
14 Settembre 2023
Il tema dell'indipendenza dell'Unione Europea dalla Cina per quanto riguarda la produzione delle celle per le batterie delle auto elettriche è sicuramente molto importante. Di questo argomento se ne è discusso molto negli ultimi tempi e sappiamo che l'Unione Europea sta lavorando in più direzioni per arrivare a disporre di una produzione sufficiente per le case automobilistiche senza dover dipendere dalle fabbriche cinesi.
Secondo un rapporto di Transport & Environment (T&E), questa indipendenza potrebbe arrivare nel 2027. Tale studio evidenzia che per quella data, la produzione continentale sarà sufficiente per soddisfare il 100% della domanda interna. La dipendenza dalla Cina, sempre dal 2027, dovrebbe terminare anche per altri componenti delle batterie. Infatti, evidenzia il rapporto, due terzi della domanda europea dei catodi che contengono le materie prime critiche potranno essere coperti dalla produzione interna, almeno stando ai dati che arrivano dalle aziende coinvolte tra cui quelli di Umicore (in Polonia), Northvolt (in Svezia) e BASF (in Germania).
Tuttavia, il rapporto sottolinea un dato molto importante e cioè che in assenza di un’iniziativa politica capace di controbilanciare gli incentivi al settore promossi dagli Stati Uniti, l’Europa rischia di perdere parte degli investimenti lungo la catena di fornitura delle auto elettriche.
In pratica, Transport & Environment ha voluto mettere in guardia sui rischi dell'Inflation Reduction Act (IRA) che il Governo americano ha predisposto per sostenere la produzione nazionale delle auto elettriche e la crescita della filiera delle batterie. Infatti, secondo il rapporto, le aziende potrebbero decidere di spostare negli Stati Uniti le iniziative attualmente pianificate per l’Europa sulla spinta delle agevolazioni fiscali e degli altri sussidi previsti appunto dall'Inflation Reduction Act (IRA).
Dunque, secondo Transport & Environment, l'Unione Europea dovrebbe dotarsi di un Fondo Sovrano Europeo per il sostegno alle tecnologie verdi da finanziare attraverso l’emissione comune di debito. Seguendo questa strada, si garantirebbe una parità di condizioni per tutti gli Stati membri evitando che i Paesi che dispongono di risorse maggiori traggano vantaggio da queste ultime offrendo generosi aiuti pubblici alle loro aziende. Questo fondo, comunque, secondo T&E dovrebbe offrire un supporto esclusivamente ai comparti produttivi verdi interessati dall’IRA statunitense, come i veicoli elettrici, le batterie e le energie rinnovabili.
A differenza dei finanziamenti previsti dal Next Generation EU, tuttavia, queste nuove risorse dovrebbero essere erogate direttamente alle imprese, velocizzando il processo di assorbimento dei fondi, risultato particolarmente lento nell’esecuzione del Recovery and Resilience Facility (RRF) europeo. La spesa prevista dal RRF stesso, peraltro, risulta anche priva di un orientamento strategico, senza contare che i fondi tardano spesso a raggiungere le aziende e non possono essere utilizzati come garanzie bancarie a differenza di ciò che avviene con i finanziamenti IRA negli Stati Uniti. Le norme UE in materia di aiuti di Stato, infine, devono essere semplificate consentendo ai progetti verdi di accedere ai fondi per aumentare i volumi di produzione come già avviene, anche in questo caso, negli USA.
Quindi, con una giusta e pronta azione politica, l'Unione Europea potrebbe davvero arrivare all'indipendenza dalla Cina sul fronte della produzione delle celle delle batterie nel 2027. Secondo T&E, è destinata a ridursi anche la dipendenza nella raffinazione e nella lavorazione dei metalli utilizzati nelle batterie. Entro il 2030 oltre il 50% della domanda interna di litio raffinato potrà essere soddisfatta dai progetti continentali.
L’approvvigionamento delle materie prime avverrà da miniere estere o europee, ammesso che vengano rispettati elevati standard ambientali e sociali, come previsto dallo EU Critical Raw Material Act attualmente in discussione a Bruxelles.
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Commenti
CATL è cinese, io parlavo delle controparti Europee
CATL morta?
Non sai di cosa parli.
CATL è un gigante, vale 162 miliardi di dollari (il doppio di Volkswagen)
No, no. L'articolo dice che la produzione sarà per il 58% di imprese europee e del 22% di imprese cinesi (ovviamente il tutto riferito al territorio europeo).
Ma se devo essere onesto trovo nell'articolo diverse cose che mi lasciano dubbi, come ho scritto, a partire principalmente dal contesto ipotizzato che ad oggi trovo davvero distante dalla realtà.
I cinesi si sono accaparrati sia la produzione delle batterie che il recycling. Il riciclo delle batterie esiste da decenni, ci sono alcune aziende europee come la Umicore e diverse aziende americane. Ma tutto il resto ed i numeri parlano del 70% è in mano cinese, esattamente come gran parte delle materie prime.
CATL ha già una Gigafactory in Germania che ha iniziato la produzione, una seconda sta nascendo in Ungheria due volte le dimensioni di quella tedesca e stanno cercando dove costruire la numero tre e di sicuro non si fermeranno a tre.
Credere ai numeri presentati nell’articolo vuol dire non vedere la realtà dei fatti, non vedo come sia possibile arrivare al 58% se adesso siamo poco sopra lo ZERO e prima o poi sbarcheranno anche le case produttrici d’automobili cinesi in Europa.
ps. ma forse la cosa è molto più semplice, 58% percento di produzione Made in Europe da parte di aziende cinesi ...
Cappero l'ho fatto...
E noto cose che non i paiono sempre attendibili.
Lo studio dice che al 2030 il 55% sarà europeo e solo il 22% cinese...
Ma ci sono innumerevoli cose che a mio avviso non tornano a partire dal fatto che il tutto, sempre se non ho frainteso, parte dal presupposto che l'Europa farà un piano di incentivo analogo a quello statunitense che prevede di arrivare a dare alla catena EV 50$ per ogni KWh di batterie di una vettura ovvero fondi alla catena del settore rinnovabili pari a 370 miliardi di dollari già stanziati.
Immagino molti già abbiano sentito lamentele europee e letture di possibili tensioni nel caso di fare una guerra agli incentivi (sono fatti per attrarre investitori ed aziende ovviamente) con gli USA.
Leggendo il report ci sono altre cose interessanti:
ad esempio dicono che al 2027 potremmo in europa produrre il 100% delle celle per batterie necessarie.
Poi trovo scritto che secondo lo scenario medio (si parla di scenario politico e scenario potenzialmente raggiungibile a livello industriale, tra i 2 prendiamo ad esempio la media) prevede una richiesta di celle pari a 1.050 GWh al 2030.
I progetti attendibili per gigafactory porteranno a produzioni pari a
- 413 GWh nel 2027
- fino a 773 GWh nel 2030
Se mettiamo anche i progetti senza coperture finanziarie solide o piani industriali validi, si puo arrivare a:
- 616 GWh nel 2027
- 1.395 GWh nel 2030
Direi che parlare del 100% di produzione interna al 2027 sulla base di questi numeri è quantomeno molto ottimistico. Oltretutto non ho trovato la probabile richiesta al 2027...
Molto ottimistico perchè partono anche dall'assunto che ipotizzano investimenti Europei nel settore in linea con quanto fatto dagli USA, e si parla di 370miliardi di Euro che creerebbero comunque un problema politico con gli USA stessi. Ma se non si fa qualcosa di simile molti dei progetti ipotizzati, anche in stato avanzato, è presumibile non vadano in porto e spostino tutto in USA.
Per ora sono arrivato qui, su 60 pagine ho ancora un po' da leggere, trovi errori in quanto riportato? A me al momento pare tutto forse troppo ottimistico da prendere seriamente in considerazione.
P.s. riporto anche le percentuali di recupero dei metalli usate per lo studio: https://uploads.disquscdn.c...
Uno può fare tutti i calcoli che vuole ... ormai è troppo tardi, CATL è già presente in Europa e gran parte dei produttori europei ha contratti di fornitura con loro.
E il riciclo delle batterie è quasi tutto in mano cinese ...
Questo è quello che sostengono... Poi per sapere se ci hanno preso toccherà aspettare il 2030
Quindi prevedono che tutto il riciclaggio europeo in prospettiva 2030 fornirà un 10, 7, 6 % di quei materiali nobili riciclati sul prospetto del 100% necessario alla produzione?
Certo che per giungere a questi numeri bisogna ipotizzare abbastanza correttamente:
- N° batterie dismesse
- N° batterie effettivamente avviate al riciclo
- Percentuali di recupero dei metalli dalle batterie dismesse
- N° batterie nuove richieste
- Tecnologia impiegata per la produzione di nuove batterie al 2030
diciamo che se i numeri saranno vicini a ciò che accadrò sono molto bravi loro nelle previsioni.
No, sul secondo punto non siamo affatto d'accordo. Il report dice altro.
Il problema non è la mancanza di strutture, tecnologie o di catene... Il problema è la mancanza di batterie. Prendo numeri a caso
Al 2030 ho bisogno di 100 unità di litio per produrre le batterie che richiede il mercato
Al riciclo vanno una quantità di batterie che al loro interno contengono 6 unità di litio
Io sono super bravo e riesco a riciclare il 100% dei materiali delle batterie a fine vita.
Dal riciclo al 100% (quindi perfetto) riesco comunque a coprire soltanto il 6% del fabbisogno.
Poi man mano che aumenteranno le batterie da dismettere aumenterà la percentuale di copertura, ma oggi ci troviamo in una fase in cui sostanzialmente non esistono batterie da riciclare in quanto troppo giovani e domanda crescente
Nellarticolo e nella fonte si dice:
1) che il materiale riciclato coprirà un 8/12% del fabbisogno, lo abbiamo appurato e siamo daccordo.
2) che verrà recuperato un 10, 7 e 6% di materiali nobili dalle batterie al 2030. Posso dire che anche su questo siamo daccordo?
Quindi il restante dei materiali nobili NON viene recuperato da quello che capisco, vuoi per mancanza di strutture, di tecnologie o di una catena necessaria, ma su questo aspetto è così oppure tu hai qualche altra spiegazione?
No perchè ti anticipo già la domanda successiva: ma se al 2030 recupereremo nemmeno un 10% dei materiali nobili utilizzati per la produzione delle batterie, oggi cosa stiamo facendo?!?
Semplicemente non c'è nessun 90-93-94 che scompare... Il report non dice quale è la percentuale di riciclaggio delle batterie ma dice solo che il materiale riciclato coprirà genericamente l'8-12% dei materiali necessari alla nuova produzione (6-7-10% del fabbisogno per quei 3 materiali specifici).
R_mzz: restano ancora domande inevase.
Sai che quando parli da solo sembri sapere tutto, ma quando si fanno domande sembra come quando il sole si nasconde dietro alla luna: ti eclissi!
Mi pare di capire che il materiale recuperato (alla data del 2030) concorrerebbe alla produzione del 8/12% di nuove batterie.
Giusto?
Se recupero il 10,7 e 6% con cui farò un 10/12% di nuovi prodotti mi resta la domanda di prima:
- sulle batterie esaurite dove va il 90, 93 e 94% non recuperato? Anche perchè c'è chi ha detto che già oggi alcune realtà recuperano praticamente la totalità delle materie prime.
Domanda alla quale si aggiunge la considerazione che dovremo sempre estrarre materie prima nell'ordine del 88/90% della necessità per la produzione.
Aiutami tu a leggere e capire i report, ma non abbandonarmi proprio ora. Grazie.
E' la mappa dell'assalto alla diligenza.
I soldi dentro la diligenza sono i nostri.
E' una lobby che agisce nel parlamento UE per attirare fondi pubblici verso i suoi finanziatori.
Esiste gente che legge i report scritti dalle lobby?
Erfurt Germania e Debrecen Ungheria ... e stanno cercando dove costruire il terzo sito.
magari erano a leggere il report così da evitare commenti come il tuo...
the materials available for recycling from end-of-life batteries or scrap (from European battery factories) could meet at least 8-12% of the critical metals needs in 2030
Ora che hai confermato di aver postato qualcosa di dubbia utilità, posso sapere perchè hai ignorato le domande poste?
C’è scritto anche nell’immagine, la mappa è aggiornata a settembre 2021.
Da settembre 2021 ad oggi il numero di progetti e fabbriche in costruzione in Europa è aumentato.
Non c’è Britishvolt, ma la sola fabbrica di CATL in Ungheria è 10 volte più grande: 100 GWh e 7 miliardi di Euro investiti
Ma dove sono quelli che dicevano che si riciclavano già oggi le batterie?
Perchè da questa tabella si spera di arrivare entro il 2030 a recuperare il 10% di colbalto, il 7% del nickel e il 6% del litio.
Ma il resto dove va?
Infatti e caccotta questa mappa: non hai notato che c'è ancora britishvolt...
Ma visto che sei informato 2 domande:
1) quante di quelle fabbriche sono realmente in costruzione e quante sono ancora solo progetti?
2) quante hanno alle spalle aziende europee?
Dove sono?
solite stime a ca@@o fatte da impiegati chiusi in uffici che non hanno idea di che cosa sia una produzione industriale e il recupero delle materie prime sui mercati internazionali..,.
Non ha senso obbligare, devi rendere conveniente produrre da te.
Vediamo, di sicuro sarebbe un'ottima cosa, se non diventiamo più indipendenti dalla cina andiamo poco lontano
Sono già morti, solo che ancora non lo sanno
se si vuole competere con Cina e USA o si lascia più libertà sul lato ambientale e sociale o difficilmente si potrà competere.
o si dicono queste belle paroline e poi si va giù in Africa a cercare miniere non cinesi
sarebbe già un passo per portare investimenti e filiera in UE. nel mentre si sviluppa la sola produzione in "casa"
Si certo come no, nel frattempo la CATL sta già “lavorando” alla terza gigafactory qui in Europa ...
Non basta...
Devi avere tutta la filiera e produttori UE (o comunque non cinesi).
Altrimenti il governo cinese dice "basta investimenti all'estero" e ti fregano comunque.
Qui c'è la fonte citata nell'articolo:
https://www.transportenvironment.org/discover/ue-indipendente-dalle-celle-agli-ioni-di-litio-cinesi-nel-2027/
basta obbligare i produttori ad avere almeno uno stabilimento in UE, tipo Cina per poter vendere auto da loro.
E questa mappa non è neppure completa, ad esempio manica la fabbrica CATL da 100 GWh/ anno in Ungheria
https://uploads.disquscdn.c...
Prenderanno il Litio dalla Litiouania
la buttano lì a caso e poi nel 2026 ne butteranno un'altra a caso più là adducendo giuste e onorevoli ragioni!
"follow the money"
Chiedono semplicemente soldi e quindi la sparano (per altro sapendo con chi hanno a che fare)
In effetti manca una fonte all'articolo
Il 100% entro il 2027 mi sembra na str*zata, vorrei capire come sono arrivati a questa stima.