
17 Marzo 2023
Per portare avanti il processo di transizione ecologica è necessario garantirsi un approvvigionamento sicuro e sostenibile delle materie prime critiche. Parliamo di materiali strategici per numerose attività industriali come la produzione delle batterie e dei pannelli fotovoltaici.
Dunque, settori che richiedono una grande quantità di minerali e metalli la cui domanda è destinata ad aumentare sensibilmente nel corso dei prossimi anni. Uno dei problemi è che l'offerta di molte materie prime critiche è concentrata al di fuori dell'Unione Europea, in particolare in Paesi come la Cina. Per questo, l'Unione Europea sta cercando attraverso una serie di iniziative, di ridurre la dipendenza da questi Paesi.
Anche l'Italia si sta muovendo ed è stato finalmente attivato il "Tavolo nazionale per le materie critiche" che è stato promosso dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy e dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, a cui partecipano non solo gli esponenti del mondo della politica ma anche quelli dell'industria oltre ad esperti del settore.
Il ministro Adolfo Urso ha sottolineato che questo tavolo nasce per "compenetrare le esigenze del sistema produttivo con gli obiettivi del rispetto ambientale, in una strategia Paese che determini anche le scelte europee e occidentali per l’autonomia strategica rispetto al predominio della Cina".
Dunque, si punta a creare una strategia industriale sulle materie prime critiche essenziali per la transizione energetica. Il ministro Urso, sugli obiettivi del nuovo tavolo, ha poi aggiunto:
Il tavolo è anche funzionale a definire il fabbisogno del Paese nella duplice transizione green e digitale e fornire utili elementi in vista del “Critical Raw Materials Act” che sarà presentato dalla Commissione europea in primavera. Siamo assolutamente convinti che occorra soprattutto in questo campo una politica europea assertiva che utilizzi risorse comuni anche attraverso il Fondo sovrano europeo. Il tavolo inoltre potrà aiutarci nella definizione di una nuova normativa nazionale sulla estrazione mineraria.
Il ministro Gilberto Pichetto Fratin, invece, evidenzia la necessità per l'Europa, di ridurre la dipendenza dai Paesi stranieri per le materie prime strategiche per la decarbonizzazione. Per questo, è necessario anche adottare misure che promuovano sempre di più l’economia circolare.
Dovremo investire di più per una migliore gestione degli scarti, puntando alla raccolta, alla selezione, e al recupero delle materie prime contenute nei rifiuti; abbandonare la visione del “rifiuto come problema” e sfruttare appieno il "rifiuto come risorsa”, da usare in modo intelligente, creativa e rigenerativa. Il Governo intende promuovere tale approccio con iniziative di sistema, meccanismi incentivanti, comunicazione e semplificazioni normative in attuazione e revisione dei piani strategici.
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Commenti
Cioè ti piace proprio scrivere caxxat3.
Non è così. Lo dicono i conti e lo dicono i fatti, altrimenti la Germania piena di fotovoltaico ed eolico non starebbe scavando lignite e carbone.
Si stima che in Italia basterebbe installare il fv nelle aree industriali per coprire il fabbisogno nazionale. Solo il fv, senza nemmeno contare altre fonti.
Ah, il fv e l'eolico sono ad oggi le fonti energetiche più economiche.
Chi fa questi proclami.... Sa fare i conti molto bene, anche ovviamente sulla capacità prodotta, considerando il fattore di carico.
Assolutamente si. È dagli anni 70 che nascondono i loro studi sui danno ad ambiente e salute causati dai loro prodotti.
Exxon e Chevron lo sapevano almeno da 45 anni
Infatti gli accordi di Parigi sono del 2015. Insomma, l'industria europea ha avuto molto tempo per capire cosa succederà e solo ora inizia a svegliarsi. La Cina è stata più veloce di noi, questo è il punto.
Cmq anche l'Europa ha una grandissima potenza economica, anche più della Cina se sommiamo le economie.
Se vogliamo vendere sottocosto, possiamo farlo anche noi tranquillamente.
Solo che la Cina lo fa davvero, da noi col cavolo. Così poi si piange miseria quando i cinesi diventano dominanti. Non sarà il caso di iniziare a correre anche qua? La spinta sulle rinnovabili, per esempio, potrebbe far fruttare soldi ad aziende italiane che potrebbero produrre in loco (fv, eolico). Eviteremmo di pagare gran soldi a Russia, Qatar, Algeria, ecc ecc.
A me sembra un piano chiaro. Forse non sei abbastanza informato
Sicuramente in Italia sarebbe diverso, come vicino a tutte le fonti inquinanti.. basta un'antenna ad abbassare il valore
No il concetto è, va bene la data ma devi avere un piano, mentre l'Europa per ora ha fissato solo una data, per il resto si sta muovendo molto male
Invece in Ucraina nessuno si lamentava e ora hanno una bella zona inabitabile fino alla fine dei tempi...
Da invidiare proprio i paesi dittatoriali, loro si che riescono a fare le centrali nucleari!
Comunque al nucleare sono praticamente tutti contrari (già per questo sarebbe inutile parlarne) e crei anche un danno economico a chi abita nel raggio di almeno 30 km e nessuno indennizza.
Tieni conto che nessuno vorrebbe vivere nei pressi delle centrali quindi le case si deprezzano... Una casa con fotovoltaico invece aumenta di valore
Mezzo km di cemento, più le aree di distanza da altri edifici.
Il fotovoltaico appoggia solo dei pali a terra o spazi già occupati da tetti.
In realtà i reattori viaggiano all'80% della potenza per il 40-60% del tempo e durano 30 anni, poi vanno fatti interventi di manutenzione straordinaria per allungargli la vita e lo fai a tuo rischio e pericolo...
Comunque puoi avere tutta la potenza che vuoi ma se poi hai un guasto al collegamento cittadino rimani al buio, con le rinnovabili un minimo di autoconsumo lo avresti sempre garantito
occupazione? Fai i conti sullo spazio di una centrale qualunque che occuperà a dir tanto mezzo Km2, all'80% della potenza per 7000 ore all'anno per 60 anni quello che produce.. e la stessa superficice di pannelli per le 1000 1200 ore a piena potenza all'anno. Poi ci si mette a ridere.
più che altro perchè in Occiodente c'è una burocrazia ridicola, che aspetta mazette (vedi i terremotati del centro italia), e una frotta di gente ideologica: comitati locali, i No vax, i No Nuke, i Nimby, i No tav, etc...
Secondo me perdi il punto di vista...
Tu dici che le centrali occupano poco spazio, ma non tieni conto che quell'area occupata non tornerà probabilmente ad essere "un campo".
I fotovoltaici e le pale eoliche le smonti e le porti via se vuoi...
Inoltre crei un'infrastruttura formate da tante piccole centrali, molto difficile da fare saltare.
Se tu guardi anche la guerra in Ucraina le centrali nucleari sono stati luoghi di combattimento e la popolazione è rimasta al buio perché la Russia li ha scollegati... Smontare i fotovoltaici dai tetti o centrare le pale eoliche con i missili è più complesso e dislocato
Forse si, ma per ora si vendono più auto di quelle che riusciamo a produrre e si vendono a costi esorbitanti.
Ricordati che anche le aziende europee esportano in Cina, ed essendo una dittatura potrebbe chiudere il mercato alle endotermiche anche domani se lo volesse
Penso che invece il problema sia proprio quello, perché è ciò che succederà se la transizione energetica non viene presa sul serio...
Perché dici questo?
Semplicemente prima di oggi non ci siamo mai impegnati per farlo.
In pochi anni vedrai la differenza
Ciò che tutti si dimenticano di dire è che le risorse "erano nostre" e ora diciamo che "sono della Cina".
La verità è che l'Africa si è stancata delle promesse dell'occidente e la Cina, oggi, è semplicemente il miglior offerente...
Invece ci vuole sempre una scadenza temporale altrimenti che obbiettivo sarebbe?
La tua soluzione sarebbe aspettare che le cose si sistemino da sole?
Si, dove gli standard di sicurezza sono bassi
Tu mi dai dei dati che ti Inchiappettano, il problema sarei io? Contina a collezionare coccarde, il futuro sarà radioso
ci vogliono dai 5 ai 10 anni in una nazione seria ed organizzata che guarda alla cresita del futuro (Bangladesh, Turchia, Cina),
Normalmente NON è cosi, è totalmente illogico fissare una data senza avere ancora un piano
Oppure sono semplicemente produttori di energia e investono per non perdere il primato...
Anche la Norvegia esporta petrolio ma sono i primi a investire nel futuro dell'energia...
C'è il dettaglio che se inizi ora a produrre le centrali necessarie per una produzione del genere per 20 anni devi mangiare patate e non hai investito in altro che in 20 anni si è rivelato un investimento proficuo..
Le centrali non durano 80 anni, bisogna estendergli la vita con degli interventi.. anche il fotovoltaico dopo 25 anni prevede manutenzione straordinaria, non togli tutto
Normalmente è così. Ci si da un obiettivo e una scadenza e poi ci si adopera per fare il necessario per renderlo possibile..
L'unico ideologico qui sei tu.
Beh noi, i belgi e i teteschi le abbiamo spente molto prima. Davvero fubbbbbi. Sai bene che si tratta di decisioni ideologiche dovute spesso a disinformazione. Quel 5% di green tetesco preferirebbe darsi fuoco pur di vedere realizzati i propri piani, mentre al 95% della popolazione che è moderata non si fa sentire.
Le centrali spesso non lavorano al 100%. Da un calcolo fatto i 278TWh sono 4000h in un anno, il 45 50%. Capirai quando ci si potrà avvicinare con le rinnovabili. Le scorie costano nulla, l spese future sono già in bolletta. Sempre meno di far girare milioni di pannelli sulle navi porta container.
Gli elettrodotti a corrente continua perdono il 3% ogni 1000 km, a cui va sommata la perdita dei trasformatori.
Dall'Arabia Saudita fino a qui si perderebbe più il 25%. Dopodiché avresti un altro 10% di dispersione per il tratto a bassa tensione. Se poi usi delle batterie avresti ulteriori enormi perdite.
Vedrai che useranno l'idrogeno. In un solo passaggio ottieni tutta la versatilità necessaria. Lo puoi usare nei forni industriali, lo puoi usare nei mezzi di trasporto, lo puoi usare per il riscaldamento.
Per quegli elettrodotti si usa corrente continua, non alternata. Non hai perdite.
Negli USA hanno già dismesso centrali nucleari di 35 anni.
Se vabbè, roba da fantasia!
Strano che non ci fosse già.
Ne avessi detta una giusta... tra la durata delle centrali al resto.. le 13 ore poi fanno ridere, facendole passare come SEMPRE al 100% della potenza.
Non è vero. Le centrali nucleari producono solo per l'80% del tempo, per massimo 45 anni. Dopodiché, per i successivi 10 anni, bisogna spendere energia per continuare a raffreddare il reattore. Prima che possa essere smantellato. Il fotovoltaico in Arabia Saudita produce 13 ore al giorno, tutti i giorni dell'anno.
Sul fronte dei costi c'è un vantaggio enorme per il fotovoltaico.
Così come sul fronte della sicurezza e della salute pubblica.
Le centrali nucleari producono a capacità nominale il 90% del tempo, per 80 anni. Quel fotovoltaico produce a capacità nominale per 5 ore al giorno (forse) e per circa 25 anni, occupando una quantità di spazio semplicemente non disponibile fuori dalle aree desertiche in cui comunque non c'è irraggiamento e tempo buono come c'è lì.
Chi fa questi proclami, come sempre, parla di capacità installata e non di quanta energia produrrà.
Io contesto il processo, l'impressione è che sia puramente ideologica e totalmente scollegata dalla realtà.
Che poi la possibilità di realizzarlo ci sia, non lo escludo.
Credo solo che programmare meglio prima di prendere la decisione avrebbe reso le possibilità di successo molto maggiori.
Chi non potrà, andrà a piedi, in bici o in treno, è tutta salute
Tutto può essere fatto "prima", tuttavia ci si sta muovendo non proprio all'ultimo minuto. Vero è che per fare partire le estrazioni minerarie servono anni, ma credo che, se ci sarà la volontà, con i giacimenti di litio e terre rare scoperti ultimamente potremo coprire gran parte del nostro fabbisogno entro il 2035, oltre a dover essere fortemente incentivato il riciclo dei materiali critici (cosa che col petrolio e il gas non si può fare)
Non ho scritto che lo devono vendere a noi.
Gli elettrodotti hanno una dispersione enorme sulle lunghe tratte.
Per il trasporto di energia elettrica dall'Arabia Saudita all'Italia credo che verrà usato l'idrogeno.
Tutte le centrali nucleari del mondo, mettendole insieme, producono 390 GW.
L' impianto fotovoltaico saudita da 200 GW non lo definirei una goccia in mezzo al mare.
in più, non a caso, è un tavolo visto che poi ci mangeranno anche! :(
La critica poi gente che mangia fiera polli pieni di acqua e sale e bistecche piene di ormoni…quelle fanno bene
Possono vendere quello che vogliono, altrimenti a che serve l'elettrodotto che devono costruire tra Tunisia e Sicilia?
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Pensa che a un coprofago di tutto questo non interesserà mai nulla.
Purtroppo loro stanno investendo così tanto perché il compagno perfetto delle rinnovabili è il gas. Dal loro punto di vista non avrebbe senso puntare sulle rinnovabili poiché non sono un vettore energetico come lo sono petrolio e gas e quindi non potrebbero vendercelo.
Loro stanno investendo fortemente nelle fonti rinnovabili. I giacimenti non sono infiniti e differenziare è la prima regola degli investimenti.
Tutto molto bello, anche se venisse realizzato sarebbe una goccia in mezzo al mare.
Comunque non era questo che intendevo quando chiedevo dell'opinione dei petrolieri.