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Stop al taglio dei fondi per le colonnine EV: i giudici fermano Trump

Una giudice blocca la decisione dell’amministrazione Trump di congelare 5 miliardi per la rete di ricarica elettrica degli Stati USA.

Stop al taglio dei fondi per le colonnine EV: i giudici fermano Trump
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Riccardo Mantica
Riccardo Mantica
Pubblicato il 27 giu 2025

Negli Stati Uniti si combatte una nuova battaglia, e questa volta non si svolge né nei congressi né nelle piazze. E’ nelle aule di tribunale. Il protagonista? Niente meno che il presidente Donald Trump. Una giudice federale di Seattle, Tana Lin, ha infatti emesso lo scorso martedì un’ordinanza che interrompe (almeno momentaneamente) la decisione dell’amministrazione Trump di trattenere fondi già assegnati a 14 Stati per costruire infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici. Parliamo di ben 5 miliardi di dollari destinati alla rete di ricarica per veicoli elettrici.

La sospensione dei fondi EV accende lo scontro legale


I fondi, già approvati sotto la presidenza Biden, fanno parte dell’Inflation Reduction Act e avrebbero dovuto finanziare piani già avviati da 14 stati, tra cui California, New York, Illinois e Washington. Ma a febbraio, il Dipartimento dei Trasporti ha fermato tutto: sospensione del programma e revoca delle approvazioni statali, lasciando i progetti nel limbo. “Non si cancellano così i programmi federali, solo per favorire gli interessi dell’industria petrolifera,” ha commentato Rob Bonta, procuratore generale della California.

Gli stati hanno portato il caso in tribunale sostenendo che, sulla base di quelle promesse federali, avevano già investito fondi propri, approvato contratti e avviato lavori. Senza i fondi, non solo i cantieri rischiavano di fermarsi, ma saltava anche l’intera strategia di sviluppo della mobilità elettrica. La giudice Lin ha dato loro ragione, almeno per ora. Nella sua ordinanza ha riconosciuto che le probabilità che vincano il processo sono alte e che i danni sarebbero immediati. La sospensiva entrerà in vigore tra sette giorni, lasciando all’amministrazione tempo per fare ricorso. Fuori dalla decisione restano per ora Minnesota, Vermont e il Distretto di Columbia, anch’essi firmatari del ricorso ma, secondo il tribunale, privi di prove sufficienti per dimostrare danni urgenti.

Una battaglia politica sulla mobilità del futuro


Nel frattempo, la guerra politica sull’elettrico continua. Alla Camera, la maggioranza repubblicana ha già approvato un disegno di legge che taglia il credito d’imposta di 7.500 dollari per le nuove auto EV e cancella le regole sulle emissioni imposte alle case automobilistiche. Anche gli edifici governativi si stanno adeguando: la General Services Administration ha disattivato le colonnine considerate non essenziali e vietato nuove installazioni.

A fare da contraltare, 11 Stati, guidati ancora dalla California, hanno fatto causa contro il Congresso per difendere le proprie regole che vietano, dal 2035, la vendita di veicoli a benzina e diesel. In gioco c’è molto più di una manciata di fondi. C’è la direzione che gli Stati Uniti sceglieranno per la loro mobilità, tra chi guarda avanti e chi preferisce tornare indietro.

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