
14 Ottobre 2022
Holoride significa fare un passo avanti verso quella filosofia phygital che sta tanto spopolando, a volte come concept per mostrare qualcosa che può sembrare puro esercizio di stile, altre come naturale evoluzione di un trend oggi forse proprio solo dei geek, domani pronto a diventare di massa.
Il contesto è quello del Futureshots Festival '22, l'evento organizzato da H-Farm che è nata come incubatore di startup, si è evoluta come società di consulenza e oggi è (anche) un campus che abbraccia studenti di tutte le età, dai più piccoli all'università senza dimenticarsi dei master post universitari.
Il modello è quello americano: un campus con dormitori e servizi, tanti spazi aperti, strutture per lo sport e per il tempo libero e una formazione improntata sulle nuove tecnologie, sul digitale e con la pratica sempre presente, in modo da mettere in contatto gli studenti fin da subito con le realtà aziendali che cercano sempre nuovi talenti.
Nata come spin-out di Audi e situata a Monaco, l'azienda unisce i mondi di auto, gaming, crypto e tecnologia, con un focus particolare sulla realtà virtuale e le esperienze immersive.
Può sembrare controintuitivo associare la VR ad un auto perché entrambe rischiano di far venire la nausea: statisticamente, infatti, il 30% delle persone soffre di motion sickness; circa un terzo inizia ad avvertire i primi sintomi già dopo 5/10 minuti da quando inizia a scrivere sul cellulare da un auto in movimento o a leggere qualcosa sullo schermo.
La realtà virtuale non è digeribile per tutti, ed è questione di predisposizione. Proprio per questo, immaginarsi la realtà virtuale in auto può essere qualcosa di assurdo, in realtà la prova della tecnologia di Holoride ha dimostrato che si può godere di esperienze in VR senza subire gli effetti del movimento dell'auto.
Holoride è una piattaforma di realtà virtuale che sa sempre dove si trova, in che contesto sta viaggiando e "prevede" i movimenti futuri. Il posizionamento è sincronizzato sfruttando i dati della mappa, la localizzazione GPS, i sensori stessi dell'auto e quelli del visore VR. Integrando tutti questi dati, e creando un ambiente virtuale che si "muove" con la vettura, la VR si trasforma da un'esperienza traumatica a qualcosa che risulta naturale.
Lato hardware ci sono i sensori, lato software gran parte del lavoro è fatto anche da chi disegna l'interfaccia e i giochi. Mentre guardo un trailer su Netflix, dei piccoli puntini luminosi sullo sfondo, poco invasivi, mi restituiscono la percezione di velocità sincronizzandosi con quella dell'auto. Una piattaforma virtuale al centro, un piccolo punto di osservazione con una "recinzione" che mi separa dal vuoto virtuale, diventa il mio punto di riferimento.
Questo piccolo balcone si muove leggermente e subisce il rollio replicando le reazioni del mio corpo, e in questo contribuisce a non farmi sentire spaesato mentre il mio sguardo è focalizzato sul punto fisso del cinema virtuale. La sensazione di motion sickness è maggiore quanto più ci si focalizza su una zona che cattura l'attenzione (per questo leggere qualcosa ci porta a stare male prima rispetto al consultare una mappa ad esempio), ma la mia visione periferica ha l'occhio su dove sono appoggiati i miei piedi virtuali, il "balconcino" che fa da fulcro e che sembra ancorato su un giunto in grado di garantire una certa libertà di reagire ai movimenti dell'auto.
Il fatto stesso di descrivere questo sistema proprio come qualcosa di meccanico, che da la sensazione di essere montato su un grande cuscinetto a sfera con dei comandi a pistoni idrauliici, dovrebbe farvi capire la bontà dello sviluppo di questo software che è davvero in grado di portare sensazioni tipiche della realtà nel mondo virtuale.
Holoride utilizza gli HTC Vive Flow, occhiali VR compatti e leggeri (200 grammi) che si connettono alla vettura sfruttando il Bluetooth per l'integrazione dei sensori. L'unico cavo è quello attaccato ad un classicissimo powerbank per estendere l'autonomia.
Holoride ha lavorato sia sulla localizzazione del veicolo, per integrarsi con i sensori del produttore, sia su un SDK che diventa il pacchetto, chiavi in mano, da fornire al mondo B2B, agli sviluppatori di contenuti che poi creano le esperienze virtuali, dall'intrattenimento ai videogiochi.
Dopo aver visto un trailer su Netflix, dove la testa comanda i movimenti e un tasto sul pad permette di ricentrare la visuale, passo ad un primo gioco molto semplice: un cannone per sparare a delle bolle colorate che esplodono solo se colpite dal proiettile della stessa tonalità.
Qui la piattaforma di prima (il "balconcino"), utilizzata anche per creare un punto di ancoraggio nei menu di navigazione, mi segue all'interno del videogioco, si muove con i movimenti dell'auto, restituisce la sensazione visiva equivalente a beccheggio e rollio e evita completamente la "motion sickness".
Il terzo gioco è quello più sfidante perché mi svincola da quella sicurezza psicologica dell'ancoraggio "a terra" e mi porta nei panni di un robot che vola e combatte contro vari nemici tra le nuvole. Alcuni monoliti fluttuano qua e la per creare dei punti di riferimento, e la testa è costretta a fare molti più movimenti perché gli avversari arrivano da più direzioni e con una maggior velocità... oltre a potermi colpire rischiando il game over (a differenza del gioco precedente dove non c'erano nemici ma oggetti passivi).
Chiedo quindi al conducente di alzare il ritmo, non per superare i limiti di velocità (non avrebbe senso), ma per fare qualche curva e rotonda in maniera simile a quanto accadrebbe nella vita reale, con guidatori che non sono certo fluidi e attenti come lui al comfort dei passeggeri. Così curve e rotonde iniziano ad essere più accentuate in termini di rollio, purtroppo comunque ridotto perché siamo su un'auto più sofisticata della media (mi sarebbe piaciuto provarlo su una vettura di massa con sospensioni meno nobili).
Continuo a giocare, ormai sono nella VR da una ventina di minuti e la motion sickness non accenna a farsi sentire. Il mio turno di prova termina poco dopo, scendo dall'auto con una leggera sensazione di straniamento che passa dopo pochi istanti. Quattro chiacchiere con il team, dal quale scopro che il debutto in Italia sarà nel primo trimestre del 2023 e che lo sviluppo proseguirà con nuove funzioni e affinamenti, e l'aria fresca di un sabato ventilato mi rimette completamente in sesto.
Ovvio, non per tutti sarà così: dipende da quanto siete forti di stomaco, da quanto siete abituati alla VR e da tutta una serie di altri fattori, predisposizione inclusa. Quel che è certo, però, è che il lavoro fatto dal team di sviluppo è davvero ottimo: da passeggero, leggere un articolo o controllare e rispondere alle mail inizia ben presto a farmi sudare freddo a causa di sensazioni non proprio positive alla bocca dello stomaco. Con la realtà virtuale di Holoride, invece, i 20 minuti di prova non hanno avuto conseguenze. Significherà qualcosa, no?
Holoride è un progetto in divenire: seppur commercialmente pronto, il lancio avverrà fra pochi mesi anche in Italia, l'ecosistema andrà man mano arricchendosi di servizi e applicazioni che sfrutteranno anche RIDE, il token lanciato a novembre 2021 dopo anni di preparazione: un'infrastruttura basata sulla blockchain, carbon negative, scalabile e abilitatrice dei servizi che nasceranno intorno alla piattaforma di Holoride. Si tratta del primo token dedicato alle esperienze VR in mobilità. A questo si affianca il Motorverse, una sorta di esperienza social dedicata a portare il metaverso all'interno delle auto.
Con l'SDK di Holoride i primi software saranno quelli dedicati all'intrattenimento, all'educazione tramite gamification e alla "mindfulness", che si traduce con consapevolezza ma attinge più alla sfera di relax e meditazione. Per la produttività c'è invece da attendere un po': leggere e scrivere da un'auto in movimento non è facile e gli sviluppatori dovranno trovare la quadra per abilitare funzioni più articolate della semplice videochiamata di lavoro, il tutto con un metodo di controllo che possa prevedere anche degli input più complessi del semplice punta e clicca.
Ad ogni modo, per chi ci vuole già provare, il sistema permette di avere in mirroring il proprio smartphone e, con un po' di pratica, non sarà difficile scrivere alla cieca sul touchscreen e visualizzare lo schermo in grande sul visore...
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Commenti
il cammino per raggiungere questo traguardo è già stato intrapreso, non è questione di "se" lo raggiungeremo ma di "quando" lo raggiungeremo.
Alla fine ci hanno smentito entrambi, +50% del quest 2, peccato per i 1800€
Giocare a far scoppiare delle bolle inesistenti mentre viaggi è una fesseria?
Ma come!!
Perchè, dopo serve una casa? Una volta che trovi un modo per creare un interfaccia per collegare e alimentare il cervello non serve più una casa o roba simile...
Uno da casa fa di tutto
Il contributo dato al mondo dal tuo commento quale sarebbe?
Come ti avevo scritto nel commento più quest pro e questo 3 condividono la stessa base hardware con la differenza che questo pro ha il tracciamento oculare e il tracciamento espressioni facciali che quest 3 non avrà. Ovviamente sono tutte speculazioni e la verità la sapremo domani.
L'unica evoluzione dell'umanità sarà una sorta di matrix con macchine che ci accudiscono mentre noi viviamo una vita parallela....
Peggio
mi sembra una fesseria
L articolo parla del quest 3 non del pro
Il vr per i più sarà l'unico modo per far finta di mangiare l'arogosta quando davanti invece hanno un piatto di riso scotto.........
Si ma poi come fai a mangiare l'aragosta?
Così quando si va a sbattere non ci si accorge nemmeno
Si si bla bla bla
Se a qualcuno interessa, il token sfrutta la blockchain Elrond, che sfrutta da quando è nata diverse soluzioni innovative come lo sharding.
Il progetto ha molti collegamenti "pratici", nel senso che ha diversi accordi con aziende che operano nel mondo reale, visto che spesso molti si chiedono a cosa serva la blockchain nella vita di tutti i giorni. Molti dei progetti partono dalla Romania, sede del team di sviluppo, e poi prendono piede in Europa/mondo, vedi ad es. l'accordo con il gruppo AUDI.
Il progetto Holoride è ancora sul nascere, e siccome tutto (dell'ecosistema virtuale) sarà basato sul possesso dei token RIDE, potrebbe essere un buon momento per interessarsi.
Quando c'è sì
succede
Spesso, i film, parlano di un futuro che prima o poi arriva...l'unica cosa che cambia poco è la natura umana.
Sensazione.
come fai a saperlo?
A pelle.
come fai a saperlo?
Sono intelligente.
Ready Player One insomma
Sarò all’antica, ma preferisco vino e sesso a ste’ kazzate ...
è un rifugio anche quello. c'è chi lho anche adesso .e c'è che non usa social e vr
Grazie, gentilissimo!
Ho aggiornato con quel poco di disponibile prendendo due screenshot dai giochi effettivamente disponibili che vedi anche nel video integrato per pochissimi secondi... diciamo che a livello di gameplay non hanno rilasciato quasi niente perché il materiale precedente era ancora delle fase di concept/embrionali.
No io non l'ho provato, ma in effetti dicono che sia dovuto allo sviluppo non ottimale del software per la VR
Non l'ho ancora provato, ne ho troppi ancora da finire, dammi tempo *_*
di gameplay c'è veramente pochissimo rilasciato da loro, ho aggiornato l'articolo con il video di uno dei giochi provati ma vedi solo alcuni secondi https://uploads.disquscdn.c...
Mmm..ci sono state epoche in cui le uniche distrazioni erano vino e sesso, sapevi molto bene chi eri e quasi sicuramente la fine che facevi... ti rifugiavi gran poco...ora siamo i re del nascondere la testa sotto terra perché l'intera società consumistica ti bombarda di 'vorresti ma non puoi'.... siamo tutti mediamente insodisfatti di quello che abbiamo, anche quello che abita nelle case popolari e vive di stenti ha comunque molte più comodità di una persona agiata di 100 anni fa.
Grazie!
Domani, ore 19 ;-)
Speriamo non raggiungeremo mai questo "traguardo". I problemi che potrebbe provocare superano i benefici
se non mi fai vedere cosa vedi è tutto inutile
di do la notizia, stiamo già vivendo di illusioni da quasi un secolo.
disse quello che scrive su un blog virtuale
in ogni epoca c'è un rifugio.
come fai a saperlo?
Paccotiglia che ovviamente non avrà seguito nel mondo "reale"...
Si, certo...era per dire che sempre più le persone convergeranno in quell'idea e mondo non usandolo solo come un gioco ma come una necessità lavorativa, di studio, per la spesa ecc ..
Tempi bui si prospettano....