
Auto 11 Feb
Quanto costano le wallbox che si installano a casa e le colonnine presso cui ci si ferma per fare un pieno di energia alle auto elettriche? ARERA, Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, ha voluto indagare e il risultato è un rapporto che svela dettagli molto interessanti. Per effettuare questo studio sono stati censiti 225 modelli di aziende come ABB, Enel X e Engie (24 in totale). Apparati con potenze da 2 kW a 350 kW.
Il rapporto permette di scattare anche una fotografia dell'attuale offerta del mercato.
Dei 225 modelli censiti, 95 sono classificati "Slow" (sino a 7,4 kW), 98 "Quick" (sino a 22 kW), 20 "Fast" (sino a 50 kW) e 12 "Ultra Fast" (oltre i 50 kW). L'indagine ha permesso di rilevare un'offerta di mercato particolarmente vivace per i modelli "Slow" e "Quick" (86% del totale), dove opera il 78% delle imprese considerate. Molto diversa la situazione per l'offerta delle colonnine "Fast" e "Ultra Fast" dove operano solo 9 e 6 aziende rispettivamente.
Vediamo i prezzi rilevati dall'indagine. Secondo quanto emerso, per i modelli "Slow" la spesa media per l'acquisto e l'installazione è compresa tra 900 e 1.500 euro. Il costo medio è di circa 1.200 euro IVA inclusa. Il rapporto evidenzia che esistono, comunque, anche soluzioni più economiche (700 euro) e più costose (1.700 euro). Tuttavia, la fascia media risulta centrata intorno ai 1.200 euro. Lo studio sottolinea anche che alcune case automobilistiche offrono la wallbox in omaggio con l'acquisto dell'autovettura.
A questo bisogna aggiungere che i prezzi indicati non tengono conto dei vantaggi delle agevolazioni fiscali come la detrazione del 50% o del 110% a cui le persone possono accedere. Salendo di fascia, per i modelli "Quick" si può partire da 700-1.300 euro + IVA per le versioni base monopresa con potenza sino a 11 kW. Per una colonnina con due punti di ricarica da 22 kW si può spendere tra 2.000 e 4.000 euro + IVA.
Tuttavia, a parità di potenza è anche possibile trovare offerte per prodotti con funzionalità base e prezzi ridotti fino a 800-1.000 euro + IVA. I modelli più costosi sono quelli dotati di tutte le funzionalità, quali RFID e connessioni internet tramite LAN, tramite WiFi o con SIM a bordo e che quindi permettono l'autenticazione fisica e/o digitale. Passando al segmento "Fast", la colonnina ha un prezzo compreso tra 22.000 e 29.000 euro + IVA.
Il rapporto evidenzia che in questa categoria ci sono comunque anche dispositivi meno prestazionali come wallbox con una sola presa da 30 kW a 7.500 euro +IVA o colonnine da 24 kW, i cui prezzi possono variare tra 12.000 euro (monopresa) e 19.000 euro + IVA). Venendo all'ultima categoria, quella dei modelli "Ultra Fast", per le colonnine tra 60 e 150 kW il costo è compreso tra 26.000 e 40.000 euro + IVA (rilevato su 3 dei 6 prodotti censiti).
Per i dispositivi tra 150 kW e 350 kW, il prezzo sale ancora ed è compreso tra 54.000 e 80.000 euro + IVA (rilevato su 5 degli 8 dispositivi censiti). Come già accennato in precedenza, una parte importante del costo è dovuta alle tecnologie di cui dispongono come display, chip RFID/NFC, possibilità di controllo tramite app e altro. Secondo il rapporto, il prezzo a kW delle colonnine varia da 36 a 580 euro.
L'indagine va a considerare anche i consumi in stand-by delle wallbox/colonnine per capire quanto pesa il non utilizzo sulla rete. Secondo quanto rilevato, "circa 1 dispositivo su 3 consuma costantemente tra 20 e 30 W e l’80% dei dispositivi non consuma più di 30 W. Solo 1 dispositivo su 5 risulta avere consumi trascurabili (inferiori a 5 W)". Lo scenario che emerge è molto interessante e fa capire come si debba lavorare per trovare nuove tecnologie per migliorare l'efficienza, soprattutto in ottica futura quando le auto elettriche aumenteranno sensibilmente. Ecco quanto descritto all'interno del rapporto.
Se si considera che a ogni W di prelievo in stand-by corrisponde un consumo energetico annuo pari a 8,76 kWh, l’installazione di 10.000 dispositivi di ricarica Slow o Quick (con un valore medio di consumo in stand-by di circa 12 W) comporterebbe oggi il superamento di 1 GWh di consumo annuo in stand-by, mentre altrettanti dispositivi di tipo Fast o Ultra-Fast arriverebbero a consumare 5,25 GWh/anno. Di conseguenza, coerentemente con gli scenari di diffusione dei veicoli elettrici presentati nel PNIEC, laddove si sviluppasse una rete di ricarica privata-pubblica costituita da almeno 3 milioni di dispositivi di tipo Slow o Quick e circa 10.000 di tipo Fast e Ultra-Fast , i consumi di stand-by potrebbero arrivare a pesare – senza l’avvento di nuove tecnologie ad alta efficienza – circa 300-350 GWh/anno, rappresentando dunque al 2030 oltre il 3% del fabbisogno di energia stimato per alimentare i 6 milioni di veicoli circolanti.
All'interno del rapporto si parla anche del vehicle to grid e dell'interazione tra le reti elettriche e i veicoli. Secondo quanto emerso, 2 dispositivi su 3 nelle categorie "Slow " e "Quick" e quasi la metà in quelle "Fast" e "Ultra-fast" dispongono già del supporto al V1G, cioè sono in grado di modulare il flusso di energia verso il veicolo. Al contrario, è ancora lontana la diffusione di dispositivi in grado di gestire i flussi di energia in maniera bidirezionale, con le auto che potranno immettere nella rete l'energia delle batterie per stabilizzarla. Infine, secondo ARERA, nel 2020 solo un terzo dei dispositivi censiti dispongono di funzionalità smart come la possibilità di poter ricevere comandi impartiti da remoto ed altro ancora.
Questa indagine è stata fatta anche in vista della sperimentazione che partirà dal prossimo primo luglio 2021 per favorire la ricarica delle auto elettriche nei luoghi privati. A partire da questa data, ARERA permetterà l’aumento gratuito di potenza fino a 6 kW nelle fasce orarie notturne/festive per i clienti in bassa tensione. Il risparmio per i consumatori, rispetto a un aumento di potenza in tutte le ore del giorno e in tutti i giorni, è stimato tra 60 e oltre 200 euro all'anno.
Chi possiede a casa una wallbox con specifiche caratteristiche tecniche definite dall'Autorità, può già fare richiesta di adesione al GSE che si può effettuare tutta online.
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Commenti
Io sapevo che l’incentivo SSP viene rinnovato di anno in anno.
Il singolo contratto non lo so
Il contratto di scambio sul posto credo sia "senza fine" (sui fogli di calcolo del GSE io vedo indicato scadenza: 2099).
Se in futuro lo scambio sul posto sarà eliminato per i nuovi impianti (come il conto energia, il cambiamento non dovrebbe essere retroattivo), allora è meglio approfittarne ed installare subito un impianto fotovoltaico con SSP e sconto in fattura del 50%.
Perché è scritto nei documenti che le comunità energetiche e l’autoconsumo collettivo sostituiscono l’incentivo SSP. Con il 110% lo SSP è incompatibile.
Il prossimo passo sarà non prorogare più l’SSP come fu per defunto conto energia.
Il futuro che sembra delineato è quindi lo stoccaggio locale e la condivisione con i vicini stretti.
Perché dovrebbe?
Di recente sono stati introdotti dal GSE i gruppi di autoconsumatori e le comunità di energia rinnovabile (una sorta di estensione dello scambio sul posto)
Si, solo che il SSP è destinato a morire
Non se accedi alla detrazione del 110%
Provo a spiegarmi meglio.
Ipotizziamo che un impianto da 6 kW produca annualmente 9000 kWh.
La casa consuma direttamente dal fotovoltaico 3000 kWh ed acquista dalla rete 4000 kWh.
I 3000 kWh di autoconsumo sono ovviamente gratuiti.
I 4000 kWh di scambio sul posto sono rimborsati a circa 0,12 €/kWh
I restanti 2000 kWh (9000 - 4000 - 3000), cioè l'eccedenza viene pagata circa 0,06 €/kWh.
Risparmio:
Autoconsumo 3000*0,17= €510
Scambio sul Posto 4000*0,12= €480
Eccedenza 2000*0,06 = €120
Totale €1100
Spero ora sia più chiaro
Se continui a non credermi leggi la guida del GSE:
https://uploads.disquscdn.c...
https://www.gse.it/documenti_site/Documenti%20GSE/Archivio/Guida%20PRIVATI.pdf
ma non ti stai contraddicendo? sopra hai scritto 0,12. sotto 0,06.
Possibile che ci sia una differnza del doppio tra l'importo nominale e quello reale.
Parlo con molti di scambio sul posto e non ho mai sentito nessuno dichiarare 0,12.
Ho sempre sentito 0,05-4
Parlo per esperienza con il mio fotovoltaico.
Il pagamento ricevuto per il 2019 per lo scambio sul posto è stato di 0,123 €/kWh (tra un mese dovrei ricevere il rimborso per il 2020).
Se si immette in rete più elettricità di quanta se ne preleva, la differenza, cioè l’eccedenza viene pagata circa 0,06 €/kWh.
Trovi altre spiegazioni sulla guida del GSE sul loro sito “autoconsumo”.
Il costo dell’elettricità generalmente non supera i 0,17 €/kWh (non ho voglia di spiegare nuovamente il perché, se sei interessato trovi la spiegazione tra i miei ultimi commenti).
Pertanto fidati, una batteria d’accumulo non conviene.
che io sappia la corrente ceduta con lo scambio sul posto viene pagata 0,04-0,05 € non 0,12...
Semplice matematica:
Il GSE mediamente rimborsa 0,12 €/kWh, assumendo un costo medio dell’elettricità di 0,16 €/kWh, con una batteria si risparmiano meno di 0,04 €/kWh.
Ipotizziamo di caricare e scaricare completamente una batteria da 10 kWh ogni giorno per 10 anni, senza considerare l’eventuale usura:
0,04 €/kWh * 10 kWh * 3653 giorni = €1461 di risparmio totale.
Una batteria da 10 kWh dovrebbe costare meno di questa cifra (diciamo meno di €1000 per esser sicuri), mentre anche con sconto in fattura del 50% siamo abbondantemente sopra i €5.000, tempo di recupero: 50 anni.
Che io sappia la batteria ad accumulo è attualmente ancora fuori mercato
Mah...
Col fotovoltaico io ci vedo una utilità anche senza il 110...
Zappi dovrebbe gestire anche le batterie d'accumulo, ma non conosco i dettagli.
immagine dal web
https://uploads.disquscdn.c...
Le batteria d'accumulo, come dicevi, sono una moda, con scambio sul posto non hanno il minimo senso dal punto di vista economico.
Hanno senso dal punto di vista economico solo negli impianti senza scambio sul posto, cioè gli impianti installati con il 110%.
Zappi sono minimo 1500€ installata appunto con suoi sensori wireless. Visto che adesso va di moda la batteria di accumulo, zappi ne tiene conto?
Per la lettura dal contatore, si potrebbero farlo ma non credo che ci siano prodotti che lo fanno. Sarebbe stato meglio comunque inserire un modem zigbee per evitare problemi con gli interruttori
Zappi si connette alle pinze amperometriche in Wi-Fi, consumo in stand by 2 - 3 W.
Con la detrazione fiscale del 50% i prezzi non sono così male.
Il colore definisce la tensione (blu monofase 220, rosso la trifase 380) mentre la corrente viene gestita con la dimensione (32A più grande di 16A)
Le wallbox casalinghe modello base sono delle truffe legalizzate. Costano un sacco di soldi, hanno funzionalità che potrebbe assolvere una comune presa industriale e consumano un sacco in modalità standby.
Se cerchi funzioni un minimo intelligenti il prezzo schizza in alto con pochi modelli disponibili.
Integrazioni con l’inverter fotovoltaico e il contatore nemmeno a parlarne, ancora ad usare sonde e cavetti vari
Sembra di no, però il connettore blu da 32 A è più grande del connettore da 16 A.
https://www.forumelettrico.it/forum/acquistato-adattatore-32a-monofase-blu-per-caricatore-domestico-umc2-t9694.html
Ah e' un Garage Band!
Arara, Wall box terra!
E' inutile l'inutilita' di questi discorsi dal bar :)
Magari hai spiegato male, falle piu' semplici.
Eccerto, non lo mangiano.
Le spine industriali in Italia sono da 16a le 220v e 32a le 380v spina rossa
Qui dice 7 kW, 32 A (pagina 8)
https://www.tesla.com/sites/default/files/pdfs/charging_docs/gen_2_umc/Gen2_Mobile_Connector_it_EU.pdf
No. Presa blu 16A 220v quindi 3,5kw
L'alternativa è una presa industriale (la schuko non è consigliata per la ricarica quotidiana)
Con la presa industriale blu si possono raggiungere i 7 kW, credo.
La wallbox comunque ha i suoi vantaggi.
Insomma non trovo che sia tanto utile...
Praticamente è poco più di un interruttore.
Credo che la "comunicazione" con l'auto avvenga semplicemente cambiando la resistenza tra due pin.
Ma un wallbox senza funzione smart non è uguale ad una presa normale?
Con 7kw è il minimo 10mm, io con una tratta da 25mt tra contatore e quadro ho messo 6mmq per una potenza contrattuale di 4,5kw
Pensa che solo il quadro elettrico e il cavo montante della mia casa disperdevano ben più di 20 W (non ho misurato, ma era evidente il calore), quando consumavo intorno ai 5-7 kW.
Ora ho cambiato i magnetotermici ed installato un montante da 10 mm^2 (ha circa le dimensioni del cavo dell'antenna TV).
Sai quanto consumano le recenti case moderne solo per tenere in standby l'impianto domotico?
La parola che ti volevo suggerire era "inutili" al posto di "irrilevanti" :)
nel condominio abbiamo deliberato finalmente per il 110, quindi al momento ho solo fatto mettere una schuko con cavi adeguati e protezioni. in azienda presa industriale. quando faranno i lavori metterò la prism duo, tanto credo che anche mia moglie passerà all'elettrico entro 1-2 anni
non ho sbagliato parola e riaffermo tranquillamente che non è che perchè nel mondo si spreca 1/3 del cibo prodotto allora tutti gli altri sprechi sono irrilevanti... anzi.
Certo, comunque immagino che le wallbox domestiche più semplici, senza funzioni Smart e schemi abbiano consumi in stand by trascurabili (~1 W).
Ma alla fine che sistema di ricarica hai scelto per la Model 3? Wallbox? Presa industriale?
Beh se li compari direi proprio di si.
Magari hai sbagliato parola.
ok, quindi perchè si spreca 1/3 del cibo prodotto allora tutti gli altri sprechi sono irrilevanti...
Spreco?
Hanno spiegato ieri in tv che circa 1/3 del cibo prodotto nel mondo se ne va nella pattumiera.
avevo ragione allora
Nessuno! Come la pubblicità dell'enel di qualche tempo fa, basterà disegnare la spina nella sabbia infilandoci il cavo di ricarica !!
tipo quale? percho ho già il presentimento che credi male
più di 1.000.000 di kw per tenere le colonnine a/c in stand-by sono uno sproposito, sono l'equivalente di oltre 5 milioni di km percorsi con un auto elettrica. non è una questione di costo, ma di spreco.
è un'aspetto su cui non avevo mai posto attenzione, ma non è affatto secondario
Ah. Avevo capito male io.
Parliamo di meno di €2 al mese.
L’insegna di tanti negozi consuma di più.