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Droni per il controllo delle autostrade, i risultati del progetto

Grazie all'utilizzo dei droni si può monitorare in maniera più efficace l'andamento del traffico e le criticità di alcune tratte autostradali

Droni per il controllo delle autostrade, i risultati del progetto
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Filippo Vendrame
Filippo Vendrame
Pubblicato il 24 lug 2024

Autostrade per l'Italia (ASPI) sta sperimentando l'utilizzo dei droni per monitorare la viabilità autostradale. Del progetto "Falco" ne avevamo già parlato lo scorso anno quando si era conclusa la prima fase. Adesso, l'azienda ha voluto raccontare qualcosa di più alla conclusone della seconda fase del progetto.

I NUMERI DELLA SECONDA FASE

Voli pianificati

  • 1407 missioni pianificate, con tasso di successo 82% (successo = missioni effettivamente partite e portate a termine). Del 18% di missioni non partite rispetto al totale delle pianificate, il 70% è dovuta al maltempo
  • 191 ore di volo con 2837 km percorsi

Voli su chiamata

  • 53 missioni su chiamata
  • 12,5 ore di volo con 84 km percorsi

Evidenze

  • Incremento dell’11% di eventi rilevati
  • Diminuzione del 50% dei tempi di intervento

I droni sono stati pilotati da remoto e gestiti direttamente dal centro di controllo del traffico di Genova. Il monitoraggio via drone in questa seconda fase del progetto è stato effettuato sull’A26 dal bivio A10 a Ovada, e sull’A10 tra Cogoleto e Varazze. In questo modo è stato possibile monitorare l'andamento del traffico dall'alto, anche nei punti privi di telecamere.

ENAC, l’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile, ha rilasciato l'autorizzazione operativa per poter operare con droni in modalità BVLOS (Beyond Visual Line Of Sight) su cinque siti del tratto ligure della rete autostradale, scelto per le sue particolari caratteristiche strutturali e che attraversa un territorio complesso dal punto di vista orografico. ASPI spiega che il monitoraggio via drone è uno strumento efficace e utile per intercettare eventuali situazioni critiche e tenere aggiornati i viaggiatori sulle condizioni della viabilità.

Come sono stati gestiti i droni? Nelle aree interessate dalla sperimentazione sono stati installati dei “nidi” per alloggiare, far decollare i droni e permetterne la ricarica. Le missioni di volo possono essere pianificate o attivate on demand in occasione di specifici eventi (code, incendi, materiali dispersi). Il tutto nel rispetto di un accurato protocollo di sicurezza. Spiega Autostrade per l'Italia:

La vista dall'alto permette di monitorare inoltre segnaletica stradale, cantieri, stato della pavimentazione e del verde. Tutte informazioni utili per attivare tempestivamente forze dell’ordine e squadre di soccorso in caso di necessità e per individuare attività di intervento o ripristino sull’infrastruttura.

RACCOLTA E ANALISI DEI DATI

Che succede adesso? Adesso, si passerà alla raccolta e all'analisi dei dati, che serviranno allo sviluppo dell'intelligenza artificiale per quello che viene chiamato event detection, ovvero il riconoscimento automatico di un evento critico (quale veicolo fermo, incidente, ed altro).

In futuro, infatti, il sistema di monitoraggio con droni potrebbe entrare nelle attività di routine di pattugliamento della rete, aiutando i tecnici nel rilevare potenziali criticità, rendendo i tempi di intervento più rapidi e migliorando la qualità del servizio. Infine, ASPI ricorda che il progetto Falco fa parte del più ampio Programma Mercury.

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