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Caro carburanti, il Codacons attacca: i prezzi di benzina e diesel calano toppo lentamente

Nonostante le quotazioni del petrolio siano calate quasi del 13%, i prezzi dei carburanti hanno ricevuto solo lievi ritocchi al ribasso dai massimi di giugno

Caro carburanti, il Codacons attacca: i prezzi di benzina e diesel calano toppo lentamente
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Filippo Vendrame
Filippo Vendrame
Pubblicato il 23 lug 2025

Lo scoppio della guerra tra Israele ed Iran aveva portato ad una fiammata delle quotazioni del petrolio sui mercati. Questo incremento aveva poi causato un aumento molto rapido dei prezzi di benzina e diesel. Ne avevamo scritto diverse volte e avevamo visto come le associazioni dei consumatori avevano lanciato un’appello su eventuali speculazioni sui prezzi dei carburanti a danno dei consumatori. Oramai sono passate diverse settimane, le quotazioni del greggio sono scese ma… i prezzi di benzina e diesel alla pompa hanno ricevuto solo lievi ritocchi al ribasso rispetto ai massimi di giugno. Sul tema, interviene il Codacons.

CALA IL PETROLIO MA NON I PREZZI DEI CARBURANTI


L’associazione spiega che le quotazioni petrolifere hanno subito un deprezzamento che sfiora il 13% ma rispetto ai picchi registrati a giugno, il prezzo della benzina alla pompa è sceso dell’1,1%, mentre il gasolio appena dello 0,7%. Il Codacons aggiunge che nell’ultima settimana il prezzo della verde si è attestato in Italia su una media di 1,727 euro al litro, il gasolio a 1,663 euro/litro. A giugno, a causa delle tensioni internazionali, il prezzo medio settimanale della benzina era arrivato a 1,747 euro/litro e quello del gasolio a 1,675 euro/litro. Oggi, nonostante il netto calo delle quotazioni del greggio, le differenze dei prezzi alla pompa sono minime.

Eppure nello stesso periodo il petrolio è passato dai 78 dollari al barile agli attuali 68 dollari, con un deprezzamento del -12,8% in un solo mese.

L’associazione riconosce che la quotazione del petrolio non è l’unico parametro che determina il prezzo dei carburanti alla pompa, ma al tempo stesso una riduzione così forte del greggio avrebbe dovuto influire maggiormente sui listini praticati al pubblico, anche in considerazione della velocità con cui i prezzi di benzina e gasolio sono saliti dopo lo scoppio della guerra in Iran. Questa mancata riduzione dei prezzi dei carburanti alla pompa andrà quindi a pesare molto sulle tasche degli italiani proprio nel periodo delle ferie estive quando si metteranno in auto per raggiungere le località di villeggiatura.

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