
04 Ottobre 2022
10 Marzo 2023 1
Delta Air Lines ha fissato l'obiettivo: entro il 2050 il consumo di carburante dovrà essere per il 95% SAF, acronimo di Sustainable Aviation Fuel cioè carburante per aviazione sostenibile. Lo storico vettore americano progetta di ridurre così, affrancandosi dai combustibili di derivazione fossile, l'impatto ambientale delle sue attività, malgrado nemmeno il SAF sia perfetto.
Il Sustainable Aviation Fuel da un lato consentirebbe di utilizzare i motori a reazione attuali senza troppe modifiche, dall'altro però potrebbe abbattere le emissioni inquinanti meno di quanto serva all'ambiente, nel peggiore dei casi provocherebbe guai peggiori. Si tratta di un biocarburante prodotto a partire da rifiuti vegetali, animali o alimentari indicato da alcuni addetti ai lavori come la soluzione migliore sotto diversi aspetti per ammorbidire la transizione green. I problemi però sono più o meno questi:
Alle compagnie aeree come Delta Air Lines il SAF piace, e in effetti biasimarle non è semplice. La via degli aerei elettrici non è al momento un'opzione percorribile per via della quantità di batterie necessarie, specie sulle lunghe tratte, e del loro peso, quella dei velivoli a idrogeno richiederebbe un rinnovo o almeno una ristrutturazione di tutte le flotte di aerei e lascia un po' fredde le compagnie, malgrado la stessa Delta ci stia lavorando tanto da affermare che i revolutionary aircraft dovrebbero essere nel 2050 il 25% della flotta. Ma nei piani a medio termine il protagonista è il SAF.
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