Emissioni CO2: l'UE apre a flessibilità e neutralità tecnologica
L'UE si dice pronta a rivedere le normative sulle emissioni di CO2 concedendo maggiore flessibilità ai costruttori. Tra i capisaldi c'è la neutralità tecnologica.
Una revisione delle normative europee riguardanti il regolamento sulle emissioni di CO2 è al vaglio dell’Unione Europea, che in questi mesi sta valutando se apportare delle modifiche ad alcune di queste norme ritenute troppo penalizzanti dai costruttori automobilistici.
Com’è noto, tra gli obiettivi fissati da tempo dell’UE c’è lo stop alla vendita di nuove automobili termiche a partire dal 2035. Entro quella data, tutti i costruttori dovranno adeguarsi proponendo sul mercato esclusivamente modelli elettrici. Il piano, tanto ambizioso quanto necessario per mettere un freno ai cambiamenti climatici, rischia però di scontrarsi con una realtà che vede l’automobile elettrica in difficoltà a penetrare sul mercato, al punto che sono sempre di più le case automobilistiche che stanno rivedendo i propri programmi di elettrificazione.
L’UE PUNTA SULLA NEUTRALITÀ TECNOLOGICA
A parlare della questione in queste ore è stato Stéphane Séjourné, vicepresidente della Commissione UE per la strategia industriale, che in una conferenza stampa al termine del Consiglio UE per la competitività ha dichiarato che l’obiettivo della revisione delle regole sulle emissioni è quello di dare prevedibilità al settore automobilistico, per poi aggiungere che la neutralità tecnologica sarà al centro del dibattito.
Le autorità europee intendono avviare una discussione con ci costruttori e con tutte le parti sociali, in modo da capire quali meccanismi di flessibilità concedere al comparto per consentirne la stessa sopravvivenza. Queste le parole di Séjourné:
Non voglio anticipare nulla oggi e fare annunci prima ancora di aver consultato i costruttori e aver fatto con gli Stati membri il necessario lavoro di mediazione per raggiungere un consenso. In ogni caso, la nostra volontà, ancora una volta, e la linea politica, è quella di mantenere gli obiettivi ma di rendere il percorso per raggiungerli il più flessibile possibile.
PIÙ FLESSIBILITÀ, MA RESTA TANTO DA FARE
L’UE non arretra quindi sull’obiettivo emissioni zero dal 2035 per i trasporti privati, ma riconosce il bisogno di applicare le norme con maggiore flessibilità rispetto a quanto fatto finora. La neutralità tecnologica sembra essere inoltre un punto cardine, sia nel periodo di transizione tra il 2026 e il 2035, sia negli anni successivi.
Il confronto tra le parti dovrebbe permettere alle autorità europee di valutare la capacità dei costruttori automobilistici di centrare la completa elettrificazione entro la data prevista, ma ci sarà da lavorare anche ad altri aspetti del mercato, a cominciare dalla percezione che gli automobilisti hanno dei veicoli elettrici, passando per l’abbassamento dei prezzi dei modelli a zero emissioni e per la creazione di una capillare rete di infrastrutture per la ricarica: tutti elementi imprescindibili se si vogliono centrare gli obiettivi ambientali senza danni per i cittadini e per l’industria.