. poi penso che bisogni anche sfruttare la geotermia (nel 2019 in Italia sono stati prodotti circa 5,7TWh dal geotermico) e il moto ondoso anche se da noi non avrebbe tanto senso. In Italia il solo fotovoltaico ha prodotto circa 24TWh nel 2019 chiaramente in modo incostante, mentre l'eolico circa 20TWh sempre nel 2019 mentre le biomasse circa 17,5TWh... In totale, la quota di rinnovabili rispetto la domanda, è stata pari a poco più del 35% (40% se la si rapporta alla sola produzione interna). Poi come hai giustamente detto ci sono accordi tra i paesi per l'import-export dell'energia.. Infatti da quel che so capita di vedere generatori eolici fermi anche in caso di condizioni favorvoli; poi chiaramente dipende anche dalla richiesta, bilanciamento della rete etc.

Come dico sempre, volere è potere.

Risulta sempre facile andare OT visto che una parola tira l'altra :)

Vae Victis

No, io ho valutato esclusivamente l'aspetto ambientale. E l'ho valutato anche bene.

Gli elettrodotti ti ho già spiegato che consumano il 10% dell'energia che trasportano, non sono in alcun modo paragonabili con gli oleodotti che consumano uno zerovirgola di quel che trasportano.
Ma tanto chissenefrega che l'elettrodotto è inefficiente, hai detto che tanto l'elettrodotto non inquina, allora hanno ragione gli adepti di elon, compriamo tutti un auto di 3 tonnellate e ricarichiamola al supercharger per sprecare ancora di più.
Poi lasciamola spenta una settiama così la batteria si scarica un po'. Viva il consumismo e l'inefficienza.

teo

Se non era per la revisione ogni 2 anni avevo già adocchiato qualche VW a metano ma così è ridicolo ed imbarazzante ... A meno di fare tanti km /anno

bramax

Anche a me piacerebbe il confronto con il metano, io ho da 5 anni una GOLF TGI Variant che mediamente percorre 23.5 km con 1€ (1kg Metano = 1€) fino ad arrivare a 29 km/€ nei percorsi extraurbani scorrevoli, e tranne la revisione bombole in composita ogno 2 anni e 200€ non ho di che lamentarmi.

La mia è anche una delle poche auto che oltre ad avere le bombole da15kg di metano ha anche un serbatoio benzina da 50 lt.

Ho scoperto il metano per caso, cercavo un auto a benzina per non aver problemi con il FAP ed ho trovato la GOLF TGI; quando funziona a metano pochissime emissioni, costi di gestione bassi , in alcune città parcheggio gratuito e tranne il costo della revisione (esagerato per il tipo di intervento) ed i minuti in più per far rifornimento di difetti non ce ne sono.

Secondo me NON si vuole pubblicizzare il Metano e si vuole spingere sull'ibrido perché ci sono altri interessi....

Alfo

il 1.0 ford è così. Lo so perchè ce l'ho pure io, anche se ho il 1.0 100 cv ecoboost. Poco consumo su autostrada, più consumo rispetto alla media in città

Federico
Khan

Bella fregatura allora. Io ho sempre fatto la revisione quinquennale.

Marco

Per l'autocisterna valuti solo il costo puro del carburante usato per il trasporto.. Ma, come ti avevo già fatto notare, le manutenzioni non le contiamo? L'inquinamento prodotto dai ricambi prodotti e da smaltire non si conta?

Per la petroliera devi contare dal Golfo Persico.. E per arrivare fino a Bari sono più di 7.500km che ovviamente vanno moltiplicati per 2.
Tu valuti solo l'aspetto economico.. Ma c'è anche quello ambientale dove una petroliera emette migliaia di tonnellate di CO2 senza contare gli NOx e PMx visto che si tratta di motori diesel 2T.

Il discorso degli oleodotti equivale al discorso degli elettrodotti.

Il confronto lo potevo già fare in quanto non mi hai dato alcun dato nuovo.. Anzi, i dati della petroliera li avevo già snocciolati io.
Mentre per i consumi degli aerei si ricavano in qualche modo; come ad esempio circa i 15.000L/h di un Airbus A380.

Io invece non capisco dove hai letto nel mio commento la frase "lo spreco di energia elettrica non inquina".... Mi metti delle parole in bocca che non ho mai detto.
Tu dici che stai attento ai consumi.. Ma non sei l'unico in quanto anche io ho tutti gli elettrodomestici in A+++ o superiore (ma scelti non solo guardando la classe energetica ma soprattutto il consumo per ogni ciclo), messe tutte luci a led con rendimento almeno di 90lm/W anche quelle esterne, tolti tutti gli stand-by mettendo sotto interruttore i dispositivi, alimentatore del pc fisso 80Plus Platinum, mando l'acqua calda prodotta dai pannelli solari direttamente alla lavastoviglie dove ho calcolato anche il volume morto per avere più acqua calda possibile e dunque sprecare meno energia, non lascio mai accese luci o dispositivi inutilmente, messi riduttori di flusso nei rubinetti/docce per ridurre il consumo d'acqua e dunque arrivare ad essere prossimo all'indipendenza con i pannelli solari ACS...

Io non riesco ad accettare che tu continui a supporre credendo di sapere come mi comporto, chi sono e soprattutto che tu dica cose che non ho mai scritto.

Marco

Non in perdita intendo che l'impatto ambientale è almeno in pareggio; poi valutando dal lato economico, almeno per una famiglia, il tempo di ritorno economico è massimo di 8-9 anni con impianto opportunamente dimensionato.. Poi ci sono casi dove il tempo si riduce a circa 5 anni a fronte di una vita utile del sistema fotovoltaico 5-6 volte superiore. Chiaramente faccio riferimento ai prezzi odierni dove il costo finito si è abbassato a 1.200€/kWp per impianti da 4-6kWp in monofase poi dipende dal materiale usato perchè esempio i moduli Sunpower o LG hanno costi €/Wp folli mentre Longi o altri hanno costi irrisori.
Semmai trovo uno spreco i vari incentivi CE dove con i primi tutt'oggi lo Stato paga anche 0,45€/kWh quando io in maggior tutela lo pago lordo 0,17€/kWh.
Abbiamo tante aziende, aree coperte già cementate dove ci potrebbero stare impianti da più d 2MWp (superficie di circa 10.000mq) senza dover occupare terreno inutilmente; oltretutto in estate tornano utili poichè aiutano a ridurre il consumo del sistema di condizionamento visto che parte della radiazione solare viene trasformata in energia elettrica. Perchè non sfruttare questo spazio, oltre per il fine produttivo, anche per quello di produzione energetica? Data la potenza installata penso che i costi €/kWp si riducano ancora e il problema della linea non sussiste in quanto nelle aziende (delle dimensioni sopracitate) solitamente arriva la MT (esempio dove lavoro arrivano 15kV e il solo capannone della produzione è 10.000mq).
Indubbiamente il nucleare o comunque le centrali termoelettriche hanno una potenza installata rapportata alla superficie occupata molto elevata... Ma ovviamente ogni tecnologia ha i suoi pro e contro.

teo

Cit: "La revisione delle bombole va fatta ogni 5 anni se le bombole sono omologate secondo la normativa nazionale (DGM), ogni 4 anni se a norma europea (R110 ECE/ONU). Per le vetture equipaggiate con bombole a norma europea (R110 ECE/ONU) di tipo IV (in composito) la prima revisione avviene al 4° anno e successivamente ogni 2 anni e in corrispondenza delle revisioni del veicolo"
Le nuove dovrebbero essere tutte normativa CEE e a memoria c'è anche una VW o Seat (non ricordo il modello) con 3 bombole di metano, 1 in acciaio e 2 in composito ... Praticamente fa il doppio delle revisioni

teo

Di che anno per curiosità ??

multi.vac

È quello che è già successo sull’autostrada a casalecchio di reno in piena zona abitata.

https://www.ilpost.it/2018/...

l’unica differenza è che l’idrogeno è infinitamente più infiammabile ed esplosivo ed è stoccato a pressioni enormemente più elevate rispetto al gpl.

Khan

Ho un'auto a metano. Il cambio bombole obbligatorio si fa ogni 5 anni. Ti confondi con la normale revisione.

Vae Victis

In realtà dico 2% per stare largo, altrimenti mi rispondono sempre citando il caso peggiore e rarissimo. Facciamo un calcolo di un caso standard.

Una autocisterna da 40 mila litri consuma 30 litri ogni 100 km.
Dalla raffineria al distributore i km non sono tantissimi. Facciamo 600 km di media. Costo percentuale: 0.45%

Una petroliera con capacità di carico di 300.000 tonnellate consuma 150 kg di carburante per km. Dall'Arabia Saudita all'Italia sono circa 4 mila km (da moltiplicare per 2). Totale consumo: 1.200.000 kg = 1.200 tonnellate
Costo percentuale: 0.4%

In questo caso il trasporto è costato lo 0.95% del combustibile trasportato. Ma quando usano gli oleodotti il costo si riduce di molto, ovviamente.

Ora puoi fare il conto di quanto inquini quando compri un oggetto prodotto in Cina o in America, visto che sono distanze molto superiori. Se poi l'oggetto arriva per via aerea inquina 100 volte tanto, quello sì è veramente folle.

Non riesco a soprassedere sulla tua frase "lo spreco di energia elettrica non inquina", mi fa davvero innervosire visto che io sto attento anche a spegnere le lampadine e la ciabatta della televisione quando non la uso.

Federico

Una curiosità: definisci le energie rinnovabili non in perdita... con questo intendi dire che se lo Stato smettesse di sostenerle quelle aziende sarebbero in attivo?
Che io sappia nel giro di un anno fallirebbero tutte perché per alimentare a fotovoltaico un singolo ETR-500 (8.8 MW continui) di notte occorrerebbe un intero isolato contenente batterie e di giorno un intero quartiere di pannelli solari per ricaricarle.
Vendere alta potenza elettrica realizzata con il solare non sarà mai competitivo sotto il punto di vista finanziario e tanto meno sotto quello dei costi di impianto e di logistica.

Io non sono contrario alle energie alternative per ragioni di principio, ma perché le aziende in perdita non vanno mantenute in vita artificialmente ma chiuse.
Costa enormemente meno acquistare energia elettrica prodotta con il nucleare piuttosto che sprecare denaro pubblico in tecnologie che neppure si avvicinano alla capacità produttiva per metro quadro impiantabile sia con il nucleare che con fossile.
Si deve investire su ciò che è conveniente, non su quello che è di moda.
Il massimo della convenienza per la produzione di energia elettrica è il nucleare, perfino quando comprato a valore aggiunto dalla Francia.

Poi verremo al resto.

Marco

Infatti agli enormi impatti ambientali dovuti dalla produzione di batterie si contrappone l'enorme impatto ambientale dovuto dal trasporto marittimo del petrolio, estrazione, raffinazione e trasporto "ultimo miglio".

Ma tu per costi di trasporto del settore carburanti valuti anche quello su gomma, oltre a quello marittimo e in tal caso su rotaia, il quale richiede manutenzione periodica (olio, filtro olio, gomme, freni, FAP, EGR, filtro aria e abitacolo, liquido di raffreddamento, distribuzione e cinghia accessori, SCR etc)? Poi quel 2% da dove lo desumi? Indica fonti attendibili.
La dispersione o meglio le perdite di rete sono circa il 10% in BT, circa 3,8% in MT e circa 1,8% in AT (fonte ARERA) e tengono conto di tutte le conversioni.. Ma nel trasportare l'energia elettrica non si inquina (NOx, SOx, PMx, HC, CO, CO2, etc) a parte l'inquinamento iniziale dovuto alla costruzione di elettrodotti e impianti di trasformazione. Lo sapevi questo?
Mah... Penso che tu creda di parlare al primo che capita... Peccato che la tua supposta, di raccontarti le favolette, è sbagliata.

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